Il 17 aprile scorso nel doppio consiglio comunale l’assise presieduta dall’ottimo presidente Caringi ha approvato, tra una miriade di debiti fuori bilancio anche il punto 6, il:“Potenziamento della raccolta differenziata e prevenzione e riutilizzo dei rifiuti urbani. DGR Lazio 547/2014 risorse anno 2015/2016 e residui precedenti annualità – Realizzazione Isola ecologica Via San Felice (Comune di Terracina)” – approvazione Progetto di Fattibilità Tecnico Economica ed adozione variante urbanistica allo strumento urbanistico generale”.
Letta così “potrebbe” sembrare una grande iniziativa della politica e dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giannetti, e tutta a favore della comunità terracinese, ma non sono dello stesso avviso gli appartenenti all’Associazione Tesori del Circeo, i quali “esprimono profonda inquietudine e una ferma opposizione in merito all’approvazione del Consiglio comunale di Terracina.
Il motivo è presto spiegato: la nuova isola ecologica che dovrebbe essere ubicata in via San Felice Circeo a partire dal km 7+500 è zona soggetta a vincoli paesaggistici in quanto limitrofa al demanio marittimo.
Leggiamo poi in una recente nota stampa dell’Associazione che:”Consideriamo inaccettabile la decisione d’insediare un impianto di gestione rifiuti, seppur eufemisticamente denominato “Isola Ecologia”, in un contesto naturalistico e paesaggistico di tale rilevanza”.
Evidentemente, l’Associazione non si fida neanche delle rassicurazioni degli amministratori locali, che vorrebbero rassicurarli circa una presunta conformità del progetto al Piano Paesaggistico Regionale con il parere favorevole di una non meglio specificata commissione.
Cari amici dell’Associazione Tesori del Circeo, considerati i tanti provvedimenti non proprio brillanti che si adottano per il territorio terracinese dagli “amministratori locali”, forse sarebbe il caso di chiamare in causa per gli opportuni chiarimenti il Ministero dell’Ambiente e della Transizione Ecologica (MASE), il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (per la verifica della compatibilità con i limiti normativi nazionali), la Regione Lazio e l’Agenzia del Demanio.
Altro che la non meglio specificata “commissione”.
e.
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