“Il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) è un’istituzione italiana che è stata creata con l’intento di fornire consulenza e pareri in materia economica e sociale. Tuttavia, nel corso degli anni, il CNEL ha dimostrato di essere un organismo obsoleto e inefficace che richiede riforme profonde per adeguarsi alle esigenze e alle sfide dell’Italia contemporanea. Innanzitutto, uno dei principali problemi del CNEL è la sua composizione. L’organismo è costituito infatti da rappresentanti delle organizzazioni sindacali, degli imprenditori e del governo. Questa struttura rende il CNEL suscettibile alle pressioni politiche e all’interesse di gruppi di lobby. Di conseguenza, le decisioni e i pareri emessi dal CNEL possono essere influenzati da considerazioni politiche anziché basarsi su una valutazione imparziale delle questioni economiche e sociali. Inoltre, il CNEL ha dimostrato di essere lento nel prendere decisioni e produrre pareri. Questa lentezza è inaccettabile in un’epoca in cui l’Italia e il mondo affrontano sfide economiche e sociali in continua evoluzione. I processi decisionali del CNEL sono spesso bloccati da discussioni interminabili tra le diverse parti interessate, il che impedisce l’adozione rapida di politiche e misure necessarie. C’è, poi, il punto della mancanza di trasparenza nel funzionamento del CNEL. Le riunioni e le discussioni all’interno dell’organismo spesso avvengono a porte chiuse, e le decisioni prese possono sembrare oscure e inaccessibili al pubblico. Come Iniziative Comune, dunque, ci chiediamo quale reale rappresentanza dei corpi intermedi abbia e quanto contribuisca all’indirizzo economico-sociale del Paese. il CNEL è un organismo che ha perso rilevanza e efficacia nel contesto italiano contemporaneo. È tempo di riformare profondamente questa istituzione, ridefinendo la sua composizione, aumentando la trasparenza e assicurando che si concentri sulla produzione di pareri basati su analisi economiche solide e indipendenti altrimenti sarà soltanto un organismo dalla scarsa utilità per il Paese e dagli alti costi che potrebbero essere utilizzati dallo Stato in modi più proficui”.
Così, in una nota stampa, il gruppo Iniziativa Comune, guidato da Carmela Tiso e dal portavoce Attilio Arbia.