giovedì 28 Marzo 2024,

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Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

scritto da Redazione
Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

CONSUMATORI, PALOZZI (FI): “PER ZINGARETTI LA SOLITA CAPORETTO”
Continuano impietose le critiche di immobilismo istituzionale per la giunta Zingaretti. Stavolta a tirare giustamente le orecchie alla Regione sono le associazioni dei consumatori. Si tratta dell’ennesima dimostrazione dell’inefficienza amministrativa di questo esecutivo, capace solamente di impantanarsi sulla importante legge regionale sul consumo. Senza contare che le categorie ormai da tempo chiedono un incontro che il governatore del Lazio sembra proprio non voler concedere. Insomma per Zingaretti una disfatta su tutta linea: l’ennesima Caporetto di una amministrazione lontana anni luce dalle reali istanze della comunità”. Così il consigliere regionale FI, Adriano Palozzi.


Per capire cosa accadrà a Roma serve un’opinione trascendente. Per questo Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, conduttori di ECG Regione, format trasmesso da Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it), hanno telefonato al Divino Otelma.
Otelma si è pronunciato sul futuro della Capitale: “Marino non ritirerà le sue dimissioni entro i famigerati venti giorni che inizieranno a decorrere da oggi. Non è totalmente stupido. Da questo punto di vista non ci saranno sorprese. Marino è stato osteggiato da forze aliene e alla fine è dovuto cadere per forza in una battaglia troppo più grande di lui“.
Ma, aggiunge il Divino Otelma, che la sconfitta a Roma sarà del Partito Democratico, più che di Marino: “Renzi e i suoi ex democratici sicuramente perderanno la Capitale alle prossime elezioni. I romani hanno capito che del Partito Democratico non c’è assolutamente da fidarsi. Marino si ricandiderà con una lista civica e prenderà molti voti, anche se sicuramente non riuscirà ad essere nuovamente eletto. Comunque non credo che a Roma si voterà in primavera. Con la scusa del Giubileo posticiperanno il voto“.
Secondo Otelma nelle prossime elezioni capitoline vinceranno i Cinque Stelle, ma ad una condizione: “Grillo deve avere il coraggio di candidarsi in prima persona come sindaco di Roma. Se si candiderà Beppe, Roma sarà certamente e senza ombra di dubbio alcuno governata dal Movimento Cinque Stelle“.
Il Divino Otelma, prima di tornare a parlare di Roma, si concede una digressione sulla politica estera: “Obama, il mulatto, non ci sta capendo niente. Lunga vita a Putin, l’Atleta Russo, che ha finalmente capito che con i tagliatori di gole dell’Isis non si parla. Servono più carrarmati e meno parole. Obama è come Renzi, solo fumo. Obama è il duce puffo d’America“.
Prima di chiudere il Divino Otelma, però, si è lasciato andare ad una clamorosa considerazione: “Potrei candidarmi io a Sindaco di Roma. Sicuramente sotto la mia guida e con il mio buon governo la Capitale d’Italia tornerebbe al suo originario splendore e ricomincerebbe a brillare di luce propria ed eterna“.


Estella Marino, Assessore all’Ambiente del Comune di Roma, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Sistema incancrenito.Ho vissuto questi ultimi giorni con uno stato d’animo legato ad una fase difficile –ha affermato Marino-. Da una parte con la necessità di tutelare il progetto messo in campo dalla nostra amministrazione e dall’altra di pensare al futuro della città, che deve andare avanti anche senza di noi. Alcuni cittadini hanno compreso il cambiamento che abbiamo voluto imprimere alla città rispetto alla passato. In una macchina amministrativa complessa come quella romana, i percorsi di cambiamento non mutano le cose dall’oggi al domani, soprattutto quando vai a scardinare meccanismi incancreniti che sono andati avanti per anni“.
Malagrotta primo piede pesato.Il risultato più evidente è la chiusura di Malagrotta -ha spiegato Marino-. Abbiamo rotto un monopolio. Probabile che quello sia stato il primo piede che non andava pestato dalla nostra amministrazione. Malagrotta andava chiusa anni fa perché c’era un’infrazione europea, ma nessuno l’aveva mai chiusa. Nei prossimi anni si vedranno i risultati perché avremo meno rifiuti che si buttano in una buca e più materiali riciclati. Abbiamo pestato un altro piede anche mettendo fine alla cartellonistica selvaggia”.
Ama non si cambia da un giorno all’altro.Ama? Anche lì c’è un’eredità pesante, con lo scandalo Parentopoli -ha affermato Marino-. Un’azienda così compromessa non può essere moderna, performante, in grado di svolgere il proprio servizio al meglio. Inoltre la sfida della raccolta differenziata ha comportato cambiamenti epocali. Abbiamo fatto lo screening di tutte le gare d’appalto e abbiamo ribaltato la situazione, facendo l’80% di gare e solo il 20% di affidamenti diretti. Negli ultimi due anni si è ricostruito un rapporto sano con le sigle sindacali. I sindacati hanno condiviso con noi lo sviluppo aziendale di Ama. E’ un’azienda di 8000 dipendenti, non si ribalta in un giorno. Abbiamo fatto una bonifica in questi due anni”.
Pd ha deciso dimissioni.Ho manifestato il mio dissenso rispetto a questa decisione del Pd di concludere il lavoro di questa giunta –ha spiegato Marino-. Nel partito c’erano voci diverse, probabilmente la mia era una voce di minoranza. Il tema del partito è fondamentale non solo per la vicenda di oggi, ma anche per non disperdere il progetto e portarlo avanti anche nei prossimi sviluppi. Il Pd a Roma è commissariato quindi non ci sono luoghi di discussione. E’ necessario che il Pd torni ad essere un partito radicato sul territorio”.
Scontrini. “Se Marino ha sbagliato sugli scontrini lo appurerà la magistratura –ha affermato l’Assessore-. Anche la Panda Rossa sembrava uno scandalo di grandi proporzioni secondo i media, poi quando si è andati ad approfondire, tutto si è sgonfiato”.


Roma: Mandelli (FI), premier non eletto non vuole voto
L’ipotesi di rinviare il voto per le comunali a Roma, accarezzata dal Pd, conferma la concezione ‘domestica’ che la sinistra ha delle istituzioni. D’altra parte, è lo stesso atteggiamento che Renzi ha tenuto sulle riforme costituzionali, portate avanti a tappe forzate e senza alcun confronto, e sulla nuova legge elettorale, studiata su misura per il premier”. Lo dichiara, in una nota, il senatore di Forza Italia Andrea Mandelli. “Senza dimenticare – prosegue – che questo è il secondo premier ‘democratico’ che guida il secondo governo non eletto dai cittadini. Una serie di elementi che, messi in fila, confermano la fondatezza dell’allarme di Silvio Berlusconi quando sottolinea che la democrazia, nel nostro Paese, non gode di buona salute“, conclude.

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