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Terracina. Europa Verde chiede l’annullamento delle procedure di adozione della variante urbanistica

scritto da Redazione
Terracina. Europa Verde chiede l’annullamento delle procedure di adozione della variante urbanistica

Europa Verde Terracina nei giorni scorsi ha presentato, entro la scadenza dei termini, al Comune di Terracina U.P. GOVERNANCE DEL TERRITORIO – SETTORE SUE – URBANISTICA ed alla competente Direzione Regionale Territorio, Urbanistica, Mobilità e Rifiuti Area: VIGILANZA URBANISTICA – EDILIZIA E CONTRASTO ALL’ABUSIVISMO alcune ragionate osservazioni, richieste dall’Ente, come da iter di prassi, con scadenza 31.12.2020, in merito al Programma Integrato di Intervento ai sensi della Legge Regionale n. 22/1997-Adozione variante, di cui alle quattro delibere di Consiglio, del 28.7.2020, che prevedono un volume complessivo di quasi 100.000 metri cubi di nuovo edificato residenziale e in minima parte commerciale. Le motivate osservazioni sono state predisposte con il supporto dell’Ing. Francesco Montillo dello staff del Consigliere Regionale di Europa Verde Lazio e Presidente della X Commissione Urbanistica Marco Cacciatore.

I quattro Programmi Integrati di Intervento ai sensi della Legge Regionale n. 22/1997 in variante ai preesistenti piani urbanistici (PRG e Varianti, PPE) si riferiscono alla richiesta di autorizzazione di costruire nuovi insediamenti urbani su terreno privato. I nuovi insediamenti sono previsti in Viale Europa, sulla SP San Felice Circeo km 9,00 / loc. “Scafa di Ponte, in un’area sita tra via Badino-via Brunelleschi e sulla SS Pontina km 101+500. Tutti gli interventi si riferiscono allo schema di proposta ai sensi della Legge Regionale n. 22/1997 redatta nel rispetto di quanto previsto nel vigente Regolamento Comunale “Criteri e procedure per l’attuazione di programmi complessi di iniziativa privata” prevedendo, come da schema, la realizzazione di una parte privata (nuovi edifici a destinazione prevalentemente residenziale con una quota residuale di destinazione commerciale per un volume complessivo di oltre 97.000 metri cubi (di cui oltre la metà afferenti alla riqualificazione urbanistica di un’area sita in SP San Felice Circeo km 9,00 / loc. “Scafa di Ponte) e di una parte pubblica (aree verdi attrezzate e per lo sport, viabilità, opere di urbanizzazione, etc.).

Le osservazioni presentate al Comune di Terracina ed alla Direzione Regionale Territorio, Urbanistica, Mobilità e Rifiuti Area, specifiche per ciascuno dei quattro interventi, sono relative alla violazione dei principi e delle disposizioni in materia di sviluppo sostenibile, di cui all’art. 3-quater del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i. e riguardano in termini generali: la conclusione della verifica di assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) di cui art. 12 del D.Lgs 152/2006; il preventivo parere dell’Ente di Settore competente in materia di tutela del territorio relativamente alle aree che rientrano all’interno dei perimetri attenzionati dal Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) della Regione Lazio;il rispetto dell’art. 48 del PTP n. 13 Terracina – Ceprano – Fondi, a seguito di annullamento del PTPR approvato per cui ritornano in vigore le norme di salvaguardia di cui all’art. 21 della L.R. 24/1998, come da recente sentenza n.240 della Corte Costituzionale;il riscontro sulla valutazione della dotazione di standard urbanistici previsti dal PRG;

Sulla base delle osservazioni esposte, Europa Verde Terracina ha chiesto l’annullamento delle procedure di adozione variante ai piani urbanistici di cui alle Delibere di Consiglio Comunale n.55, n.56, n.57, n.58 del 28.7.2020, al fine di garantire il rispetto della vigente normativa in materia.

“A Terracina tra Programmi Integrati di Intervento ai sensi della Legge Regionale n. 22/1997, Permessi a costruire demolizione/ricostruzione legge regionale 7/2017 (cd. Rigenerazione Urbana) – vedi i casi ex Pro Infantia e ex Corafa, Permessi di Costruire Convenzionato ex art. 28/bis del DPR 380/2001 e art. 3/ter della L.R. 36/1987 e Permessi di Costruire ai sensi e per gli effetti dell’art. 20 comma 6 del DPR 380/2001, una devastante colata di cemento sta per abbattersi sulla Città. Una politica di gestione clientelare del territorio davvero scellerata in una città in cui il consumo suolo è già al 12% contro una media nazionale del 7%, il verde urbano fruibile è di soli 4,7 metri quadri ad abitante contro una media delle città analoghe che è di 47 (10 volte tanto !!), di molto inferiore anche a quanto previsto dalla legge urbanistica che stabilisce in almeno 9 metri quadri per abitante lo spazio riservato al verde urbano, e con una carenza storica di parcheggi a cui, da normativa, dovrebbero essere dedicati almeno 115.000 metri quadri di territorio comunale. Ci spiace sottolineare ancora una volta che tutte e quattro le delibere di adozione variante per quasi 100.000 metri cubi di nuovo costruito residenziale siano state approvate all’unanimità dei presenti in Consiglio Comunale il 28 luglio del 2020 come nel caso delle discutibili delibere votate sulla Rigenerazione Urbana. Li abbiamo già visti purtroppo all’opera nella nostra città, in questi anni, questa tipologia di interventi, e ne sono un esempio patente e desolante sia il Parco Arene che i piani di zona realizzati al Calcatore e a Borgo Hermada. Interventi composti da una parte privata ed da una compensazione pubblica, in cui, come sappiamo per esperienza vissuta, la parte privata viene realizzata e rapidamente messa a reddito mentre la parte pubblica non viene realizzata, o viene realizzata in parte ed in tempi biblici e poi abbandonata al degrado. Non è la “Rigenerazione Urbana in salsa terracinese” e non sono gli interventi in variante ai piani, già sperimentati con delusione nel recente passato, l’indirizzo di gestione del territorio che noi, come Europa Verde, vogliamo per Terracina. Le scelte urbanistiche sono determinanti per disegnare una città, per indicare un tipo di sviluppo, per decidere se pensarla come un luogo da vivere o come uno spazio da riempire in maniera dissennata di cubature. E gli indicatori drammatici sul consumo di suolo, ci dicono chiaramente che questa città non ha bisogno di nuove dissennate cubature residenziali ma di cubature mirate, e ben ragionate, per accompagnare lo sviluppo turistico ed economico della Città. Ha bisogno di gestione, cura e riqualificazione dell’esistente, di realizzare Programmi Integrati di Rigenerazione Urbana e Piani Strutturali di Sviluppo di interi quartieri ed aree degradate, conciliando le complesse dinamiche economiche, sociali e la tutela ambientale. Ha bisogno di esprimere davvero la sua vocazione turistica con moderne strutture turistiche ecocompatibili, nuove aree verdi, parcheggi e servizi innovativi. Ha bisogno di sviluppare politiche abitative adeguate attuando la legge 167 sull’edilizia agevolata, di promuovere la riqualificazione energetica e sismica dell’intero patrimonio edilizio pubblico e privato e il risparmio energetico ed idrico. Ha bisogno di inserire la “Sostenibilità” non solo nello Statuto comunale ma soprattutto nel Regolamento Edilizio comunale, riempiendo di contenuti questa parola spesso vuota e bistrattata, e di adottare strumenti di pianificazione partecipata del territorio all’avanguardia. “dichiara Gabriele Subiaco co-portavoce di Europa Verde Terracina.

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