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Terracina, “Comune riciclone con discriminante palese”

scritto da Redazione
Terracina, “Comune riciclone con discriminante palese”

In occasione dell’EcoforumLazio 2019 di oggi a Roma, alla presenza dell’Assessore Regionale ai Rifiuti Massimiliano Valeriani, della Responsabile Ufficio di Scopo Piccoli Comuni e Contratti di Fiume Cristiana Avenali, del Direttore Generale di Arpa Lazio Marco Lupo, del Presidente nazionale Legambiente Stefano Ciafani, del Presidente Legambiente Lazio Roberto Scacchi, del Direttore Generale di Legambiente Lazio Maria Domenica Boiano, di molte imprese del settore e moltissimi Sindaci della Regione, Terracina ha ricevuto per la terza volta il Premio Comune Riciclone anche per il 2019 (relativo ai dati 2018) seppur superata come Comune riciclone più popoloso del Lazio quest’anno oltre che dal Comune di Fiumicino (come accaduto lo scorso anno) anche da quello di Aprilia. Con una percentuale di raccolta differenziata che fortunatamente risale di due punti e va al 72, 11% rispetto al 70,10% dello scorso anno, con una produzione pro-capite che continua purtroppo a salire a 526 Kg rispetto ai 492 del 2016 e ai 517 del 2017,  e con una quota di secco indifferenziato prodotto che scende lievemente a 146,7 Kg/abitante (ma che continua ad essere molto lontana dai migliori valori italiani, visto anche l’impatto ed il peso che lo smaltimento della componente indifferenziata ha sui costi di gestione) e comunque troppo elevata per puntare alla classifica di eccellenza dei COMUNI RIFIUTI FREE, la classifica nazionale per i comuni virtuosi che hanno una percentuale di differenziata superiore al 65% e contemporaneamente una produzione annua pro capite di rifiuto indifferenziato inferiore ai 75 kg/abitante. Sono 127 quest’anno i Comuni Ricicloni del Lazio (erano 86 nel 2017) cioè quelli con una percentuale di raccolta differenziata superiore al limite di legge del 65%, mentre sono 18 i Comuni Rifiuti Free del Lazio cioè quelli che oltre ad avere una percentuale di raccolta differenziata superiore al 65% hanno anche una bassa produzione della frazione indifferenziata (inferiore a 75 kg pro capite).

Il Circolo Legambiente di Terracina, nonostante il grande impegno territoriale della Rete Plastic Free Beaches Terracina, le innovative proposte tecniche di deliberazione sulla prevenzione dei rifiuti plastici con annesso Vademecum nazionale, nonostante il progetto sperimentale Fishing for Litter Terracina, il progetto Plastic Free School con l’Its. Bianchini e tutte le azioni in corso con il riconoscimento di Terracina come sito di attuazione della Plastic Strategy europea, nazionale e regionale da parte della prestigiosa Associazione Chimica Verde Bionet per le bioplastiche sostitutive, impegno che ha portato Terracina anche nella importante lista dei comuni riconosciuti ufficialmente dal Ministero dell’Ambiente nell’ambito della #plasticfreechallenge, continua a non ricevere attenzione da parte della Amministrazione e quindi non riesce a poter incidere sugli indicatori della plastica, visto che è in peggioramento anche l’indicatore di base della produzione del rifiuto plastico che è salito a 18,86 Kg/abitante, addirittura in peggioramento rispetto sia al 2017 (17,39 Kg/abitante) che al 2016 (15,46 Kg/abitante), mentre aumentano nel Lazio i Comuni Plastic Free, come ad esempio Genzano, Fonte Nuova, Mentana, Lanuvio, tutti Comuni virtuosi paragonabili a Terracina, che sono arrivati ad avere una frazione di plastica sotto i 10 kg/abitante. Sono 13 i Comuni Plastic Free del Lazio.

Vanno sottolineate la grande performance del Comune di Norma al secondo posto nel Lazio (alle spalle solo del Comune di Vallinfreda) ed in testa alla classifica dei Comuni Ricicloni della Provincia di Latina con l’83,67% di differenziata e che è anche tra i Comuni Rifiuti Free con 57,60 Kg di secco residuo procapite, come anche del limitrofo Comune di Fondi  con una popolazione di quasi 40.000 abitanti, che dopo il notevole debutto dell’anno scorso, con l’entrata per la prima volta in classifica con una ottima percentuale del 76,60%, arriva quest’anno addirittura ad una percentuale di RD dell’81,75%.

“Mentre continuiamo a non essere ammessi all’Osservatorio Rifiuti Zero del Comune di Terracina, per poter portare – proprio dove serve – la nostra conoscenza della materia e le nostre proposte di valore, continuiamo ad occuparci delle prestazioni complessive del servizio di raccolta dei rifiuti urbani con l’analisi di una serie di indicatori che oramai da 3 anni vengono monitorati nel nostro Ecosistema Urbano di Terracina, indicatori come: la Produzione annua pro capite di rifiuti urbani, la Produzione annua pro capite di rifiuti urbani (frazione indifferenziata), la Produzione annua pro capite di plastica, la spesa per la Tariffa Rifiuti, il costo di gestione del servizio di raccolta dei rifiuti urbani, la produzione di rifiuti speciali, dati che in alcuni casi risultano peggiorati rispetto allo scorso anno ed in qualche caso peggiori anche rispetto anche ai dati medi di riferimento. Ad esempio il costo di gestione del servizio (9 milioni di € nel 2018) rapportato sia agli abitanti che alle tonnellate prodotte, risulta superiore alla media nazionale delle Città con popolazione e modalità di raccolta rifiuti analoghe. Questo costo che rappresenta la voce più significativa del bilancio del nostro Comune, va progressivamente ridotto ottimizzando la catena di conferimento, riducendo i costi del trasporto e migliorando la qualità e quindi di la redditività delle materie prime seconde da avviare al riciclo. Va ridotto anche il costo della Tariffa Rifiuti visto che la spesa pro capite (201 €/abitante) risulta superiore alla media dei comuni con popolazione analoga (156 €/abitante). Relativamente all’aspetto tariffario è necessario adottare la TARIFFA PUNTUALE, già applicata in 341 comuni in Italia,  che poi rappresenta  il fine ultimo e l’elemento cruciale del sistema della differenziata e che dovrà essere applicata in tutti i comuni del Lazio entro il 2020 come stabilito nel Collegato alla legge di stabilità regionale del 8 agosto 2016, e rappresenta il cuore del sistema della differenziata visto che ha lo scopo di far pagare meno chi produce meno rifiuti (quindi inquina meno) e di ridurre la quota di rifiuti che vengono ancora avviati a smaltimento in inceneritori o discarica e a tale proposito segnaliamo il “Progetto rifiuti zero“, per l’attivazione della Tarip, redatto dalla societa’ De Vizia Transfer Urbaser SpA, societa’ appaltatrice del servizio RSU a Terracina, all’interno di un protocollo d’intesa con capofila il Consorzio industriale Sud pontino con i Comuni di Itri, Fondi e Terracina, (recentemente rimodulato per un importo di 409 mila euro) e sottoposto per finanziamento alla Provincia di Latina. La De Vizia si richiama nello studio, al primo Rapporto Legambiente “Ecosistema Urbano di Terracina 2017”, nella parte in cui si dice che è «fondamentale ridurre la Produzione annua pro-capite della frazione indifferenziata (attualmente 133 Kg/abitante) che è molto lontana dai migliori valori italiani che sono tutti al di sotto dei 75 kg/abitanti. .In questo momento in cui il Piano Rifiuti della Regione Lazio è oramai in fase di approvazione finale da parte del Consiglio Regionale è poi particolarmente importante presidiare bene la tematica impiantistica per garantire che la nostra provincia si doti degli impianti di trattamento necessari ma che gli stessi siano localizzati e realizzati secondo precisi criteri che minimizzino i rischi per le persone e per l’ambiente ottimizzando l’impegno economico. Per tutte queste ragioni importanti per i cittadini di Terracina, chiediamo per l’ennesima volta, sperando di essere ascoltati, un incontro urgente al Sindaco e all’Assessore all’Ambiente visto che non riusciamo ad essere ammessi da due anni all’Osservatorio Rifiuti Zero Cittadino per pretestuose questioni regolamentari che si commentano da sole.” dichiara Gabriele Subiaco Responsabile Scientifico e Vicepresidente del Circolo.

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