, ’ ’ . A voi che, negli anni, avete continuato a garantire servizi essenziali nonostante condizioni sempre più precarie, diritti erosi, dignità calpestata.
̀ : non avete mai avuto un contratto firmato tra le mani. Non avete mai visto riconosciuti in modo serio e strutturale i vostri diritti sindacali. I vostri salari non sono mai stati adeguati al costo della vita, mentre le vostre mansioni, spesso diverse da quelle comunicate al Centro per l’Impiego, sono state assegnate senza chiarezza né rispetto.
’, , . Mai vi è stato garantito il diritto di parola, mai vi è stato concesso un vero spazio per scegliere, per decidere, per dire la vostra.
Ma oggi, qualcosa può e deve cambiare.
Oggi è arrivato il momento di alzare la testa.
È il momento di guardare al vostro futuro, con coraggio e consapevolezza.
È il momento di sciogliere quel legame complesso – pari alla sindrome di Stoccolma – che vi tiene ancorati a chi, in questi anni, vi ha solo promesso, disatteso, manipolato.
È il momento di scegliere da che parte stare.
Basta con le riunioni segrete, con le decisioni prese altrove. Basta con il silenzio che serve solo a proteggere chi ha gestito politicamente e amministrativamente l’Azienda con opacità e arroganza. , , . .
. .
La dignità del lavoro non si contratta sottobanco, né si può continuare a ignorare. È tempo di esigere chiarezza: sui contratti, sulle retribuzioni, sulle mansioni, sui diritti sindacali.
