venerdì 19 Aprile 2024,

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Latina. Cusani: il taglio delle province? Una vile rappresaglia

scritto da Redazione
Latina. Cusani: il taglio delle province? Una vile rappresaglia

Un nuovo afflato che di nuovo non reca nulla, confermando, il disegno di legge approvato dal Governo, tutte le contraddizioni e le anacronistiche illegittimità che hanno caratterizzato la diverticolite normativa elaborata dai tecnocrati per mortificare la democraticità rappresentativa del nostro Paese. L’ennesima vile rappresaglia di chi mostra con imbarazzante platealità la pochezza delle idee e la trasversalità di cotanta incapacità di elaborare un impianto realmente utile, innovativo ed al pari credibile, ma discetta su cosa serve a questo nostro Paese: cominciamo col dire che al nostro Paese ed ai nostri cittadini non serve una manovra di facciata, né l’ipocrisia di manovrine da saldi promozionali, perché la democrazia fatta da “chi ci mette la faccia” non si svende! Compiacersi che “con questo provvedimento si azzera tutta la classe politica intermedia del Paese” è offensivo per coloro che tutti i giorni si confrontano con il territorio ed i loro problemi, ma è altresì offensivo per quel “popolo sovrano” che quella classe politica ha eletto attraverso il voto ed oltremodo offensivo per chi in questi anni ha ridotto la spesa: dal 2008 al 2012, le Province sono riuscite ad operare in maniera virtuosa riducendo del 21,33% le proprie spese a fronte di una riduzione del 4,54% dei Comuni, e solo del 4,22% delle Regioni. Se c’è così tanta voglia di tagliare ed azzerare i costi della politica, ebbene cominciamo con il sopprimere il Ministero delle Riforme costituzionali, che non riforma ma “ricopia” gli errori, le macroscopiche illegittimità, l’ipocrisia di certi provvedimenti già letti e censurati, ed il Ministero per gli Affari Regionali, talmente lontano dalle regioni da non vedere gli sprechi che tuttora perseguono indisturbate, e con essi la pletora di incarichi, segreterie, autisti, consulenti e privilegi. Tali competenze, attesane i poco proficui risultati, ben potrebbero essere demandati a due specifici sottosegretariati alla corte di qualche altro dicastero. Sarebbe questo già un gran bel taglio ai costi della politica, al contempo un segnale forte ed immediato della solerzia e pervicacia di questo Governo, semmai ne abbia o se davvero abbia la volontà di fare del bene al Paese. Il disegno di legge approvato è solo uno specchietto per le allodole, per contribuire a riformare per lasciare le cose come così sono. Ed intanto si continua ad affamare i cittadini e le famiglie con una pressione fiscale alle stelle, però la priorità resta ancora l’abolizione delle Province, non invece quella del finanziamento ai partiti che continua ad essere postergata ad ogni qualsivoglia amenità, od ancora l’IMU o l’aumento dell’IVA necessari secondo questo Governo quanto il pane, ciononostante ci permettiamo oltre ai due Ministri che non riformano nulla, un nuovo supercommissario per rafforzare il processo di spending review. Un super commissario che costerà 150mila euro quest’anno, 300mila nel 2014, altrettanti nel 2015 e 200mila nel 2016, ultimo anno di incarico. In totale quasi un milione di euro. Si tratta di somme lontane dal tetto massimo previsto per i manager di Stato, che equivale ai circa 340mila euro del primo presidente della Cassazione, ma non è previsto alcun divieto di cumulo con altre indennità derivanti da altri incarichi, nè con la pensione. Ecco la portata innovativa di questo “decreto del fare”, all’esame della Camera e ormai giunto alle battute finali, che degli auspici iniziali reca solo ormai il nome. Quanto ancora potranno tollerare gli italiani, quanto ancora dovranno e potranno sopportare? L’abolizione delle Province è solo un sedativo alla furia che monta, non una risposta, non una riforma, non la ricetta per salvare questa Italia malata che non ha voglia di guarire!

Armando Cusani – Presidente della Provincia d Latina

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