venerdì 29 Marzo 2024,

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Formia. “Soldi pubblici buttati al vento”. Parla Silvio D’Arco

scritto da Redazione
Formia. “Soldi pubblici buttati al vento”. Parla Silvio D’Arco

Sulla ex discoteca Seven Up è stato scritto e consumato un fiume di inchiostro . Questo immobile  situato all’interno del Parco regionale   Riviera d’Ulisse doveva diventare, secondo Bartolomeo. un  grande Centro Congressuale. Si tratta di una struttura e di un terreno acquistato  dal Comune da oltre 15 anni  per la cifra di 700 milioni di vecchie lire.  Su  tale questione sono stati spesi poi altre decine di miglia di euro  per bandire improbabili concorsi di idee per la progettazione i cui  studi e proposte progettuali sono stati poi accantonati  in qualche angolo degli archivi  comunali disordinati polverosi.

Successivamente (nel 2012) su iniziativa dell’allora Assessore regionale ai Servizi Sociali Aldo Forte furono  stanziati per tale struttura la bellezza di circa 3 milioni di euro finalizzati al recupero strutturale da destinare poi  alla realizzazione di un centro di cura e assistenza per le persone  tossico-dipendenti.  Insomma  in tale questione sono stati spesi e impegnati dal Comune e dalla Regione Lazio oltre 4 milioni di Euro !  Sta di fatto che a distanza di circa 20 anni  non sono stati realizzati né il Centro congressuale nè tantomeno il Centro di cura e assistenza per i tossico-dipendenti.  Oggi, dichiara D’Arco ci ritroviamo invece  con  una struttura  che versa nel più profondo degrado; diventato rifugio di persone senza fissa dimora e ricettacolo di rifiuti urbani ingombranti.

Per quanto concerne l’ex Colonia di Donato occorre dire che stiamo parlando  di un importantissimo complesso  monumentale posto nel cuore del Centro storico  della città in cui si sono  svolti, purtroppo,  la stessa storia e lo stesso copione della ex discoteca Seven Up.  Si tratta di un complesso immobiliare  “regalato” praticamente dal comune di Roma alla città di Formia per usi sociali  dall’allora sindaco Veltroni.   Anche su tale vicenda  furono ipotizzati  e annunciati grandi progetti. Nel 2000 il Sindaco Bartolomeo  aveva commissionato,  approvato e pagato un progetto di recupero dell’immobile destinato alla realizzazione di un centro culturale polivalente che prevedeva in particolare un centro multimediale, attività di laboratorio nonché la sistemazione  e la fruizione pubblica dell’archivio storico comunale.  Per tale progetto la Regione Lazio impegnò nel  2003  la bella cifra di 1 milione e 300 mila euro provenienti da fondi europei.  Poi, a distanza di  circa 10 anni , la Regione Lazio nel 2012 impegnò altri 2 milioni e 400 mila euro sullo stesso immobile per realizzare invece un nuovo progetto ;  la  cosiddetta “Casa  dell’emigrazione degli italiani all’estero “,   Si e trattato di  pura follia politica , tecnica, finanziaria  e amministrativa sia da parte regionale che comunale !

Insomma alla fine di queste due “storielle” di mala gestione politica  la città di Formia si ritrova  con due beni pubblici di straordinaria potenzialità che versano nel degrado  più assoluto  a fronte di oltre 6 milioni di euro finanziati dalla Regione Lazio finiti scandalosamente nel nulla ! . Nella fattispecie, conclude D’arco,  ci sonno tutti gli elementi e  gli indizi  utili per consentire al Consiglio comunale di Formia, alla Regione e agli altri organi istituzionali preposti al controllo di aprire una indagine amministrativa e finanziaria  approfondita  per fare finalmente  piena chiarezza  su queste vicende davvero assai gravi e rivoltanti per l’intera opinione pubblica locale.

 

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