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La Regione Lazio informa

scritto da Redazione
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Documento di economia e finanza: il Consiglio approva
Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Daniele Leodori, ha approvato, a maggioranza, Il Documento di economia e finanza regionale per il prossimo triennio 2016-2018 (Proposta di deliberazione consiliare n. 54 del 19 novembre 2015). Ai 123 emendamenti e 74 subemendamenti rinviati all’Aula dalla commissione Bilancio se ne sono aggiunti altri, giungendo così a oltre 350 proposte di modifica, numerose delle quali sono state poi ritirate in blocchi nel corso dell’esame del provvedimento. Numerosi gli emendamenti dell’opposizione – alcuni riformulati dalla Giunta – che hanno ottenuto l’approvazione. Il voto finale è arrivato pochi minuti prima delle due di notte.
Il “Documento di economia e finanza regionale 2016 – Anni 2016- 2018” contiene l’analisi delle politiche di crescita, del ciclo congiunturale utilizzato per l’elaborazione degli scenari di crescita settoriale regionale, gli effetti della programmazione economico-finanziaria nazionale sulle politiche di bilancio, l’impatto sulle stime di crescita del Pil delle decisioni di politica economica e fiscale. Il Defr indica inoltre gli obiettivi strategici e gli strumenti di politica regionale in campo economico, sociale e territoriale, e riporta l’analisi della situazione finanziaria regionale e delle politiche di bilancio che hanno caratterizzato l’azione del governo regionale nel periodo più recente, delineando gli scenari programmatici di medio-lungo periodo.
I numeri del disavanzo regionale
Sono stati argomento di discussione i nuovi numeri del disavanzo regionale, così come sono emersi dal giudizio di parificazione del Rendiconto 2014 della Regione Lazio da parte della Corte dei Conti, sui cui esiti si è soffermata la consigliera Valentina Corrado (M5s), presidente del Comitato regionale di controllo contabile (Corecoco). “In merito al risultato di amministrazione di – 3.882.005.408,73 – ha dichiarato la consigliera Corrado nel corso della discussione generale – la Corte non parifica questo dato così come presentato e ridetermina il disavanzo in -10.930.089.306,55. Questi numeri certificano la drammatica voragine delle casse regionali, nonché la cronica situazione di deficit finanziario che le scelte politiche e amministrative di chi governa non hanno contribuito a sanare. Come si fa a parlare di risanamento finanziario – si domanda la Corrado – di fronte a quasi 11 miliardi di disavanzo e più di 20 di debito?”.
La spiegazione è giunta nel corso della replica dell’assessore al Bilancio, Alessandra Sartore: la parificazione del rendiconto 2014 da parte della Corte dei Conti c’è stato, con alcune prescrizioni derivanti dalla più recente normativa in materia di contabilità delle Regioni (decreto legge 179/2015) che ha portato a una rideterminazione dei numeri del disavanzo. Come ha spiegato l’assessore Sartore, la prescrizione più importante riguarda il fondo anticipazione di liquidità per il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione, finanziato con il decreto legge 35/2013 e successivi rifinanziamenti.
A seguito della parifica della Corte dei Conti, le anticipazioni di liquidità ottenute dalla Regione Lazio dallo Stato sono andate ad aumentare il disavanzo 2014. “Noi abbiamo rettificato il conto consuntivo in Giunta – ha spiegato l’assessore al Bilancio – con le modifiche volute dalla Corte dei conti, ma non posso sottacere il fatto che si tratta di una rappresentazione figurativa di un debito che noi ammortizziamo per trent’anni e verrà ridotto di anno in anno. Lo abbiamo dovuto contrarre per pagare i debiti verso i Comuni e i creditori della Regione”.
L’assessore Sartore ha voluto ricordare i benefici effetti sull’economia regionale dell’iniezione di liquidità derivante dal credito ottenuto dallo Stato di 8,7 miliardi. “Ciò ha significato un aumento delle entrate Iva della Regione Lazio del 4,4 per cento in più rispetto a tutto il territorio nazionale”, ha dichiarato l’assessore Sartore. “Credo che sia stato un merito pagare – ha proseguito l’assessore – Adesso abbiamo sostituito i creditori con il Mef al quale dovremo ridare i soldi in trent’anni”.
Il dibattito in Aula
La sessione di lavoro conclusiva è stata aperta da una raffica di critiche al presidente della Regione, Nicola Zingaretti, a causa della sua assenza nell’Aula consiliare, proprio mentre si discute un documento che porta la sua firma in apertura. Secondo Francesco Storace (La Destra) è “imbarazzante che il presidente sia in missione per presenziare a inaugurazioni, mentre si discute il Defr”. Comportamento ritenuto “vergognoso” dalla consigliera Corrado , prima firmataria di alcuni emendamenti, non approvati, proprio al testo di presentazione nel quale Zingaretti, secondo la consigliera pentastellata “utilizza dati economici per fare propaganda”. Per Giuseppe Simeone (Pdl-FI) “il documento è troppo snello: 82 pagine per descrivere quanto fatto nel passato ma nulla per il futuro, pieno di cifre smentite dai dati Istat”. Simeone ha posto l’accento sugli obiettivi inseriti nel Defr 2015, spariti nel Defr 2016, come la Roma – Latina, gli interventi mirati nella sanità, la rimodulazione delle tasse, la pedemontana di Formia. Tuttavia, nel corso dell’attività emendativa alcuni temi sono rientrati nel documento, come la Roma-Latina che tuttavia ha divide l’Aula in maniera trasversale.
Per Pietro Sbardella (Gruppo Misto), “il Defr è il libro dei sogni del presidente Zingaretti, con le promesse che il presidente indirizza alla sua comunità regionale, senza però venire a metterci la faccia: che non lo venga ad illustrare alla propria maggioranza e all’Aula è scandaloso”. Pur dichiarando il suo voto contrario, Antonello Aurigemma (Pdl-FI) si è augurato che i sogni possano diventare realtà e ha manifestato apprezzamento per lo sforzo della maggioranza che ha approvato modifiche al testo originario del Defr che riguardano la sanità nella direzione della spending review, le risorse da assegnare a Roma Capitale, la Roma-Latina e la Cisterna-Valmontone.
Pietro Dipaolantonio (Ncd) ha espresso contrarietà al documento che reputa inutile, anche se ha dichiarato di aver colto alcuni aspetti positivi, “perché quest’anno è giunto in tempo utile per una discussione serena, evitando così l’esame del Defr assieme al bilancio e alla legge stabilità”. Secondo Storace , autore di un emendamento programmatico per risolvere il problema del trattamento accessorio del personale regionale, “abbiamo discusso il Documento di economia e finanza in maniera seria e abbiamo fatto un buon lavoro, anche se oltre 10 miliardi di disavanzo 2014 è un dato che comunque deve far riflettere.”. Voto contrario da Storace, perché comunque il Defr è un atto politico della maggioranza. Contrario al provvedimento pure Luca Malcotti (Gruppo Misto), anche se, in corso d’opera, c’è stato qualche passo in avanti sulle cose più importanti, come la questione di Roma Capitale e della Roma-Latina. Michele Baldi (Lista Zingaretti) ha voluto manifestare il proprio apprezzamento per il lavoro svolto dall’assessore al Bilancio, Sartore.
“Abbiamo vinto tutti attraverso il dibattito e l’attività emendativa”, ha dichiarato Gino De Paolis (Sel), il quale ha però voluto esprimere la “contrarietà totale” del suo gruppo alla Roma – Latina. “Questo Defr è un documento serio, ma che può dividere”, ha dichiarato Daniele Fichera (Psi per Zingaretti) il quale prima di annunciare il suo voto “serenamente favorevole” ha sottolineato che “questa regione resta sotto il peso di un indebitamento forte, un vincolo che pesa sulle nostre scelte”. Il capogruppo del Pd, Riccardo Valentini ha ricordato che il Defr “è la visione del governo della Regione che questa volta ha avuto una sua dignità, in quanto ha avuto una sessione di Consiglio interamente ad esso dedicata.”.
“Siamo orgogliosi di aver utilizzato i fondi per la liquidità – ha dichiarato Valentini – al di là dei tecnicismi della parifica che hanno prodotto questo disavanzo.”.


Parere favorevole a De Salazar nuov Direttore generale della Asl Rm/G
La commissione Politiche sociali e Salute del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Rodolfo Lena (Pd) ha espresso parere favorevole (8 sì e 5 no) allo schema di decreto del presidente della Regione Lazio n. 25/VII sulla “Nomina del Direttore generale dell’Azienda Roma G” nella persona di Vitaliano De Salazar, finora alla guida alla Asl Roma B.
La posizione di vertice della Asl Roma G era infatti vacante dal 13 ottobre scorso, giorno delle dimissioni dei Direttore generale Giusepe Caroli.
De Salazar, nato a Catanzaro il 16 luglio 1962, è stato già alla guida dell’Ares 118, dell’Azienda ospedaliera Sant’Andrea di Roma, dell’Istituto nazionale malattie infettive “Lazzaro Spallanzani”, nonché commissario straordinario della Azienda Roma D. Laureato in Giurisprudenza, è docente universitario di Management sanitario e Diritto sindacale.


APPROVATA LA PROPOSTA DI LEGGE PER REGOLAMENTARE IL SETTORE FUNERARIO
L’obiettivo è quello di regolamentare il settore funerario, non solo per gli aspetti igienico-sanitari ma anche e soprattutto per quelli gestionali, di natura economica-imprenditoriale, a tutela dei cittadini e dei parenti delle persone decedute
Approvata la proposta di legge in materia funeraria, per regolamentare questo settore funerario, non solo per gli aspetti igienico-sanitari ma anche e soprattutto per quelli gestionali, di natura economica-imprenditoriale, a tutela dei cittadini e dei parenti delle persone decedute, spesso vittime di gravi distorsioni di mercato che sono emerse nel corso degli anni su tutto il territorio regionale nel settore delle onoranze funebri.
Ecco gli aspetti fondamentali della nuova legge:
La gestione delle camere mortuarie sarà affidata direttamente agli enti e alle strutture del servizio sanitario regionale, senza la possibilità di affidamento a terzi. Il servizio sarà quindi internalizzato e il regolamento attuativo disciplinerà le modalità per garantire la massima trasparenza nella gestione. L’obiettivo è soprattutto quello di proteggere gli utenti dei servizi funebri introducendo elementi di semplificazione amministrativa e di innovazione.
Uniformate e regolamentate anche le procedure e le norme relative all’attività della polizia mortuaria in tutte le fasi, dal momento dell’autopsia a quello della sepoltura.
La proposta di legge ridefinisce buona parte della materia:

  • l’ubicazione e utilizzo dei cimiteri;
  • strutture obitoriali e sale del commiato;
  • turni di rotazione dei campi di inumazione;
  • procedure di trattamento del terreno per favorire i processi di mineralizzazione;
  • modalità e durata delle concessioni;
  • tariffe delle sepolture private;
  • caratteristiche dei loculi per la tumulazione e delle cappelle private;
  • condizioni di esercizio del servizio di trasporto funebre.

“Stop a oligopoli, rischi speculazione e zone grigie in settore funerario. Giunta approva riforma: trasparenza, innovazione e regole chiare”- è il commento su Twitter del presidente, Nicola Zingaretti.


RIPARTE UNA FABBRICA A RIETI: AVANTI CON LA RIPRESA
Esito positivo per la vicenda dello stabilimento ex Schneider Electric Italia di Rieti. Oggi quella che tre anni fa era una fabbrica chiusa dal 23 novembre è di nuovo aperta e assume 43 operai. L’accordo prevede proprio la reindustrializzazione del sito Schneider attraverso gli investimenti della newco Elexos che si impegna a ricollocare i lavoratori
Esito positivo per la vicenda dello stabilimento ex Schneider Electric Italia di Rieti. Nel 2012 la multinazionale dell’elettronica Schneider aveva annunciato la chiusura del sito reatino. Il 4 maggio 2015 è stato sottoscritto un accordo presso il Mise tra Schneider, la newco Elexos, le organizzazioni sindacali, la Regione Lazio e il Comune di Rieti. Quella che tre anni fa era una fabbrica chiusa dal 23 novembre è di nuovo aperta e assume 43 operai.
L’accordo prevede proprio la reindustrializzazione del sito ex Schneider attraverso gli investimenti della newco Elexos che si impegna a ricollocare i lavoratori, nel periodo iniziale, dalle commesse garantite da parte di Schneider per un minimo di 29 milioni di euro. La fabbrica ha riaperto alla fine del mese di novembre.
L’impegno della Regione per lo stabilimento. A febbraio 2014, insieme al Ministero dello Sviluppo Economico, la Regione è riuscita a far tenere aperta l’azienda francese fino al 31 dicembre 2014 anziché fino a marzo. Un passo necessario per ricercare nuovi investitori e garantire la continuazione dell’attività e i livelli occupazionali per i lavoratori nel frattempo in Cassa integrazione straordinaria.
In prima linea per favorire gli investimenti. La Regione Lazio si è impegnata a favorire l’attrazione di investitori anche attraverso il percorso di intervento complessivo e integrato sul sistema locale di Rieti che ha poi portato il 17 dicembre 2014 alla firma dell’accordo di programma.
La riqualificazione della sede reatina e la ricollocazione dei lavoratori. Molti lavoratori hanno preferito l’incentivo all’esodo. Il 28 settembre 2015 è stato firmato un ulteriore accordo presso il MISE: Schneider ha garantito a Elexos commesse per 29 milioni di euro in 7 anni e infrastrutture, contributi e macchinari a fondo perduto nonché una «dote» di 70 mila euro per ciascuno dei 43 dipendenti assunti (60 mila per la società, 10 mila per il lavoratore). Elexos, tra le altre cose, dovrà garantire un ulteriore fatturato pari a circa 45 milioni di euro nell’arco di sette anni, portando così l’organico fino a 60 addetti nel primo triennio.
La sintesi più efficace per raccontare questa giornata è ‘la ripresa di una storia’” – lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: un esito positivo grazie in primis alla determinazione di lavoratori e lavoratrici, che hanno condotto una dura battaglia, attorno alla quale, lungo mesi difficili, si è messo in moto un meccanismo con la presenza di vari attori, dal ministero alle parti sociali, che oggi ci permette di dire che la storia riprende“.
Il vostro è un territorio che si è sempre distinto in settori strategici importanti, come la meccanica e l’elettronica, competenze che purtroppo non hanno protetto questa realtà dalla crisi“- lo ha detto il Ministro dello sviluppo economico, Federica Guidi. L’evento di presentazione dell’accordo di programma di rilancio per Rieti con il quale la Regione Lazio e il Mise destineranno 15 milioni di euro alle imprese deve rimanere un centro di eccellenza del sistema manifatturiero” – ha detto ancora Guidi.

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