venerdì 19 Aprile 2024,

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Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

scritto da Redazione
Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

CACCIARI A RADIO CUSANO CAMPUS: “BERTOLASO È UN MEGALOMANE. È L’UNICO CHE DAVVERO VUOLE VINCERE A ROMA, MA NON HA POSSIBILITÀ. HA UN EGO MAGGIORE RISPETTO A QUELLO DI BERLUSCONI“.
Il filosofo Massimo Cacciari è intervenuto questa mattina su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it), nel corso del Format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Massimo Cacciari ha detto la sua sulle elezioni in programma a Roma: “Uno scenario che non mi appassiona quello che stiamo vedendo. E’ un’immagine drammatica dello sfascio delle forze politiche di questo paese e dell’incapacità di proporre classe politiche decenti a livello locale. Veniamo da una stagione dove tutte le dinamiche politiche si sono andate centralizzando e sono diventate romano centriche. Questo ha spolpato i partiti a livello locale. Tanto è vero che devono riconoscere a tecnici, magistrati o a gente che viene da molto lontano. A livello locale c’è il deserto. A Roma si complica tutto, perché certamente nessuno ha voglia di vincere, tranne quel megalomane di Bertolaso che non vincerà mai tutti gli altri non giocano per vincere, compresi Pd e Movimento Cinque Stelle. Se il Pd avesse voluto vincere avrebbe messo in campo una candidatura superiore rispetto a quella di Giachetti. Bertolaso? E’ sicuramente una persona preparata ma è stato messo all’interno di tali vicende, anche da un punto di vista etico, che io non capisco come possa aver pensato di candidarsi a Roma. E’ una persona che ha un ego ancora maggiore rispetto a quello di Berlusconi.


“I VEGANI SONO MALATI, BISOGNA PARLARE DELLA VEGANIA COME MALATTIA. SE AVESSI UN NIPOTINO VEGANO PRENDEREI A CALCI I MIEI FIGLI”. LO SHOW DI BIANCONI (CONSERVATORI E RIFORMISTI) SU RADIO CUSANO CAMPUS
Maurizio Bianconi, deputato di Conservatori e Riformisti, è intervenuto questa mattina su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it), nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Bianconi ha commentato la querelle tra Cruciani e i vegani: Ho visto che i vegani ce l’hanno con Cruciani. Ora, lui ha gonfiato un po’ i coglioni, ieri ho sentito La Zanzara, tutto il tempo a parlare dei vegani, che palle. Lui è per mangiare i polli, i conigli, come me. Ma poi chiama anche chi odia i cani e questo non va bene. Le bestie stiano al posto delle bestie e i cristiani al posto dei cristiani, questo non vuol dire che bisogna odiar le bestie. Tra estremisti non ci si capisce in queste cose“.
Secondo Bianconi, però, i vegani sono malati: I vegani per me sono degli ammalati. Ci sono quelli anoressici, quelli bulimici, poi ci sono i vegani. Esiste la vegania, è una malattia. I vegani sicuramente sono malati e se si arrabbiano non me ne importa niente. Uno che dice che della pecora non si può bere il latte, che dalle pecore non si può cavare la lana, significa che è malato. Condanna alla estinzioni le pecore, se non servono a un cazzo che esistono a fare? Come la gallina, la ricordate la canzone di Cochi e Renato? Non è un animale intelligente, si capisce da come guarda la gente. Se avessi un nipotino vegano? Piglierei a calci nel sedere il suo babbo e la sua mamma, lo porterei dal dottore subito. La vegania è una malattia“.


Andrea Maestri, deputato di Alternativa libera-Possibile, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Legge o giustizia”, condotta da Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
“La Camera si accinge a ratificare la convenzione fiscale tra lo Stato e Vaticano, firmata nell’aprile 2015 –ha spiegato Maestri-. In questa convenzione è contenuta una sorta di sanatoria tombale per quanto riguarda il pagamento di alcuni immobili di proprietà della Santa Sede. Un ampio elenco di immobili che produrrebbero gettito Imu, Ici, Tari, Tasi, ecc… Quello che chiediamo al governo di chiarire è a quanto ammonterebbe questa sanatoria. Si parla di chiudere tutti i contenziosi aperti tra lo Stato italiano e il Vaticano per il pagamento di alcuni tributi. Noi chiediamo di sapere di quali importi parliamo”.


La Sla ha fatto un’altra vittima nel calcio, si tratta di Paolo List, 52 anni. Soltanto l’ultimo dei tanti casi di ex calciatori italiani che si sono ammalati di Sla. Il Prof. Nicola Vanacore, neuroepidemiologo del Centro Nazionale di Epidemiologia e Sorveglianza della Salute dell’Istituto Superiore di Sanità di Roma e autore di uno dei due studi epidemiologici su “Calcio e Sla” commissionati dal procuratore aggiunto di Torino Raffaele Guariniello, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Genetica oggi” su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Dalla nostra ricerca –ha spiegato Vanacore- è emersa una forte associazione tra il calcio e il rischio di ammalarsi e di morire di Sla, quello che noi osservammo fu un rischio 12 volte superiore rispetto alla popolazione generale italiana. Noi abbiamo trovato questo dato che non è stato confutato, cioè altre persone non l’hanno smentito. Ora, sui motivi di questa associazione tra la Sla e il calcio bisognerebbe condurre una ricerca più mirata, ma in questi ultimi 11 anni non è mai stato fatto. Più che dire che il calcio causa la Sla, bisogna capire che cosa è accaduto nel mondo del calcio. Sicuramente i calciatori italiani hanno un rischio molto elevato di morire di questa malattia. Sappiamo che anche chi fa altri sport si può ammalare di Sla, ma non si raggiunge questo livello. Ci sono altri due fenomeni importanti per quanto riguarda i calciatori italiani che si ammalano di Sla, cioè si ammalano in età più giovanile rispetto a quando la Sla si presenta nella popolazione generale. Questo fa pensare che il processo neurodegenerativo è più accelerato. E poi sono tutti casi sporadici, cioè non ci sono altri casi di Sla nelle famiglie di questi calciatori. Doping? Queste malattie sono multi fattoriali. C’è sicuramente una base di suscettibilità genetica, a questa si sommano fattori di tipo ambientali. Di ipotesi ne sono state fatte molte, anche legate al doping e all’eccessivo utilizzo di farmaci antinfiammatori. Bisognerebbe condurre una ricerca mirata per comporre i vari tasselli di questo mosaico”.

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