venerdì 29 Marzo 2024,

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Lavoro: UPI, via a ricognizione buone pratiche centri impiego

scritto da Redazione
Lavoro: UPI, via a ricognizione buone pratiche centri impiego

Avviare una ricognizione delle buone pratiche dei Centri per l’impiego delle Province per definire un progetto nazionale che consenta a tutte le realtà territoriali di innalzare gli standard dei servizi pubblici per chi cerca lavoro e per le imprese che lo offrono: è quanto è emerso dall’incontro avuto oggi tra il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, e una delegazione della Presidenza dell’Upi. I dati sull’efficienza dei Centri per l’impiego, hanno spiegato i rappresentanti dell’Upi (il Presidente del Consiglio Direttivo Leonardo Muraro, il Presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza e il coordinatore Upi degli assessori Provinciali al lavoro Carlo Chiama) “sono molto variegati e sono fortemente legati alla complessità delle funzioni che le Regioni hanno assegnato alle Province sul lavoro. In Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Basilicata, dove le Province hanno il compito di seguire tutto l’iter dell’occupazione, dalla formazione professionale all’orientamento, fino all’incontro tra domanda e offerta, i disoccupati che trovano lavoro attraverso i centri per l’impiego sono il 20% del totale – hanno evidenziato gli esponenti Upi – una cifra da standard europeo. In queste Regioni le banche dati dei Centri per l’impiego sono connesse a quelle dell’Inps, delle Camere di Commercio, delle Imprese e c’é un coordinamento costante tra i servizi pubblici e le agenzie private per l’impiego“.
L’intenzione emersa dall’incontro è di costruire, a partire da queste eccellenze, un modello ideale da trasferire, sia in termini di mezzi che di competenze su tutto il territorio, per offrire a chi cerca e a chi offre lavoro la più alta disponibilità possibile di scambio di informazioni e conoscenze su tutto il territorio nazionale. Una proposta del Ministero che dà seguito alla richiesta dell’Upi “di potenziare e valorizzare le 550 strutture provinciali, per innalzare gli standard qualitativi di un servizio essenziale che deve essere considerato un presidio pubblico irrinunciabile in tutti i territori“.

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