giovedì 28 Marzo 2024,

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Province: Lacorazza (Upi), no a scioglimento, le prevede la Carta Costituzionale

scritto da Redazione
Province: Lacorazza (Upi), no a scioglimento, le prevede la Carta Costituzionale

“Non può essere sciolta un’istituzione prevista dalla Costituzione senza rispettare il mandato democratico. Noi abbiamo creduto di lavorare per una riforma che avrebbe riordinato tutto il sistema di governo locale, a partire dalle Province e dagli uffici periferici dello Stato”: lo dichiara il presidente della Provincia di Potenza, Piero Lacorazza, commentando le disposizioni del decreto legge sul riordino delle Province, che prevedono commissariamenti per quelle che non approvino il bilancio di previsione entro il 31 maggio 2013.  “Ci ritroviamo un decreto legge in cui si anticipa la scadenza del mandato naturale – spiega Lacorazza – si aboliscono le giunte e infine, udite udite, che dire allora che si è atteso le scadenze per l’ineleggibilità” per approvare un decreto che ci commissaria a giugno? Infatti il decreto prevede l’approvazione del bilancio di previsione entro il 31 maggio, 20 giorni massimo e poi commissariamento da parte del prefetto. E’ automatico. Si comprende allora l’inasprimento del taglio per il 2013 – aggiunge –  e l’assoluta indifferente arroganza sul grido d’allarme lanciato per i tagli 2012. I nostri enti sono al dissesto, e non sarà un prefetto a cambiare questo che è un dato di fatto. Si è scelto di tagliare i servizi ai cittadini, di impedirci di mettere in sicurezza strade e scuole, di bloccare gli investimenti alle imprese, pur di colpire gli amministratori provinciali e giustificare questa assurda riforma”.  Secondo Lacorazza “si potrà andare avanti come si crede ma é certa una cosa: non si può sciogliere una istituzione costituzionale e far passare un giudizio su una classe dirigente per asfissia  finanziaria. La maggior parte degli assessori delle giunte provinciali sono amministratori eletti dal popolo, che si sono dimessi dai consigli per potere assolvere al loro nuovo compito. Ora li si spazza via, senza nemmeno valutare le conseguenze che questo avrà sulla gestione dell’ente. Certo, considerato il faticoso e doloroso impegno che anche noi abbiamo messo in campo per far partire questo riordino, non ci aspettavamo dal Governo una risposta cosi sprezzante. La democrazia non prevede trucchi”.

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