martedì 16 Aprile 2024,

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Sanità: Lazio; Zingaretti, legge quadro per dire basta a furbi

scritto da Redazione
Sanità: Lazio; Zingaretti, legge quadro per dire basta a furbi

Entro 6 mesi vogliamo presentare la nuova legge quadro, per mettere ordine nell’attuale quadro normativo e disegnare la cornice del modello Lazio. La legge quadro sarà lo strumento fondamentale per ridefinire” gli aspetti principali del sistema sanitario. Lo ha detto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, che oggi è stato ascoltato dalla commissione Sanità del Consiglio regionale. In particolare la legge quadro regolerà “le regole e i criteri per la corretta suddivisione delle risorse all’interno del sistema a partire dal riequilibrio tra sanità territoriale e ospedaliera, i principi di una corretta programmazione fondata sulla separazione tra funzioni di governo diretto e gestione e funzioni di indirizzo e controllo. Nel modello di sanità che vogliamo affermare – ha detto ancora Zingaretti – le regole hanno un ruolo centrale. Regole oggettive, valide per tutti, chiare e valutabili, per il pubblico e per il privato. Questa cornice di regole è mancata negli anni che ci hanno preceduto, e oggi deve essere costruita. Il sistema che ereditiamo è caratterizzato dal peso di vere e proprie truffe e di irregolarità diffuse“. Zingaretti ha citato ad esempio i casi del San Raffaele di Cassino e di Velletri, le doppie fatturazioni dell’Idi, i debiti con l’Inps cumulati da strutture accreditate con il servizio sanitario, i 32 rinvii a giudizio alla Asl di Viterbo. “Noi su queste vicende non gireremo la testa dall’altra parte – ha proseguito – e annuncio che la Regione si costituirà parte civile in tutti quei procedimenti in cui sono lesi i diritti dei cittadini e dei pazienti del territorio. Ma poi è evidente che bisogna scrivere le regole di ingaggio un nuovo patto tra l’amministrazione e le strutture del Servizio sanitario che cancellino le aree di opacità in cui si annida l’arbitrio. Questa è la condizione imprescindibile per voltare pagina. Le regole sono il fondamento della fiducia. Fiducia significa che chi è accreditato non assume solo un impegno con l’amministrazione – ha concluso – ma stringe un patto con i cittadini. E che chi fa il furbo non può stare dentro il patto tra Regione e strutture accreditate“.

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