Ho votato. Ho votato nel merito, sui temi del lavoro e della cittadinanza. Né contro, né a favore di qualcuno.
Nutro grandissimo rispetto e considerazione per chi si è espresso responsabilmente sui quesiti referendari.
Per questo motivo:
a) È da condannare, senza se e senza ma, chi gioisce per la scarsa partecipazione al voto referendario.
b) Ha sbagliato chi ha puntato sulla personalizzazione e politicizzazione del voto, trasformando – pur sapendo che non si sarebbe raggiunto il quorum – un esercizio responsabile della democrazia in un costoso sondaggio.
c) Considerare, come è stato fatto dopo l’esito del voto, il numero degli elettori al referendum come “tutti contro il governo” e metterli in relazione al numero dei voti ottenuti dalla maggioranza alle politiche del 2022, per poi affermare che “si hanno più voti della maggioranza” e che sarebbe in corso “un recupero sulla maggioranza”, è una vera sciocchezza.
E, nel caso della provincia di Latina, diventa un boomerang.
Infatti, in provincia di Latina (dati Eligendo), hanno votato 107.402 elettori, di cui 94.230 per il SÌ.
Alle politiche del 2022, invece, il centrodestra in provincia ha ottenuto, in termini assoluti, 264.733 voti.
Come la mettiamo?
d) Anche se si volesse sostenere che l’elettorato che ha votato si sia espresso contro le politiche del governo sull’immigrazione, come si spiega il 36% di NO in provincia al referendum sulla cittadinanza?
Meditare, campo largo! Meditare, sovranisti!
Arcangelo Palmacci
Segretario Provinciale di Azione
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