martedì 23 Aprile 2024,

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Notizie e iniziative per la sanità laziale

scritto da Redazione
Notizie e iniziative per la sanità laziale

ABBRUZZESE: A FROSINONE PASSARE DA CHIACCHIERE A FATTI
E’ giunto il momento di passare dalle chiacchiere ai fatti. Il sistema sanitario della provincia di Frosinone ha bisogno di interventi urgenti, se non vogliamo che venga presto affossato dalle tante criticità che lo affliggono. Spero che Macchitella non intraprenda lo stesso sentiero della Mastrobuono, quello degli annunci e degli impegni, poi mai mantenuti. Che la cronica carenza di personale fosse una delle cause principali dello scarso livello di assistenza rivolto ai cittadini in Ciociaria, era noto a tutti e anche da molti mesi. Pertanto, di tempo se ne è perso fin troppo e non ce ne rimane neanche molto visto che l’intera rete ospedaliera provinciale è in perenne sofferenza, ma soprattutto, non riesce a garantire i livelli essenziali di assistenza, come del resto in gran parte del territorio regionale. Noto con stupore, inoltre che il commissario, ormai a Frosinone da un po’ non abbia ancora richiesto di incontrare la conferenza dei Sindaci per metterli al corrente delle sue iniziative e dei suoi programmi. Ha ricevuto, infatti, soltanto qualche primo cittadino in cerca di rassicurazioni per tranquillizzare l’opinione pubblica. Questa, al momento, non è una sua mancanza, in considerazione del fatto che sta prendendo pian piano coscienza dello stato in cui versa il nostro sistemo sanitario. Ovviamente con un manager o commissario di questo territorio quest’ulteriore perdita di tempo ce la saremmo, di certo, risparmiara. Non voglio creare inutili polemiche, ma credo che sia il momento di cominciare a far vedere ai cittadini che sia la Regione Lazio che la Asl di Frosinone stiano lavorando per garantire servizi efficaci e prestazioni idonee. Zingaretti deve necessariamente cambiare rotta perché la sua proposta per la gestione della sanità locale non ha prodotto nulla di buono. Un fallimento sotto tutti i punti di vista“. Così in un comunicato Mario Abbruzzese, consigliere regionale di Forza Italia del Lazio.


SANITÀ. AL S.GALLICANO NUOVA TECNOLOGIA PER MICROSCOPIA CONFOCALE
Il servizio di Microscopia Confocale all’Istituto San Gallicano si dota di una nuova tecnologia di ultima generazione. Il nuovissimo microscopio confocale presenta un software integrato alla valutazione demoscopica in grado di ottimizzare la qualità delle immagini e consentire la valutazione di tumori di maggiori dimensioni. Maggior accuratezza dell’esame, dati microscopici dettagliati in tempo reale ed in modo non invasivo sono i vantaggi del nuovo dispositivo. L’Istituto San Gallicano è uno dei pochissimi centri in Europa e unico nel Lazio ad avere in dotazione tale tecnologia. Negli ultimi anni l’esperienza in campo microscopico confocale dell’Isg è cresciuta enormemente. Nel biennio 2013-2014 sono stati valutati circa 1000 pazienti affetti sia da tumori cutanei che da malattie infiammatorie della pelle, più di 60 sono state le pubblicazioni scientifiche. Le collaborazioni internazionali hanno reso possibile la realizzazione di progetti di ricerca insieme ad Istituti come il Dermatology Research Center dell’University of Queensland in Australia e il Memorial Sloan Ketteing Cancer Center di New York, USA. Molti i traguardi raggiunti: dal nuovo trattamento per la cheratosi attinica e altre neoplasie cutanee non melanoma, alla ideazione e realizzazione di software che danno la possibilità anche a specialisti meno esperti del settore di effettuare diagnosi tramite microscopia confocale, all’ottimizzazione di una metodica di “micro biopsia” microinvasiva, senza dolore e esiti cicatriziali. La microscopia confocale è una tecnica diagnostica oramai molto diffusa che offre vantaggi sia in termini di incremento della sensibilità e specificità diagnostica che nella gestione clinica. E’ comunque importante avere presente che è una metodologia clinica e non sostituisce in alcun modo l’istologia. Piuttosto, questa metodica permette la visualizzazione di aspetti microscopici della lesione tumorale utili al supporto della diagnosi clinica, della definizione dello stato della malattia e dell’estensione cutanea. Il confocale, affiancandosi alle altre metodiche di diagnostica non invasiva, favorisce ed aiuta le scelte terapeutiche e la gestione clinica del paziente. Cosi’ in un comunicato Istituto Dermatologico S. Gallicano di Roma.


Per le neoplasie cutanee non melanoma– spiega Marco Ardigò della Dermatologia Clinica Isg e in missione per un anno come “visiting academic” presso l’University of Queensland- abbiamo lavorato sull’utilizzo di nano particelle (Foroderm) in grado di veicolare i farmaci all’interno del tumore in aree specifiche della proliferazione maligna per migliorarne la disponibilità e per ridurne le dosi ed i conseguenti effetti collaterali. In questo caso, la microscopia confocale ha avuto un ruolo fondamentale nella ricerca ed è stata utilizzata con successo per monitorare l’effetto terapeutico delle terapie dal punto di vista microscopico e per studiare la farmacocinetica e la farmacodinamica“. Una parte del lavoro con l’University of Queensland ha avuto come focus l’ottimizzazione di una metodica di “micro biopsia” microinvasiva, inventata negli ultimi 3 anni presso la UQ, in grado di prelevare piccoli campioni di cute (circa 2000 cellule) utilizzata per lo studio della genetica e biochimica delle lesioni cutanee. In questo ambito il contributo dell’ISG è stato particolarmente significativo con l’invenzione e realizzazione di un “apparecchio” per la guida della “micro biopsia” tramite l’utilizzo della microscopia confocale”. “La straordinaria disponibilità di nuove tecnologie da parte dell’University of Queensland associata alla profonda conoscenza della microscopia confocale sviluppata negli anni dal nostro Istituto ha dato vita ad un binomio di collaborazione altamente proficuo. Ci sono ottime possibilità di ulteriori sviluppi che porteremo avanti insieme a collaborazioni altrettanto vantaggiose da un punto di vista clinico-scientifico con altre realtà internazionali come il Memorial Sloan Ketteing Cancer Center di New York“, precisa Enzo Berardesca, Direttore della Dermatologia Clinica Isg.


REGIONE. FICHERA: APPROVATO BUON DEF MA VERE SCELTE CON BILANCIO
Il Documento Economico e Finanziario approvato questa notte dal Consiglio Regionale è un buon documento. Grazie all’impegno dell’assessore Sartore sono delineati con chiarezza i risultati raggiunti sulla strada del risanamento e gli obiettivi programmatici generali. Dal dibattito in aula sono emerse integrazioni in taluni casi utili (come la conferma dell’interesse della Regione ad un’opera di grande valore strategico come la Roma-Latina-Cisterna-Valmontone) in altri assai meno condivisibili (come l’esclusione della Città Metropolitana dalla costituenda conferenza Regione-Roma Capitale). I temi fondamentali a partire da quello della riduzione della pressione fiscale dovranno pero’ essere concretizzati nella prossima sessione di bilancio“. Così in un comunicato il capogruppo del Partito Socialista Daniele Fichera.


SANITÀ. SIGO: NEL LAZIO 10.415 INTERRUZIONI VOLONTARIE GRAVIDANZA
“CALO DEL 7,8% RISPETTO A 2013, ERANO 11.301”
Nel 2014 nel Lazio ci sono state 10.415 interruzioni volontarie di gravidanza. Nella nostra regione c’è stato quindi un calo del 7,8% rispetto al 2013, quando le IVG si sono attestate a quota 11.301. Il dato è emerso oggi nel corso di una conferenza stampa organizzata dalla Sigo (Società italiana di Ginecologia e Ostetricia), per presentare il 91° Congresso della società scientifica dal titolo ‘La salute al femminile tra sostenibilità e società multietnica‘, che si
svolgera’ nella Capitale dal 2 al 5 ottobre 2016.


SANITÀ. STORACE: SENZA TRASPARENZA NOMINA CAROLI AL SANT’ANDREA
“PRETENDIAMO RISPOSTE DA ZINGARETTI”
Dopo il rom all’interno dell’organismo chiamato a sorvegliare la spesa di 780 milioni di euro in agricoltura, Zingaretti inventa la figura del clandestino alla direzione della sanità“. Lo afferma Francesco Storace, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e segretario nazionale de La Destra.
È il caso di Giuseppe Caroli, fino a poco tempo fa direttore della Asl più grande d’Italia, la RmG, premiato con la guida dell’ospedale Sant’Andrea al posto di quel Bianconi finito ai domiciliari per il racket del caro estinto. Premiato – aggiunge Storace- nonostante la Asl da Caroli guidata fino a poco tempo fa registri conti disastrati. Ebbene, Caroli si è dimesso, per “motivi personali”, dalla Asl RmG il 13 ottobre, ‘bigiando’ così l’esame di verifica in Commissione sanità durante il quale avrebbe dovuto spiegare il mancato raggiungimento degli obiettivi. Poi, la sorpresa: qualche settimana dopo le dimissioni “personali” – prosegue Storace su Il Giornale d’Italia- servite a sottrarsi al giudizio sulla sua permanenza alla Asl RmG, Caroli viene appunto improvvisamente promosso proprio alla direzione del Sant’Andrea. Dunque, si può tranquillamente sfondare il budget previsto per la spesa farmaceutica, non farsi valutare per la guida della Asl, fuggire per motivi personali, occupare una nuova poltrona: è la splendida vita al servizio della sanità zingarettiana“.
Pretendiamo di conoscere perché chi si dimette da un’azienda viene spostato in un’altra senza conoscere le motivazioni della fuga, né come sarebbe stato giudicato dall’organo chiamato a farlo. Non ce lo dicono– conclude Storace- altro che trasparenza“.


Censis: sanità, per 4 italiani su 10 sta peggiorando
Al Sud 8 su 10 insoddisfatti del Sistema sanitario regionale
Più di quattro italiani su dieci pensano che la sanità stia peggiorando, quota che arriva al 64% al Sud. Più della metà considera inadeguato il Servizio sanitario regionale, ma la percentuale di insoddisfatti si avvicina all’83% nel Mezzogiorno. Colpa di costi che crescono e tempi di attesa che non calano, con la capacità del privato di offrire una concorrenza che spinge i cittadini spesso a pagare di tasca propria. E’ quanto emerge dal 49/esimo Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese/2015, presentato oggi. Ad esempio, per una risonanza magnetica nel privato si spendono 142 euro e si attendono 5 giorni, con il ticket si pagano 63 euro ma si aspetta ben 74 lunghi giorni. Tra le
persone che hanno effettuato visite specialistiche e accertamenti diagnostici, rispettivamente il 22,6% e il 19,4% però a dovuto attendere perché privo di alternative. E l’attesa è stata, in media, di 55 giorni per una visita specialistica e 46 per un accertamento. Altro capitolo dolente è quello dei non autosufficienti, che sono 3.167.000 (5,5% della popolazione), di cui 1.436.000 gravi. Scricchiola però il modello italiano di family-care: la metà delle famiglie con una persona non autosufficiente (contro il 38,7% del totale delle famiglie) ha risorse scarse. E spesso sono costrette a utilizzare tutti i propri risparmi, fino a vendere casa o indebitarsi.

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