L’Assessore Marciano recentemente consegnato “enfaticamente” alla Regione Lazio l’ennesimo Piano Urbano Integrato della mobilità comunale costato alle casse comunali oltre 70 mila euro.
Si tratta in effetti del sesto o settimo progetto di tal genere con relativi incarichi costosissimi conferiti a tecnici esterni ( agli amici e amici degli amici) mai effettivamente realizzati.
Dopo oltre 20 anni di Giunte a guida Bartolomeo la città è, ancora oggi, priva di un qualsiasi strumento operativo in grado di assicurare concretamente la mobilità sostenibile né un adeguato sistema di sosta delle autovetture degni di tali nomi.
Sta di fatto che il comune di Formia non dispone di alcun strumento di pianificazione e di gestione operativi sia del traffico che della sosta delle autovetture, così come stabilito dalle normative vigenti nazionali e regionali. Formia, afferma D’Arco, è forse l’ultima delle città della nostra provincia sprovvista dei cosiddetti Piani Urbani dei Parcheggi (PUP) e Piani Urbani del Traffico (PUT).
Tale contesto con il blocco sciagurato poi del Parcheggio multipiano dell’ex piazzale delle Poste ha contribuito a scoraggiare l’accessibilità nell’intera area urbana della città con riflessi negativi pesantissimi sulle attività commerciali, artigianali e turistiche peggiorando complessivamente la qualità dei sevizi e quindi la qualità della vita dei cittadini e turisti.
Nel frattempo la Giunta Bartolomeo ha di fatto boicottato anche il progetto del Centro Commerciale Naturale nel quale erano previste, oltre alle azioni di promozione commerciali e turistiche , anche interventi finalizzati ad una migliore di accessibilità e di messa a sistema dei parcheggi esistenti sia pubblici che privati da realizzarsi parte dell’Amministrazione comunale di concerto ed in collaborazione con le associazioni di categoria.
Insomma, mentre restiamo in attesa dei tempi lunghi delle decisioni regionali, Formia viene “espugnata” dal caos del traffico cittadino e della sosta selvaggia che stanno ammazzando letteralmente le residue attività commerciali rimaste ancora in piedi e, impoverendo cosi i servizi essenziali a supporto dello sviluppo economico e occupazionale locale.
Oggi più che mai, conclude D’Arco, è necessario fare uscire dagli archivi polverosi della burocrazia comunale il progetto del Centro Commerciale Naturale portato avanti a suo tempo dal sottoscritto e dalle associazioni delle categorie produttive, il quale progetto deve essere rilanciato proprio riguardo agli interventi già previsti per assicurare davvero una migliore accessibilità, nonché la messa a sistema e valorizzazione dei parcheggi sia pubblici che privati dell’intera area urbana, rivedendo altresì le tariffe per la sosta a pagamento nel periodo invernale come fanno già gli altri principali comuni della nostra provincia.
Silvio D’Arco
Correlati