martedì 07 Maggio 2024,

Cronaca

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Cassino. Società riscossione “stornava” tributi comunali, tra gli indagati ex sindaco

scritto da Redazione
Cassino. Società riscossione “stornava” tributi comunali, tra gli indagati ex sindaco

I militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Frosinone, a conclusione di un’articolata indagine di polizia giudiziaria, coordinata dal Procuratore della Repubblica di Cassino – Dott. Luciano d’Emmanuele – e dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Cassino – Dott.ssa Marina Marra – hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo nei confronti di una società campana, affidataria della gestione dei servizi di tesoreria, riscossione, liquidazione e accertamento dei tributi locali presso alcuni Comuni del basso Lazio. Tra i dodici indagati nell’operazione Caccia al Tesoro condotta dalla guardia di Finanza compare l’ex sindaco Giuseppe Golini Petrarcone e l’ex assessore alle Finanze Enzo Salera. Tutti devono rispondere di Peculato. L’indagine svolta dalle fiamme Gialle è relativo ad un lasso di tempo compreso tra il 2010 e il 2014 e riguarda le tasse comunali che i cittadini di Cassino ed Isola Liri hanno pagato alla Gosaf, la società incaricata di recuperare i crediti, ma che non sono stati versati nelle casse comunali. Gli investigatori hanno calcolato l’ammanco di un milione e 750mila euro. Soldi sequestrati per pari importo,questa mattina dai conti della società e da quelli dei responsabili.
Nel corso dell’attività investigativa è stato rilevato che la società ha attuato gravi e svariate irregolarità, sia dal punto di vista contrattuale, che con riferimento alla normativa di settore, non riversando le somme riscosse nelle casse dei Comuni interessati. Sono stati pertanto denunciati alla Procura della Repubblica di Cassino dodici soggetti per l’ipotesi di reato di peculato. Nei confronti di quattro di essi è stato eseguito il sequestro preventivo finalizzato alla confisca obbligatoria delle somme di denaro sottratte alle Casse Comunali, costituenti il profitto del reato, individuato in circa 1.750.000 euro.

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