lunedì 29 Aprile 2024,

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Ambiente, intesa Regione – Corte di Appello

scritto da Redazione
Ambiente, intesa Regione – Corte di Appello

Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e il Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Roma, Giovanni Salvi hanno firmato oggi un Protocollo d’intesa in materia ambientale, presso la sede della giunta Regionale, con l’obiettivo di semplificare e rendere più omogenea l’applicazione della normativa vigente su tutto il territorio regionale. “Non è un protocollo di intenti, non è un accordo sulle interpretazioni giuridiche, che spettano ciascuna alla sua parte: da una parte alla giurisdizione e dall’altra all’amministrazione”, ha detto il procuratore Giovanni Salvi. “È la strutturazione di ciò che può essere organizzato per rendere più efficace e più efficiente il servizio per i cittadini. Ringrazio veramente il presidente Zingaretti per il suo costante impegno, che passa attraverso i protocolli che abbiamo sottoscritto. Una collaborazione che nel rispetto delle attribuzione tende a realizzare obiettivi comuni perché tutti facciamo parte dello stato”, ha concluso Salvi. In particolare, la disciplina prevede il procedimento per l’estinzione di alcune tipologie di reati ambientali tramite l’adempimento delle prescrizioni impartite dagli organi competenti e il successivo pagamento di una sanzione in sede amministrativa. La Regione Lazio darà il proprio contributo a tale procedura tramite l’ARPA, agenzia regionale protezione ambientale del Lazio, alla quale tutti gli organi di polizia giudiziaria potranno rivolgersi per avere pareri tecnici adeguati ad accertare la sussistenza o meno del danno e a definire gli interventi necessari a ripristinare la fisiologia del contesto ambientale e consentire l’estinzione del reato. L’ARPA, laddove richiesto, fornirà un contributo tecnico necessario per la valutazione delle conseguenze dannose o pericolose del reato ambientale evidenziando, in particolare, la reversibilità degli effetti del reato, allo scopo di consentire alla polizia giudiziaria di individuare i casi in cui è possibile ammettere il contravventore alla procedura estintiva. Inoltre, l’agenzia regionale avrà cura di predisporre prescrizioni standard per ciascuna delle violazioni estinguibili, prescrizioni che saranno messe a disposizione e diffuse tra le forze di polizia giudiziaria per agevolare l’intervento nei singoli casi concreti. Nei casi più complessi, laddove ci sia dubbio circa il contenuto della prescrizione da impartire, l’organo accertatore prenderà contatto con i competenti uffici dell’ARPA regionale che individuerà le disposizioni da impartire per far cessare le eventuali situazioni di pregiudizio ambientale e l’attività potenzialmente pericolosa. L’ARPA in caso di analisi deicampioni prelevati, segnalerà, all’atto della comunicazione dell’esito delle analisi, accanto alla indicazione dei valori rilevati, i valori soglia previsti dalle disposizioni normative e/o amministrative applicabili alla specifica fattispecie evidenziando per ciascuno di essi l’entità dell’eventuale superamento. Nella fase successiva all’esecuzione delle sentenze di condanna per reati ambientali che impongano il ripristino dello stato dei luoghi ovvero la bonifica del territorio, l’ARPA avrà cura di verificare, su delega della competente autorità giudiziaria, l’effettivo risanamento ambientale e l’eliminazione del danno causato dal reato.

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