Sono state demolite oggi a Quarto Caldo, nel cuore del Parco nazionale del Circeo, dieci ville abusive pari a una superficie di oltre 2.000 metri quadri. Lo smantellamento è stato effettuato – con il contributo del ministero dell’Ambiente – dal Comune di San Felice Circeo insieme con il Parco. “Finalmente il Circeo – afferma il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini in una nota – si libera di quegli scheletri di cemento che ne hanno deturpato per decenni il promontorio. Ringrazio il sindaco di San Felice del Circeo, Gianni Petrucci, e il commissario del Parco nazionale, presidente uscente Gaetano Benedetto, per questa iniziativa che non è solamente simbolica”. Proprio in questi giorni il ministero ha lavorato “per contrastare il fenomeno dell’abusivismo – prosegue Clini – il dissesto idrogeologico e per rendere trasparenti e responsabili gli atti dell’amministrazione pubblica, dove l’opacità, l’inefficienza e la discrezionalità sono fonte di malaffare”. “La demolizione degli edifici in una zona preziosa e assediata da rischi di corruzione e malavita – aggiunge il ministro – è stata consentita tra l’altro dal fondo del ministero dell’Ambiente contro l’abusivismo. Sono risorse che vorrei fossero usate più spesso. A beneficio di tutti, dell’ambiente e dei cittadini”.
La vicenda degli abusi edilizi a Quarto Caldo – ricorda il ministero in una nota – è iniziata negli anni Settanta, come spiega il Parco nazionale del Circeo, con un’edificazione che andava ben oltre quanto consentito. Seguì un complesso iter giudiziario e amministrativo durato decenni. Dopo un primo abbattimento nel 2000, l’intervento di oggi rimuove dieci ville composte da 16 unità abitative per un volume complessivo di circa 10.000 metri cubi.