venerdì 19 Aprile 2024,

Politica

Ξ Commenta la notizia

Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

scritto da Redazione
Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

Roma: Calabria (Fi), Marino in gita e suoi assessori fanno gaffe
Troppo impegnato a caricare su di sé i destini del mondo, Marino dimentica quelli della città che dovrebbe governare. E così mentre va dal suo omologo di New York, De Blasio, a parlare di cambiamenti climatici, dal suo neo assessore Stefano Esposito arriva l’ennesima gaffe di una giunta fallimentare. Evidentemente, cambiano le orchestre ma non la musica. Gli scivoloni imbarazzanti sono il marchio distintivo dell’Amministrazione Marino”. Lo dichiara, in una nota, la deputata di Forza Italia Annagrazia Calabria.


CIAMPINO, PALOZZI (FI): “RICHIESTA AUDIZIONE SU AEROPORTO PASTINE”
Nonostante le denunce e gli appelli di comitati cittadini e autorità locali, continua impietoso il silenzio istituzionale sul destino dall’aeroporto di Ciampino, da anni protagonista di una mole eccessiva di voli che incide negativamente sulla vivibilità delle limitrofe popolazioni di Ciampino, Marino e sud capitolino. Realtà, purtroppo, certificata dagli studi condotti dalla Regione Lazio per mezzo dell’Asl e Arpa, quali le indagini epidemiologiche Samba e Sera e lo studio Cristal. Per questa ragione ho depositato una richiesta di audizione con gli assessori regionali Refrigeri e Civita, con Enac, con AdR, con le amministrazioni comunali di Ciampino, Marino e Roma, e con i comitati cittadini, al fine di discutere dell’annosa situazione del secondo scalo della Capitale che, sebbene necessiti di una decisa riduzione del traffico aereo, continua a registrare un impatto acustico deleterio e pericoloso. Il tutto di fronte al grave immobilismo delle istituzioni competenti: da AdR, che ancora non ha sfornato questo benedetto piano antirumore, al Governo, che anzi inserisce il Pastine tra i poli aerei di interesse nazionale, passando per la Regione Lazio, che a parole si dice pronta a lavorare per l’opportuna riduzione dei voli ma nella pratica non “decolla”. Auspico, pertanto, che l’audizione da me richiesta possa rappresentare un concreto step istituzionale al fine di adoperarsi tutti insieme per il definitivo decremento del traffico aereo presso il Pastine di Ciampino. Confido, infine, nella rapida calendarizzazione dell’audizione in Commissione Ambiente e Mobilità”. Così il consigliere regionale FI e vicepresidente della commissione Ambiente e Mobilità, Adriano Palozzi.


Esposito? Se ne deve andare, è un senassessore. La manifestazione del Pd a Don Bosco? Una pagliacciata, i sindacati sono stati obbligati a partecipare. Non ci saremo, non vogliamo affezionarci a qualcuno del Pd che c’è sempre il rischio che il giorno dopo lo arrestino. Il marchio sui migranti? Infamante“. Roberta Lombardi, deputata del Movimento Cinque Stelle, è intervenuta ai microfoni di Radio Cusano Campus,l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, durante il format ECG Regione, con Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Sulla questione legata a Esposito e al suo coro contro la Roma: “Se gli dedicherei un coro? Non merita cori, ma solo biasimo. Ormai l’ho ribattezzato il senassessore, visto che ricopre, male, due ruoli. Se gli canterei un “te ne devi annà“? Quello me lo auguro in cuor mio, visto che risultati prodotti da lui in un mese e mezzo non se ne vedono“.
Sulla manifestazione indetta dal Partito Democratico per oggi alle 18 in zona Don Bosco: “Non partecipiamo perché ho paura che camminiamo accanto a qualcuno del Pd che il giorno dopo viene arrestato. Con loro non sai mai chi sarà il prossimo ad essere preso, bisogna dargli poca confidenza. Non voglio affezionarmi a nessuno del Pd, se no rischio da un momento all’altro di andargli a portare le arance in galera. La manifestazione indetta dal Pd oggi è una pagliacciata, il massimo del grottesco, hanno chiamato tutti quelli a loro affini, compresi i sindacati, obbligandoli a manifestare per fare numero. Manifestano contro la mafia a Roma quando la mafia a Roma ha come referente politico, in questo momento, proprio il Pd romano“.
Una battuta su quanto accaduto in Repubblica Ceca, dove alcuni immigrati sono stati marchiati per essere identificati: “Questa estate, tra i migranti accampati a Ventimiglia, fenomeni di chiusura delle frontiere di vari paesi europei e altre cose abbiamo visto quanto l’idea di una Europa solidale al momento sia soltanto propagandistica, perché alla fine non c’è solidarietà esterna e le situazioni di povertà e di guerra da cui queste popolazioni scappano sono causate proprio dall’Europa, che continua ad applicare una politica di stampo colonialista. Il marchio è una cosa infamante. Richiama quanto accade agli animali, alle mandrie che vengono marchiate per riconoscerne in qualunque momento la proprietà“.
Chiusura su Giorgia Meloni: “Che la censura esista è vero, che il bavaglio lo metta la Meloni mi fa ridere. E’ stata al Governo con Berlusconi, il centrodestra ha governato 11 anni negli ultimi 20“.


Dalla canzone satirica ispirata al funerale di Vittorio Casamonica alle minacce di morte subite su Facebook, per il comico Dado sono stati giorni decisamente movimentati. Stamattina Dado è intervenuto su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, durante il format ECG Regione, con Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio: “Domani all’ombra del Colosseo avevo in programma questa serata da calendario, è coincisa con questa esperienza che mi è capitata, allora dico Ripiamose Roma, anche usando l’esperienza di cui sono stato protagonista, visto che molti mi hanno dato sostegno“.
Da qui, l’idea di Dado, che crea l’evento #Ripiamoseroma: “Abbiamo pensato di tramutare uno spettacolo normale in una sorta di serata satirica, con tanti artisti e attori che faranno interventi. Ho invitato anche il Sindaco, gli lasceremo una sedia in #RipiamoseRoma, vediamo se per tutto lo spettacolo resterà vuota o se invece si riempirà. Quello di Marino è un ruolo molto ostico, è il Sindaco di una città tentacolare. Se le minacce dei Casamonica mi hanno davvero intimorito? Il web va preso per quello che è, tutto quello che accade su internet deve essere ridimensionato alle sue dimensioni“.


Il Dott. Domenico Iscaro, Presidente Nazionale Anaao Assomed, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Genetica oggi”, condotta da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano, per parlare dei tagli alla sanità. “Precisiamo subito –ha esordito Iscaro- che il taglio di 2,3 miliardi previsto dal decreto enti locali si aggiunge alla somma dei 23 miliardi dei tagli del 2013/2014. Detto questo è difficile dire che siano risparmi quando tutto questo si traduce in una forte difficoltà all’accesso alle cure da parte dei cittadini e alle strutture sanitarie. Si allungano le liste di attesa, si allungano le file nei Pronto Soccorso. Il sistema non è aritmetica pura. Risparmiare sulla Medicina Difensiva è un ragionamento troppo teorico. Il 10% dei cittadini non si cura perché non ha più risorse o non ha accesso al SSN. Ci sono 7 regioni italiane, quasi tutte al sud, che non sono in grado di garantire la pienezza dei livelli essenziali di assistenza. Ci dobbiamo confrontare con una realtà di un paese fortemente differenziato nei bisogni e nella tutela dei diritti fra Nord e Sud. Tutto il resto è un puro calcolo tecnico. Non è possibile regolare le prescrizioni mediche come se fosse un fatto burocratico. Non c’è nessuna razionalizzazione. E’ un taglio. Mi sento di condividere la speranza che si possa tagliare qualche dirigente della sanità in più e qualche posto letto in meno. La politica del taglio lineare può portare a perdere di vista la cosa più importante, la sicurezza del paziente”.
Riguardo l’accorpamento delle Asl nel Lazio, Iscaro sottolinea come “la centralizzazione della Governance è un’idea in atto da tempo che si pensa possa produrre un risparmio. Questo è tutto da dimostrare. Tutto diventa più gigante, l’amministrazione si distanzia sempre più dal medico e Il medico in un contesto più grande ha maggiori difficoltà di dialogo con l’amministrazione. Credo che perseguire soltanto questa strada senza tenere conto tutto il resto, come l’avvicinare meglio il cittadino ai servizi, la centralizzazione diventa una grossa operazione amministrativa che però non è detto che produca benessere”.


Ho stracciato la lettera dell’Unar. Gli unici che mi possono censurare sono gli italiani, non Renzi con le sue ridicole lettere. Inutili burocrati sconosciuti pretendono di stabilire cosa si può dire o no” . Lo ha detto Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ai microfoni della trasmissione “Il mondo è piccolo” condotta da Fabio Stefanelli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Il bavaglio? Io sono sempre senza bavaglio –ha affermato Meloni-, perché gli unici che mi possono censurare sono gli italiani, non certo Renzi con le sue ridicole lettere per dirmi che devo moderare i toni quando parlo di immigrazione. Il giorno in cui un parlamentare liberamente eletto potrà essere censurato da un Governo non eletto dal popolo, sarà un giorno molto triste per la nostra democrazia. La lettera dell’Unar l’ho stracciata e continuerò ad esprimermi. Fino a quando migliaia di italiani voteranno per me e per Fratelli d’Italia, io continuerò a portare avanti le mie battaglie. Chi decide se i miei toni o quelli della Lega siano adeguati o no? Un inutile burocrate sconosciuto nominato dal Governo si permette di dire a un parlamentare della Repubblica cosa si può dire e cosa no. Solo Giachetti del Pd ha avuto il coraggio di dire che la lettera dell’Unar era inopportuna. Gli altri fanno i democratici solo quando gli pare”.


Funerali Casamonica? Colpa del prefetto e del questore. No all’amnistia voluta dal Papa per il Giubileo. Gabrielli tutor di Marino? Scellerata decisione politica per evitare elezioni, Comune di Roma va sciolto“. Lo ha detto Antonio Di Pietro ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Manifestazione antimafia a Roma? Da qualunque parte venga un’iniziativa di solidarietà verso chi vuole legalità ben venga –ha affermato Di Pietro-, purchè alle parole seguano i fatti e non sia una cosa ipocrita. Riguardo il funerale dei Casamonica, i responsabili hanno nomi e cognomi. Sono venuti meno ai loro doveri di prevenzione il prefetto e il questore della capitale”.
La cultura della legalità si basa sull’esempio –ha proseguito Di Pietro- Se in tutti questi anni ci sono stati solo esempi negativi, alla fine anche i bambini pensano che il più furbo, il più spregiudicato, la fa sempre franca, si trova indotto a pensare che sia meglio comportarsi come lui. Ad ogni reato deve corrispondere una pena, con tutto il rispetto per il Santo Padre le amnistie sono atti che non si possono fare nel nostro Paese, perché altrimenti ci si inizia ad attaccare una volta al Giubileo, una volta all’Expo, e si innesca il meccanismo dell’amnistia. Già adesso quelli di mafia capitale che hanno inquinato Roma stanno cercando patteggiamenti. Il Giubileo serve per rilanciare l’attenzione verso i temi cattolici (solidarietà, comprensione), ma nelle virtù c’è anche la legalità”.
Il prefetto Gabrielli –ha affermato Di Pietro- ha fatto il pesce in barile. Lo scioglimento del Comune di Roma oggi come oggi si impone ed è una responsabilità politica, non penale. Essersi inventato questa soluzione di accompagnare Marino alla guida del Comune, è solo una scellerata decisione politica per non tornare alle elezioni perché destra e sinistra hanno paura di perdere. Gabrielli avrebbe dovuto comportarsi da funzionario dello Stato piuttosto che da addetto politico del Governo. Se Marino dovrebbe dimettersi? No, perché è stato eletto dal popolo e non ha commesso alcun reato, ma il Comune di Roma non è più governabile per tutto quel meccanismo che gli gira attorno, per questo andrebbe sciolto e commissariato. Ma destra e sinistra non vogliono le elezioni, neanche a livello nazionale, perché non riescono a trovare la quadra per aver garanzia di vincere. E’ il terzo governo non eletto dal popolo, una vergogna”.

Rispondi alla discussione

Facebook