Che la vicenda del Terracina calcio potesse precipitare da un momento all’altro ne avevamo sentore ormai da qualche giorno, ma evidentemente oggi pomeriggio, con “l’incursione” nella sede della società posta presso la stadio Mario Colavolpe da parte di una trentina di tifosi, che hanno dato sfogo a tutto il loro malumore, riteniamo si sia toccato il fondo di un evidente scollamento tra tifoseria e società, che porterà la squadra nelle prossime sette partite di campionato a giocare dentro e fuori casa senza l’apporto della Curva Mare.
E’ una questione che dispiace, soprattutto per i comportamenti conseguenti che si sono verificati dentro gli spogliatoi e fuori dallo stadio, che non intendiamo in alcun modo alimentare: né in un verso né nell’altro.
Registriamo, invece, nella nuda cronaca, le conseguenze immediate degli accadimenti di questo pomeriggio:
1. l’abbandono della squadra da parte di mister Antonio Palo;
2. il ritorno alla guida dei tigrotti dell’ex allenatore in seconda, Angelo D’Amico;
3. la professione di fede dei giocatori, che intendono andare avanti consci che difficilmente prenderanno quanto pattuito in sede contrattuale.
Si sta dunque chiudendo nel peggiore dei modi una stagione incredibilmente complicata, e piena di colpi di scena, in una società che ha compiuto da pochi giorni i suoi primi 100 anni di vita.
Pessimo viatico anche per l’immediato futuro della sopravvivenza del calcio che conta a Terracina.
Chess’è. Purtroppo!
e.
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