Grave ed inaudito, poiché privo di fonte legittima, è l’atto di precetto rivolto al personale infermieristico per imporre l’uso dei Poct presso l’Ospedale di Fondi, in aperta violazione delle “linee di indirizzo per la riorganizzazione dei servizi di medicina e di laboratorio emanate dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali nel nov. 2008”, cui si è uniformato il Decreto 219/2014 del Commissario ad acta Nicola Zingaretti, in materia di riorganizzazione della rete dei laboratori di analisi pubblici nella regione Lazio.
Nei citati atti non è assolutamente previsto l’utilizzo dei Poct da parte degli infermieri e delle ostetriche. E’ invece espressamente indicato che “per non compromettere la sicurezza dei pazienti si rende assolutamente necessario l’affidamento diretto di responsabilità ai professionisti del laboratorio clinico di adeguata professione”.
La stessa nota dell’ 8 giugno 2015 con cui la Direzione Regionale Salute autorizza l’uso dei Poct con validazione a distanza degli esami necessari all’urgenza nella fascia oraria non coperta dall’attività di laboratorio presso l’Ospedale di Fondi, nessun riferimento contiene circa l’uso dei Poct da parte degli infermieri e delle ostetriche, ed inoltre riconosce che “le analisi eseguite in Poct di solito sono più costose di quelle eseguite su normale strumentazione di laboratorio”. Non si comprende, allora, perchè non viene data attuazione al decreto Zingaretti, risalente al luglio 2014, circa il ripristino dell’attività h24 in urgenza del laboratorio analisi di Fondi, con minor costo e piu’ elevata qualità del servizio a tutela della salute di pazienti.
Occorre altresì evidenziare che lo stesso Giudice del lavoro, in diverse sentenze (Trib. di Latina, di Montepulciano, ed altri) ha sempre sancito che l’uso dei Poct è di esclusiva competenza del personale tecnico di laboratorio, non di quello infermeristico.
Preoccupanti interrogativi si pongono di fronte a scelte operative della Direzione manageriale dell’Asl di Latina in aperto contrasto con le linee e gli indirizzi di politica sanitaria della stessa Regione Lazio in materia di riorganizzazione dei laboratori di analisi pubblici.
Il sacrosanto dovere ad assicurare tempi rapidi per gli esami urgenti chiesti dai reparti e dal pronto Soccorso,tramite l’attività h24 del laboratorio di analisi,viene inspiegabilmente eluso, con potenziali rischi per la salute dei pazienti.
E’ da rilevare, ancora, il rischio di incorrere nel reato di cui all’art. 591 C.P., da parte degli infermieri e delle ostetriche, per abbandono di minori e di persone in fase di assistenza e cura, nel momento in cui decidessero di occuparsi, invece, incautamente, dell’uso dei Poct.
Immaginate il caso di una ostetrica che in fase di partorienza, in una situazione di urgenza, deve andare invece ad occuparsi della strumentazione dei Poct.
Le legittime contestazioni del personale medico e paramedico dell’Ospedale di Fondi, del Comitato pro-ospedale e del suo presidente Lucio DeSantis, della Fondazione S. Giovanni di Dio, sembrano disperdersi in un contesto politico e istituzionale privo di certezze, di legalità, di tutela della salute dei cittadini, di osservanza a inderogabili principi costituzionali.
La vicenda del laboratorio analisi di Fondi e l’affaire Poct, si inscrivono in tale contesto degenerato e fuori controllo.
Movimento “Fondi ci chiama”
Gianfranco Antonetti