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Garantire l’istruzione, passo necessario per il successo dell’Agenda 2030

scritto da Redazione
Garantire l’istruzione, passo necessario per il successo dell’Agenda 2030

Nei giorni scorsi, ricevendo in udienza i volontari dell’Opera di Promozione dell’Alfabetizzazione nel Mondo, Papa Francesco ha ricordato che, malgrado “le tante e generose opere di solidarietà realizzate a livello civile ed ecclesiale, le cause del sottosviluppo non sono state eliminate“. Tra queste, una delle più pericolose è l’analfabetismo. La conferma, se mai ce ne fosse bisogno, dell’allarme lanciato lo scorso anno a settembre dalle Nazioni Unite in occasione al  vertice delle Nazioni Unite sulla trasformazione dell’istruzione. Il ruolo dell’istruzione è prioritario. L’educazione è il volano che può accelerare i progressi di molti (se non tutti) Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile. O impedirne la realizzazione. In un mondo in recessione, caratterizzato da crescenti disuguaglianze e crisi climatiche sempre più preoccupanti l’unica soluzione per garantire un futuro ai più piccoli, ai giovani, è offrire loro un’educazione.

L’importanza dell’educazione è nota da decenni: se ne parla nella  Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (l’art. 26 prevede una istruzione di base gratuita e obbligatoria per TUTTI). Un concetto ribadito dalla Convenzione sui diritti del fanciullo o CRC, del 1989, che si spinge oltre stabilendo che i paesi devono rendere accessibile a tutti l’istruzione “superiore”.

Accordi internazionali firmati da quasi tutti i paesi del pianeta e trasformati in legge. Nel 2015 anche l’Agenda 2030 ha riconosciuto che l’istruzione è essenziale per il successo di tutti e 17 i suoi obiettivi: l‘obiettivo 4, in particolare  mira a “garantire un’istruzione di qualità inclusiva ed equa e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti” entro il 2030. Ciò nonostante la situazione resta preoccupante. Oggi sono circa 244 milioni i bambini e gli adolescenti in tutto il mondo che non vanno a scuola. 617 milioni di bambini e adolescenti non sanno leggere o compiere calcoli matematici di base. Il livello di educazione evidenzia anche il divario tra paesi ricchi e paesi poveri o in guerra: meno del 40% delle ragazze nell’Africa sub-sahariana riesce a completare la scuola secondaria inferiore e circa quattro milioni di bambini e giovani rifugiati non vanno a scuola. In tutti continenti, continua ad essere negato il diritto all’istruzione a milioni di bambini. E con esso la possibilità di uscire dalla povertà e di avere un futuro. senza educazione di base, per questi bambini non c’è nessuna speranza di trovare un lavoro, di crescere come persone o di raggiungere la tanto decantata uguaglianza di genere. Ma soprattutto, senza una educazione di base per milioni di bambini non è possibile uscire dal vortice di povertà e sottosviluppo che segna le loro vite.

Come ogni anno, anche quest’anno per la Giornata Mondiale dell’Educazione, l’UNESCO ha organizzato decine, centinaia di eventi. Direttamente o indirettamente. Ma la maggior parte di questi eventi non raggiungerà i “beneficiari finali”: i bambini che vivono nei paesi più poveri, magari fuori dai centri urbani, dove è più difficile per loro ricevere una educazione di base, dove è quasi impossibile per le loro famiglie anche solo capire che il loro futuro non è sopravvivere ma crescere.

In occasione del settantacinquesimo anniversario delle Nazioni Unite, tantissimi capi di stato e di governo, facendo riferimento alla Carta delle Nazioni Unite e all’obiettivo di garantire un futuro alle generazioni future, hanno sottoscritto una serie di impegni.  Common_Agenda_Key_Proposals_English.pdf (un.org)  Molti di questi riguardano direttamente o indirettamente i giovani e cosa bisogna fare per garantire loro un futuro. Seguire questo percorso non sarà facile. Per questo le NU hanno invitato tutti a proporre soluzioni e fornire suggerimenti concreti. E molti (cinque) di questi riguardano proprio il settore dell’educazione.

1) Realizzare scuole inclusive, eque, sicure e sane. Gli alti tassi di povertà, esclusione e disuguaglianza di genere continuano a trattenere milioni di persone dall’apprendimento. Inoltre, la COVID-19 ha ulteriormente messo in luce le disuguaglianze nell’accesso e nella qualità dell’istruzione, e la violenza, i conflitti armati, i disastri e l’inversione dei diritti delle donne hanno aumentato l’insicurezza. 2) Aiutare i più deboli: i bambini con disabilità hanno il 42% in meno di probabilità di avere capacità di lettura e calcolo di base rispetto ai loro coetanei. 3) Gli insegnanti: sono essenziali per raggiungere i risultati di apprendimento. Spesso mancano gli insegnanti; mancano opportunità di sviluppo professionale; le condizioni di lavoro sono impossibili. 4) Parlare di evoluzione digitale per chi non sa nemmeno leggere e scrivere può sembrare anacronistico: il divario digitale ha escluso molti dall’apprendimento. Anche tra i minori che vanno a scuola: oltre due terzi degli studenti in età scolare (1,3 miliardi di bambini) non ha accesso a Internet a casa. 5) Ma forse l’aspetto più importante segnalato dalle NU è che all’educazione vengono destinate poche risorse finanziarie: mentre si spendono miliardi e miliardi di euro in armi e armamenti, all’istruzione vengono destinate somme sempre minori. Tutti fattori che, come ha ricordato Papa Francesco, generano sottosviluppo. Senza educazione, per centinaia di milioni di bambini non ci sarà speranza di crescere.

C. Alessandro Mauceri

In Terris

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