Terracina è la città delle promesse non mantenute.
Un sogno di bellezza che si è trasformato in un incubo di degrado e di inefficienza.
Le sue strade sono lastricate di promesse politiche e i suoi cittadini sono costretti a camminare su un terreno di disillusione e sfiducia.
A nulla possono valere le bellezze archeologiche, architettoniche, il suo illustre passato storico, la natura e i suoi super fotografati tramonti sul mare Nostrum.
La città è ferma, bloccata, spenta, stritolatala in un immobilismo che non risparmia alcun settore vitale della comunità.
In città, ma anche nelle sue periferie, si respira forte il senso dell’abbandono e dello sconforto civico.
Avremmo tutte le credenziali per essere la città delle eccellenze, siamo ritornati ad essere il “popolo del mugugno”: sterile e controproducente.
Una prece e via.
e.
“E’ importante smettere di credere alla politica della menzogna e pretendere maggiore trasparenza e onestà dai politici, a tutti i livelli di responsabilità.
E’ necessario essere critici e informati, e non accettare le bugie come un cumulo di verità”.
e.
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