venerdì 29 Marzo 2024,

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Sanità. Affidato a privato il progetto di accorpamento delle Asl laziali

scritto da Redazione
Sanità. Affidato a privato il progetto di accorpamento delle Asl laziali

Affidato a una società esterna un progetto di ‘assessment organizzativo’ per la prevista nascita della nuova Asl che accorpa la RmA e la RmE, includendo l’ospedale San Filippo Neri. Lo denunciano la Cgil Fp, la Cisl Fp e la Uil Fpl, ricordando che la fusione era stata annunciata dalla Regione Lazio con il decreto 480 del dicembre 2013. “Una scelta difficile – continuano i sindacati – perché le due aziende presentano caratteristiche sia di organizzazione che di popolazione di riferimento, molto diverse. La cosa che però ci preoccupa, e non poco, è che dalla nomina del commissario liquidatore dell’azienda San Filippo Neri, risalente al marzo 2013, e dall’atto di nomina del commissario per la gestione della unificazione delle due distinte Asl sembra, che non si siano fatti grandi passi avanti“. Infatti è di questi giorni l’affidamento alla una società esterna. “In sostanza si chiede a un soggetto privato di fornire indicazioni all’analisi delle strutture operative dell’azienda e dei servizi erogati. Non può essere sottovalutato che, secondo logica, dovremmo trovarci già di fronte a un progetto compiuto che avrebbe dovuto presupporre un diffusa e approfondita conoscenza già in fase di elaborazione regionale“.
Fino ad oggi – continuano le sigle confederali – niente di tutto ciò. A fronte di atti aziendali elaborati e validati ad aprile e che dovrebbero essere in fase di attuazione, si scopre che è ancora necessario dover conoscere meglio le medesime aziende, rielaborare nuovamente ciò che si è appena fatto per poi necessariamente ripartire con un atto aziendale del tutto nuovo che ridisegni servizi e articolazioni territoriali. Se questa è il frutto di una programmazione triennale elaborata per tempo, non possiamo che guardare con forte preoccupazione all’integrazione dei programmi operativi per i nuovi accorpamenti tra la Rm C che si estende dall’Eur fino all’Appio Claudio, e la RmB che abbraccia i quadranti del Tuscolano, del Casilino, del Prenestino, allungandosi fino a Tor Vergata e ben oltre il Gra. E che nel riazzonamento totalizzeranno una popolazione di un milione 150 mila assistiti sui 2 milioni 750 mila della capitale. Quasi la metà“.
I sindacati ricordano anche il ‘caso Eastman’. “Sempre secondo i documenti della Regione dovrebbe essere accorpato con il Policlinico Umberto I – osservano – ma siamo ancora in attesa di conoscere quali reali garanzie avranno i servizi attualmente svolti e indirizzati alla popolazione più debole e critica. Il destino del George Eastman, i cui servizi sono rivolti al territorio, dovrebbe essere dettagliatamente definito con il protocollo tra Ssr e università, evitando di ‘regalare’ ai percorsi formativi spazi e strutture fondamentali per i cittadini di tutta la Regione. Purtroppo anche su tale protocollo, buio assoluto“.
Abbiamo sempre sostenuto la necessità di assumere scelte in base a reali progetti di fattibilità che privilegiassero la diffusione ed il miglioramento dei servizi ai cittadini – concludono le sigle – E’ per questo che riteniamo non sufficiente il semplice accorpamento delle aziende sanitarie senza ripensarne il modello. Serve una ‘nuova Asl’ che valorizzi le specificità e le esperienze, non una semplice fusione. Prima di ‘fare’ riteniamo sia necessario ‘pensare’ cosa fare. Noi, intanto, abbiamo deciso un piano di assemblee per parlare con i lavoratori, per capire assieme le vere criticità. E in assenza di chiarimenti e percorsi certi del processo in atto non potremo che rappresentare le nostre forti perplessità e organizzare i lavoratori“.

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