giovedì 28 Marzo 2024,

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Cori. I Comunisti a congresso approvano il documento politico

scritto da Redazione
Cori. I Comunisti a congresso approvano il documento politico

Il Congresso dei Comunisti Italiani di Cori ha approvano all’unanimità il documento politico per il VII Congresso Straordinario Nazionale del PdCI che si terrà il 19/20/21 a Chianciano Terme e al quale parteciperanno anche i delegati della sezione «Enrico Berlinguer». L’assemblea ha analizzato l’attuale situazione economica e politica dell’Italia e la necessità di ricostruire un unico e grande Partito Comunista che dia voce e risposte ai numerosi problemi che la società si trova oggi ad affrontare.
La devastante crisi economica, acuita dalla mala gestione politica dei peggiori governi repubblicani, ha allargato la forbice tra ricchi e poveri. Una crisi causata dal crollo del sistema capitalistico e dalle banche, pagata dai lavoratori, dai pensionati, dai giovani, dalle donne e dalle classi più disagiate. Quegli stessi banchieri a capitalisti che stanno cercando di smantellare anche la nostra democrazia, riducendo l’intervento pubblico e la rappresentanza politica per avere più controllo sulle masse per mezzo di una regressione culturale e la perdita dei diritti.
Una situazione inaccettabile verificatasi per l’assenza di una vera forza politica di sinistra e di un grande partito Comunista Italiano, capace di lottare per i diritti dei cittadini, spazzati via dalle ultime riforme del lavoro, delle pensioni, della scuola e della sanità e dai tentativi di riscrivere la Carta Costituzionale, ritenuta troppo avanzata da un punto di vista democratico e sociale. Per questo è necessario superare le inutili divisioni che stanno debilitando la sinistra comunista, facendo leva sui comuni capisaldi teorici e sull’originalità della tradizione comunista italiana. Costruire una vera forza progressista capace di opporsi all’odierna involuzione generalizzata.
Sarà un caso che la gente sta peggio da quando non c’è più un Partito Comunista? Che il deterioramento delle condizioni di lavoro e di vita è andato di pari passo con la frantumazione della sinistra? Che la sua perdita di rappresentanza politica ha coinciso con lo smarrimento della moralità nelle istituzioni? Per i congressisti coresi del PdCI la risposta è no e si avviano al congresso nazionale con la forza di essere stati gli unici ad aver espresso un rappresentante istituzionale, comunale e provinciale, segno che a Cori e negli altri paesi Lepini c’è ancora un seme comunista dal quale può rinascere qualcosa di positivo.

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