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Terracina. La questione treno … dal 2012 il nulla

scritto da Redazione
Terracina. La questione treno … dal 2012 il nulla

La questione del treno a Terracina tiene banco dal settembre 2012 cioe’ dal giorno dell’infausta caduta sui binari di quel masso che ha interrotto il percorso del trenino che per decenni ha collegato la nostra Città alla stazione di Priverno – Fossanova e a Roma. Centinaia sono stati gli articoli e i servizi televisivi locali dedicati, in questi anni, al tema che ogni tanto ritorna alla ribalta della cronaca, ma ad oggi a quasi otto anni dalla interruzione, in concreto, al di la’ delle dichiarazioni di intenti e delle rassicurazioni dei politici e delle amministrazioni che hanno addirittura attribuito all’opera un carattere “ultraprioritario”(!) già a partire dal 2014, risultano acclarati i seguenti fatti:

1) un finanziamento di 4 milioni di euro per i lavori di messa in sicurezza di un tratto del Monte Cucca per il rischio idrogeologico (fondi regionali su piattaforma Rendis) come da PAI (Piano di Assetto Idrogeologico della Regione Lazio) che assegna a quella zona il rischio Quattro (il rischio più elevato);

2) la decisione del Comune di Terracina di fungere da stazione appaltante per i lavori di 4 milioni di euro di messa in sicurezza di un tratto del Monte Cucca, lavori normalmente di competenza regionale, la cui conferenza dei servizi (ovvio passaggio di prassi!) per avere il via libera da tutti gli enti, si è svolta presso il Comune di Terracina il 13 settembre scorso, a valle della predisposizione del documento tecnico propedeutico all’avvio della gara di appalto per i lavori. Decisione francamente “singolare” visto che la Regione possiede sicuramente molta più esperienza, competenza e risorse tecnico/gestionali per poter gestire lavori di questa complessità.

3) una Delibera Cipe uscita qualche giorno prima delle elezioni politiche del marzo 2018 (gazzetta ufficiale n. 132 del 9-6-2018) che prevedeva un finanziamento di 6 milioni di euro per Interventi di ripristino della linea ferroviaria Priverno-Fossanova-Terracina, finanziamento che giace presso il Ministero dei Trasporti e sarebbe utile capire da subito se è ancora utilizzabile tenendo conto dei vincoli tecnici e temporali stringenti che pone il Ministero dei Trasporti (che è l’ente che di fatto eroga il finanziamento) sulla effettiva realizzabilità e sicurezza dell’opera;

4) l’uscita di scena, non sappiamo per quali motivi, di un soggetto importante come Rete Ferroviaria Italiana (RFI) individuata ed ufficialmente incaricata dalla Regione Lazio, il 13 febbraio del 2015, come soggetto attuatore di un complesso e costoso “Progetto per la realizzazione delle opere in difesa della caduta massi della linea ferroviaria Priverno-Terracina” e la cui presenza avrebbe sicuramente dato maggiori garanzie di impegno per il ripristino della linea;

5) un Piano della Mobilita’ Regionale che cita la tratta, ma non dice nulla a riguardo e non chiarisce affatto i termini (soprattutto tecnico-economici) di un suo eventuale ripristino;
Ciò detto, il tema continua da anni, ad essere al centro di strumentalizzazioni pre-elettorali giocate tutte sulla pelle dei pendolari e dei cittadini alimentando l’ambiguità tra i lavori per la messa in sicurezza del Monte Cucca per la tutela di persone e case dal rischio vita e da danni gravi ed il ripristino della tratta ferroviaria. Lo stesso ex Sindaco di Terracina affermava già un anno fa – mettendo prudentemente le mani avanti sulla questione – “L’area del monte Cucca è estremamente complessa. La frana del settembre 2012 non è stata l’unica nell’area. La riattivazione della ferrovia è un obiettivo strategico di questa amministrazione ma ciò deve avvenire secondo i principi di massima sicurezza e salvaguardia pubblica”. Ed è proprio per questo che vogliamo provare a chiedere in Commissione e a fare definitiva chiarezza mettendo attorno ad un tavolo tutti gli attori che contano davvero per il ripristino (Regione Lazio, RFI, Trenitalia, Ministero) offrendo una nostra visione analitica del problema e pretendendo risposte ed impegni seri e certi anche su eventuali soluzioni alternative e meno problematiche come una moderna metropolitana leggera in pianura, di cui si è iniziato a discutere nell’ambito delle azioni del “Comitato no corridoio Roma-Latina per la metropolitana leggera” e già proposta in un vecchio progetto della Regione Lazio.
L’unica Realtà certa dopo quasi otto lunghi anni, e’ che ci rimangono desolatamente, per ora, una montagna sempre più pericolosamente dissestata e scarrupata, una ferrovia abbandonata e coperta da erbacce e rovi ed una stazione (dal nome altisonante :“Polo Trasporti”) degradata, sporca e fatiscente, purtroppo ormai chiusa dal 2012 e diventata una stazione “fantasma”, che versa in condizioni di pericoloso degrado che abbiamo sempre documentato e segnalato alle autorita’, e che obbliga i pendolari e i turisti che utilizzano i bus sostitutivi Trenitalia per i collegamenti con la stazione di Priverno-Fossanova, a condizioni di assoluto disagio, privi dei minimi servizi.

Circolo Legambiente di Terracina

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