venerdì 19 Aprile 2024,

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Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

scritto da Redazione
Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i  fatti
Giulio Terzi, Ambasciatore ed ex Ministro degli Esteri, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Il mondo è piccolo”, condotta da Fabio Stefanelli, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
La Siria -ha affermato Terzi- è un Paese distrutto, un deserto economico, una catastrofe sociale per le nostre coscienze. Nell’obiettivo iraniano la Siria dovrà essere un regime governato dagli Sciiti, con la minor partecipazione possibile delle componenti sunnite. La partecipazione dell’Iran al tavolo delle trattative di Vienna è un dato di fatto del negoziato. Bisogna fare attenzione a non farci trascinare in un solenne inganno. Questo negoziato deve tendere alla stabilizzazione di un Paese attraverso l’inclusività, non attraverso il dominio di una minoranza che rappresenta il 20% della popolazione. Ma in queste ore è intensissimo il dibattito parlamentare in Italia su quale deve essere l’atteggiamento del governo italiano nei confronti del Presidente dell’Iran. Io sono stato ad un evento in una sala del Senato poche ore fa, con la partecipazione di un certo numero di parlamentari e di importanti organizzazioni di espatriati iraniani. Un portavoce di un importante gruppo di senatori che hanno sottoscritto un appello al governo italiano affinchè si mettano alcuni punti fermi nelle conversazioni con Rouhani. Uno di questi è uno sforzo da fare per il rispetto, almeno minimo, dei diritti umani in Iran. Quello che sta avvenendo in quel Paese a livello di repressione è fortemente destabilizzante. Nel momento in cui si apre il mercato iraniano grazie al negoziato sul nucleare, sarebbe paradossale che i nostri imprenditori si trovassero a fare affari con più della metà dell’economia iraniana che è controllata da estremisti che massacrano donne, omosessuali e dissidenti politici. Non si può far finta di niente quando avremo fra 48 ore Rohuani in Italia, sapendo che 2000 persone sono state giustiziate dall’inizio della sua presidenza. Solo dal 1 ottobre sono state compiute più di 800 esecuzioni, un record mondiale. Non possiamo neanche far finta che due importantissimi ministri del governo Rohuani nel 1988 sono stati i principali artefici dell’impiccagione di 30mila politici. Di fronte a queste violazioni brutali di tutti i trattati e le convenzioni internazionali dei diritti umani, non possiamo chiudere gli occhi. Se non solleviamo questi temi, non saremo neanche capaci di sollevare eventuali violazioni all’accordo nucleare che eventualmente dovessimo registrare nei prossimi anni. Dobbiamo fare chiarezza e dimostrare che abbiamo gli occhi bene aperti e vogliamo stabilire i rapporti con questo Paese su una fiducia che l’Iran deve conquistarsi nei nostri confronti, non il contrario. Renzi pochi mesi fa è andato al Parlamento israeliano e ha detto che la sicurezza di Israele è la sicurezza dell’Italia. Se ha detto questo lì, deve avere la coerenza di dire al Presidente Rohuani che deve cessare la propaganda all’odio antisemita, la negazione dell’Olocausto, le minacce di distruzione a Isreale. Mi auguro che alla fine della visita con Renzi, ci siano dichiarazioni impegnative da parte del presidente iraniano“.


Andrea Catarci, Presidente dell’VIII Municipio di Roma, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Tronca è una persona molto seria, da Prima Repubblica –ha affermato Catarci-. Nell’incontro gli ho chiesto un cambio di atteggiamento, sembrava quasi che dovessimo traghettare un mezzo morto fino alle elezioni. Invece il periodo in cui dobbiamo amministrare è lungo, abbiamo a disposizione soldi che prima non c’erano e c’è una squadra con pieni di poteri, ha l’appoggio incondizionato del governo nazionale. E’ vero che Tronca deve affrontare l’ordinaria amministrazione e le urgenze, però c’è modo e modo di affrontarle. Si deve far vedere che si è fatto un bel lavoro. Non si può fallire, questa è una città che sta già soffrendo troppo. Cominciamo con due cose, come fatto per l’Expo: bandi con procedure agevolate, pace sociale con i dipendenti pubblici. Lo stesso va fatto per il Giubileo. Quello che abbiamo visto a Milano è uno degli Expo più fallimentari della storia. Milano è un municipio e mezzo di Roma, quindi i paragoni con la capitale sono asimmetrici”.


Luciano Ciocchetti, esponente dei Conservatori Riformisti, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
La confusione è in tutto il sistema politico italiano, non c’è soltanto a Roma –ha affermato Ciocchetti-. Siamo dentro una fase di disgregazione della politica e dei partiti, sotto la spinta della rottamazione da una parte, con personaggi che hanno terminato la loro esperienza politica. Nel centrodestra c’è da fare un ragionamento che può aprire anche degli scenari opportuni per il futuro italiano. Mettendo da parte gli interessi personali, si possono mettere insieme i partiti del centrodestra e le liste civiche come quelle di Marchini. Il mio appello è che Marchini e Meloni si incontrino in privato e trovino il modo di accordarsi, evitando che a Roma vinca il Movimento 5 Stelle. FDI è un partito nazionale che ha interessi anche in altri comuni, come quello di Latina, dove FI ha fatto sciogliere il consiglio comunale che era un esponente di FDI. Quindi i nodi vanno sciolti anche fuori Roma. Ci sono delle esigenze più ampie, si vota in molti comuni in questa tornata elettorale. Io cercherò di fare un lavoro di coesione. Non dobbiamo permetterci il lusso di lasciare in mano la città ai 5 stelle che portano avanti idee pericolose, come la decrescita felice, come licenziare tutti i dipendenti pubblici. Un conto è parlare alla pancia della gente, un conto è amministrare Roma”.
Conservatori Riformisti? Si chiama così perché noi siamo collegati al gruppo europeo dei conservatori riformisti (ECR) di David Cameron –ha spiegato Ciocchetti-. Unico partito che sta battendosi davvero per cambiare i famosi trattati europei che ci hanno ridotti alla fame. Ci sono molte cose da conservare in Italia, i valori etici legati alla famiglia, il sistema delle piccole-medie imprese. Bisogna cambiare in politica economica e sociale tutto. Bisogna riformare l’economia, la burocrazia, introdurre meccanismi liberali nella nostra PA, nel rapporto tra cittadini e istituzioni”.


NASSIRYA, PALOZZI (FI): “NOSTRO PAESE NON DEVE DIMENTICARE”
Il 12 novembre 2003, un automezzo carico di esplosivo scoppia davanti alla base dei Carabinieri nella città di Nassirya: muoiono 19 italiani e 9 iracheni. Sono passati dodici di anni ma quel giorno è ancora indelebile nella memoria collettiva: una dramma nazionale, un lutto per il nostro Paese che ci ha insegnato a lottare con impegno e determinazione contro l’azione delirante del terrorismo internazionale. Il mio pensiero e la mia vicinanza, adesso come allora, vanno alle famiglie dei militari e dei civili della tragedia irachena. Persone coraggiose, che affrontarono con grande compostezza il dolore per la perdita subita. Adesso come allora, dunque, stringiamoci intorno a loro e ringraziamo al contempo tutti i nostri connazionali che hanno combattuto e combattono quotidianamente per affermare i valori della pace e della democrazia”. Così il consigliere regionale del Lazio e coordinatore FI provincia di Roma, Adriano Palozzi.


Walter Tocci, senatore del partito democratico, è stato questa mattina ospite di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it), in diretta con Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, conduttori del programma ECG Regione. Diverse le tematiche affrontate da Tocci, che ha, tra le altre cose, ha dichiarato: “Non mi candido a sindaco di Roma, nonostante io sia un senatore del Partito Democratico che verrebbe appoggiato anche da Fassina e dagli esuli del Pd. La mia scelta è decisa da tanto tempo, io ho passato sette anni appassionanti in cui ho dedicato tutto me stesso a Roma, ma le cose appassionanti della vita sono anche irripetibili. La mia generazione ha fatto il suo tempo, è il momento che noi ci ritiriamo in seconda o in terza fila. Potrei mettere al servizio di una nuova generazione la mia esperienza. E aggiungo: metterei di nuovo d’accordo tutta la sinistra, ma se questo accordo avvenisse solo sul mio nome comunque non sarebbe solido. Spero che si trovi un accordo del Pd con la sinistra romana non solo sul mio nome, ma su un progetto, su un’idea“.
Walter Tocci pensa che Roma dovrebbe diventare una regione a sé stante:Cancellare la parola Lazio dalla geografia nazionale? Lazio è una bella squadra e questo rimarrà comunque, ma il Lazio come regione è una finzione amministrativa, perché non c’è una identità, una omogeneità, né storica, né geografica, né economica. Se in futuro si aprisse una discussione sulla riduzione del numero delle regioni, e questo è un grande problema italiano, perché non si può andare avanti con venti regioni, se si dovessero fare 10-12 macroregioni, si potrebbe realizzare una regione più piccola, che sarebbe quella della Capitale, come accade ad esempio a Berlino. La Capitale in questo modo acquisirebbe poteri legislativi. La rinascita di Roma richiede una nuova politica economica, la capacità di creare lavoro, questo non può farlo soltanto un Comune, servono anche le funzioni legislative“.


Michele Bordo (PD), Presidente Commissione per le politiche europee della Camera, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Il mondo è piccolo”, condotta da Fabio Stefanelli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Spero –ha detto Bordo- che la Gran Bretagna non utilizzi l’appuntamento referendario come argomento di propaganda interna o per fare campagna elettorale così come spero che tra Bruxelles e Londra si sviluppi una discussione serena. Intanto, alla luce della lettera inviata ieri dal presidente David Cameron, aspettiamo di comprendere quale sarà la risposta ufficiale dell’Ue“.
Guardo con rispetto – aggiunge Bordo- alla discussione in atto a Londra ma mi auguro che possa partecipare fino in fondo all’avanzamento del processo unitario avviato. D’altra parte nessun Paese può pensare di partecipare all’Ue a fasi alterne perché così non si costruisce l’Unione, la si porta a sbattere. E’ necessario dunque evitare strumentalizzazioni, non si può coinvolgere l’Unione europea soltanto su argomenti che interessano direttamente uno Stato piuttosto che un altro. Tra l’altro molte delle richieste avanzate da Cameron non sono previste dai Trattati europei e cambiarli non sarebbe semplice. Credo, invece che sia necessario sedersi attorno a un tavolo con senso di responsabilità e trovare un’intesa condivisa perché la ‘Brexit’ non conviene né alla Gran Bretagna né all’Ue“.


Beatrice Fazi, attrice italiana diventata celebre col ruolo di Melina di “Un Medico in Famiglia”, è intervenuta su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it), nel corso del nuovo format LINGUE A SONAGLI condotto dal cantautore Bussoletti che andrà in onda il prossimo sabato alle 14.
Testimone di una conversione religiosa raccontata nel suo libro “Un cuore nuovo” e catechista molto attiva, ha detto la sua sul Cardinal Bertone e non solo. Vi diamo qualche anticipazione.
Sul Cardinal Bertone:Capisco la rabbia e la disapprovazione ma bisogna smettere di fare tanta polemica. L’incoerenza fa parte dell’essere umano e non si può sperare in una Chiesa santa perché non sarebbe una Chiesa che viene in aiuto di noi peccatori. Il caso del Cardinal Bertone non mi scandalizza perché conosco l’essere umano, l’uomo non è perfetto, è incline al peccato. Non puoi volere una Chiesa perfetta perché non sarebbe fatta di uomini e i sacerdoti sono uomini. Proprio perché sono uomini peccatori come noi possono essere misericordiosi con noi perché conoscono molto bene il peccato”.
Il perdono al Cardinal Bertone:Ricordiamoci che il perdono viene concesso sempre quando fa seguito ad un atto di pentimento. Io ho ucciso un figlio, ho abortito, e sono stata perdonata. Penso che nulla sia più grave di quello che ho fatto io. Mi sento più colpevole di Bertone. E se il perdono è stato concesso a me, chi sono io per non perdonare?”.
La preghiera della Fazi per il Cardinal Bertone: “Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Signore Padre Santo, io ti benedico e ti lodo per averci donato la Chiesa nella quale ho potuto incontrare il Cristo Salvatore che ha redento la mia vita. Ti chiedo e ti ringrazio, perché so che lo farai, di mandare il tuo santo Spirito sul Cardinal Bertone perché possa aprire gli occhi sull’errore che ha commesso, sul peccato che ha commesso. Possa pentirsene e chiedere perdono e riparare a questo danno e che, in seguito a tutta questa pubblicità, chi magari sta commettendo peccati analoghi possa aprire gli occhi sulla propria condizione e capire che ciò è molto sbagliato. Ti chiedo di mandare il tuo Spirito, di perdonarlo e di aiutarlo a riscattarsi. Te lo chiedo per Cristo nostro Signore. Amen”.
Sulle adozioni gay:La mia opinione è che un padre ed una madre hanno dei figli e quella è la famiglia. Ho tanti amici gay e ti assicuro che non tutti pensano che sia giusto adottare figli o avere figli da una madre surrogata”.
Sul suo mancato rinnovo nel cast di “Un Medico in Famiglia”:Sono rimasta malissimo quando m’hanno cacciata fuori dal cast. Non m’hanno nemmeno detto le faremo sapere ma, Beatrice Fazi, un Medico in Famiglia per lei finisce qui. Volevano cambiare linea editoriale, questa è stata la scusa che hanno addotto, ed hanno sbolognato me e il mio amato Dante Gabriele Cirilli”.


TAXI, PALOZZI (FI): “CATEGORIA ABBANDONATA. TRONCA ASCOLTI OPERATORI”
Ancora un grido d’allarme da parte dei sindacati taxi, che stamani sono tornati a denunciare lo stato di abbandono in cui sono costretti a lavorare gli operatori del trasporto pubblico non di linea: un settore assolutamente trascurato dall’ex amministrazione capitolina, fortunatamente andata a casa. Auspichiamo adesso che, con l’arrivo del commissario Tronca, ci sia una decisa inversione di tendenza nelle politiche capitoline di settore e, soprattutto, si incanali quel dialogo istituzionale, che le parti sociali chiedono a gran voce al fine di risolvere in maniera condivisa e tangibile le annose problematiche che colpiscono i tassisti romani”. Così il consigliere regionale FI e vicepresidente della commissione Mobilità, Adriano Palozzi.

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