venerdì 19 Aprile 2024,

Cronaca

Ξ Commenta la notizia

Formia. I misteri dell’acqua che doveva essere pubblica

scritto da Redazione
Formia. I misteri dell’acqua che doveva essere pubblica

Lo sapevate che l’amministrazione comunale di Formia, guidata da Michele Forte, ha speso 300 mila euro per pagare le bollette dell’acqua? Non ci credete? Vi capiamo: è talmente assurdo che sembra incredibile.
Sessantamila euro l’anno per cinque anni consecutivi, rappresentano una cifra importantissima per le casse del Comune di Formia e per la città, e un costo insopportabile per i cittadini che già pagano le bollette dell’acqua.
Il Comune di Formia paga le utenze idriche delle scuole elementari, delle fontanelle pubbliche, dell’edificio comunale, del campo sportivo, dei tre cimiteri e di tutti gli immobili di sua proprietà. Tutto questo dal 2008, cioè da quando Michele Forte è diventato sindaco della nostra città. Trecentomila euro regalati ad Acqualatina, e non dovuti, dopo che l’acqua gli è stata praticamente “regalata”. Eppure “lorsignori” avevano sempre asserito che la proprietà dell’acqua restava al Comune di Formia, e che veniva alienata la sola gestione!!!
I cittadini di Formia potrebbero pensare che pagando la bolletta dell’acqua pagano tutti i costi del servizio idrico, perché è questo che fino a oggi hanno voluto farci credere.
Invece:

  1. Paghiamo la bolletta dell’acqua che dovrebbe coprire l’intero costo del servizio;

  2. Paghiamo l’addizionale comunale IRPEF che serve al Comune di Formia per pagare le bollette dell’acqua ad Acqualatina;
  3. Paghiamo l’addizionale regionale IRPEF che serve alla Regione Lazio (otto milioni di euro) per finanziare gli investimenti sul territorio che dovrebbero essere a totale carico di Acqualatina (la fattura è infatti così alta perché a sentir loro dovrebbe essere comprensiva dei costi di investimento);
  4. Paghiamo alcuni tributi provinciali per finanziare gli sgravi delle categorie meno abbienti (le esenzioni per i cittadini con basso reddito non è un costo sociale supportato da Acqualatina, come dovrebbe essere, ma è finanziato interamente dalla Provincia di Latina, cioè da noi contribuenti);
  5. E infine paghiamo l’acqua minerale perché quella del rubinetto fa schifo.

L’acqua la paghiamo 5 volte, e in cambio abbiamo carenza idrica in estate, torbidità dell’acqua durante l’inverno e investimenti privati inesistenti alle rete di distribuzione.
Insomma, Acqualatina prende soldi da tutte le parti solo ed esclusivamente per arricchire il socio privato.
Vedere i contatori dell’acqua alle fontanelle, nei cimiteri o nelle scuole elementari fa capire fino in fondo qual è il livello di degrado, di prostrazione e di dedizione reverenziale che la politica locale assume nei confronti di Fazzone, Cusani e Simeone, ovvero dei veri padroni della nostra acqua. Trecentomila euro liquidi tolti dalle casse del Comune di Formia rappresentano uno spreco di denaro pubblico che non ha pari nella nostra città.
Con trecentomila euro il Comune di Formia avrebbe potuto aggiornare l’intera biblioteca comunale e farla diventare molto più funzionale di come è ora, avrebbe potuto asfaltare otto chilometri di strade dissestate della periferia, avrebbe potuto costruire un asilo nido comunale di almeno ottanta bambini, avrebbe potuto estendere la raccolta differenziata a tutta la città, avrebbe potuto illuminare dieci chilometri di strade, avrebbe potuto risolvere definitivamente il problema della torbidità dell’acqua, avrebbe potuto installare e rendere fruibili una cinquantina di fontanelle di acqua potabile e refrigerata, avrebbe potuto sgravare altre mille famiglie dal pagamento del’IMU, avrebbe potuto costruire tre centri di emergenza per i clochard, avrebbe potuto installare e rendere funzionanti i pannelli fotovoltaici su almeno il 30% degli edifici pubblici comunali, oppure avrebbe potuto IMPIEGARE TRECENTOMILA EURO per altre trecento piccole cose quotidiane.
Nei prossimi giorni i militanti del Comitato Spontaneo di Lotta contro Acqualatina andranno ad esaminare altre situazione simili a questa. Andranno negli istituti superiori scolastici e nei licei per sapere quanto pagano ogni anno ad Acqualatina, e quanto, quindi, viene tolto alle spese dell’autonomia scolastica, tipo gite scolastiche, attrezzature per i laboratori scientifici, corsi di sostegno e altro. Ci recheremo all’ospedale pubblico di Formia per sapere quanto spende di acqua e quanto viene distratto in termini economici rispetto alle esigenze della sanità pubblica. Ci recheremo al Comando dei Vigili del Fuoco, che con l’acqua ci lavorano, per sapere quanto spendono ogni anno per Acqualatina e cosa vuol dire in termini di organizzazione privarsi di quella cifra. Infine ci recheremo in alcune chiese locali e altri locali non profit per chiedere se pagano l’acqua e quanto ciò incide nella gestione delle parrocchie, degli oratori e dell’associazionismo.
Formia è da dieci anni ostaggio di Acqualatina: gente che fa salti mortali per arrivare a fine mese e che è stata costretta a pagare gli stipendi a Simeone, Stefannelli, Fazzone e compagnia; gente vessata da lettere raccomandate, umiliate nello stacco dei contatori dell’acqua, per mantenere in piedi un consiglio di amministrazione di politici del PDL; scuole che non possono acquistare la carta igienica, ospedali che non possono acquistare siringhe, ragazzi che non possono andare in gita scolastica, per finanziare un consiglio di amministrazione che opera sì e no due volte l’anno.
Molto spesso ci sentiamo dire che USCIRE da Acqualatina ha un costo troppo alto. Noi rispondiamo, invece, che RESTARE in Acqualatina ha un costo troppo alto per i cittadini. Ogni anno più alto. E’ questo, finora, è l’unico dato certo.

per il Comitato Spontaneo di Lotta contro Acqualatina – Formia
Gennaro Varriale
Delio Fantasia

Rispondi alla discussione

Facebook