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Sezze. “Rifiuti: mazzata economica per i cittadini per pagare un disservizio”

scritto da Redazione
Sezze. “Rifiuti: mazzata economica per i cittadini per pagare un disservizio”

Una mazzata per un disservizio. Come è possibile che gli utenti di Sezze vengano chiamati a pagare profumatamente la tassa rifiuti, quando la SPL spa sta gestendo in maniera fallimentare il servizio? Che cosa c’è di etico nell’imporre ai cittadini, in periodi di magra come questi, un balzello determinato esclusivamente dal tentativo di tappare le falle aperte da una azienda-carrozzone?

In attività dal 2003, la SPL, società a totale capitale pubblico, ha gestito un bilancio di circa 5 milioni di euro annui. Quindi una cifra che si aggira in totale fra i 40 ed i 50 milioni di euro in 10 anni. Risultati? Perdite ufficiali di circa 4 milioni e 500mila euro (ufficiali, possiamo quindi ipotizzare che il “buco” sia ancora più ampio) per una raccolta differenziata ben al di sotto dei parametri imposti dalla legge 152. Entro il 2012 la quota di riciclo avrebbe dovuto raggiungere almeno il 65% del totale dei rifiuti prodotti: a Sezze nel 2012 non si è arrivati nemmeno al 15%. Cifre fallimentari, cui corrisponde però un incremento sostanzioso del numero dei dipendenti, passati dai 34 del 2006 ai circa 100 attuali ed un parco macchine che da tre automezzi è arrivato a 14. Investimenti, questi, che stando ai dati hanno prodotto nulla. Non solo, perché l’aumento delle tariffe in 10 anni si è praticamente raddoppiato. Come dire, peggiora il servizio ma aumentano i suoi costi. Mentre cda, collegio dei sindaci  e consulente finanziario continuano a costare alla collettività oltre 100mila euro annui, in questi giorni stanno arrivando presso le residenze dei cittadini i nuovi bollettini. Fatturazioni cui però andrà aggiunta una terza rata da pagare nei prossimi mesi, ancora non contenuta nell’avviso recapitato. Un addolcire la pillola studiato a tavolino? Perché la terza rata sarà costituita da adeguamenti tariffari e dalle quote a beneficio dello Stato: una stangata vera e propria! Tutto questo avviene ad un anno di distanza dalla scoperta di un centro raccolta rifiuti abusivo in località Cantiere, utilizzato dalla SPL, con relativa apertura di inchiesta nei confronti del proprietario e del presidente della spa, della quale a tutt’oggi non è dato conoscere gli esiti. Ed il Comune di Sezze, socio unico dell’azienda? Tace e continua a procedere nell’approvazione di bilanci senza che vengano messi a disposizione dello stesso quelli della municipalizzata.
Eppure non raggiungere i risultati di raccolta differenziata vuol dire arrecare danni all’ambiente, aumentare i costi delle bollette e creare un danno erariale. Lo ha stabilito recentemente la Corte dei Conti di Genova, che ha condannato amministratori e dirigenti del Comune di Recco a risarcire l’ente municipale, pagando di tasca propria. A Sezze, invece, per il danno ambientale ed il danno erariale pagano i cittadini.


Movimento Libero Iniziativa Sociale – lavocelibera.it

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