sabato 20 Aprile 2024,

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Audizioni in VI Commissione su lago di Canterno e acqua pubblica

scritto da Redazione
Audizioni in VI Commissione su lago di Canterno e acqua pubblica

In Commissione VI – Ambiente, lavori pubblici, mobilità, politiche della casa e urbanistica, si sono svolte nel pomeriggio di oggi due audizioni. La prima riguardava l’abbassamento delle acque del lago di Canterno. Il lago è al centro di un’Area Naturale i cui confini sono delimitati da cinque comuni: Ferentino, Fiuggi, Fumone, Trivigliano e Torre Cajetani. Il lago, di origine carsica, si formò nel 1821 a causa dell’ostruzione dell’inghiottitoio chiamato “Pertuso” da parte dei materiali di deflusso. Proprio in questo luogo è attualmente installato un impianto di produzione di energia idroelettrica Enel. In sede di presentazione dell’audizione, la tematica della stessa è stata inquadrata in due filoni principali, quello dell’abbassamento del livello delle acque e quello della qualità delle acque stesse. Il lago è infatti una importante risorsa per la biodiversità. A questo proposito, Catenacci di Arpa Lazio ha affermato che il lago è monitorato costantemente e i livelli di metalli presenti nell’acqua non sono preoccupanti; sicuramente la pressione esercitata dall’elemento umano è importante. Il rappresentante della provincia di Frosinone ha dichiarato la sua sorpresa per l’argomento dell’audizione, in quanto piuttosto alla provincia risulta che vi sia un problema opposto, quello dell’allagamento delle zone circostanti al lago. Intenzione della provincia è valorizzare l’area, anche attraverso la realizzazione di una pista ciclopedonale grazie a un comodato d’uso concesso dall’Acea. Il sindaco di Torre Cajetani ha smentito in parte le affermazioni del rappresentante provinciale, dicendo che nei mesi estivi l’abbassamento del livello delle acque esiste e compromette l’habitat di numerose specie. Il rappresentante di Legambiente Lazio ha confermato quanto detto da chi lo ha preceduto, affermando l’importanza di questa audizione e la centralità del lago per l’area del frusinate, poiché in esso confluiscono le acque dei monti Ernici e Simbruini; le rilevazioni effettuate da Legambiente hanno appurato la problematica dell’abbassamento del livello delle acque con conseguente riduzione della biodiversità nell’area. I rappresentanti dell’ Enel, nel ripercorre la storia del lago, il cui sfruttamento idroelettrico è iniziato negli anni ’40, hanno affermato che la maggior parte dell’acqua disponibile per fini idroelettrici si disperde e non può essere sfruttata; la centrale, hanno aggiunto, è ferma dal 2011 e ciononostante il livello delle acque si è abbassato, quindi esiste una dispersione che non consente il mantenimento del livello delle acque del lago. Il responsabile di Acea ATO 5, che effettua il servizio idrico, ha dichiarato di non essere interessato alla tematica dell’audizione, intesa come abbassamento del livello delle acque, poiché non si effettuano prelievi dal lago, anzi il funzionamento del depuratore piuttosto apporta acque al lago stesso. A proposito del depuratore, egli ha respinto anche le affermazioni del sindaco di Torre Cajetani secondo cui lo stesso non funzionerebbe. Legambiente ha ribadito, infine, che il lago di Canterno è anzitutto una riserva naturale e in quanto tale va considerata, in necessario collegamento con i comuni dell’area. La proposta avanzata dall’assessore all’Ambiente, soddisfatto per le rassicurazioni ricevute specialmente da Arpa Lazio sulla qualità delle acque del lago di Canterno, è stata quella di aprire un tavolo sul tema, in cui vengano invitati anche gli enti locali per poter dire la loro. Proposta accolta positivamente dal presidente della Commissione, che ha sottolineato in particolare l’esigenza di coinvolgere gli enti locali. La seconda audizione aveva come tema l’applicazione della legge regionale di iniziativa poplare n. 5/2014 (Definizione dei nuovi ambiti di bacino idrografico), con riferimento alla Proposta di legge n. 238/2015, attuativa della legge 5. L’audizione era stata richiesta dal Coordinamento regionale acqua pubblica Lazio, che ha ricordato come la legge 5 sia stata impugnata dal Governo per presunta incostituzionalità, con riferimento ad aspetti a suo avviso secondari, che non intaccano le principali finalità della legge. Tuttavia, a dire dei rappresentanti del Coordinamento, la Regione sta dimostrando di voler prendere a pretesto la controversia con il Governo , non dando applicazione alla legge e facendola cadere nel dimenticatoio. Contro questa ipotesi il Coordinamento si sta mobilitando, con lo scopo di garantire il rispetto dell’esito dei referendum sull’acqua pubblica del 2011 e della legge 5/2014 che da quelli scaturiva. Il Coordinamento ha chiesto che la proposta 238 non venga discussa in Commissione e venga invece trasmessa direttamente all’Aula, nell’auspicio che questa venga calendarizzata prima dell’estate. Il pericolo da scongiurare, per i rappresentanti del Coordinamento, è quello dell’ambito unico regionale in luogo dei bacini idrografici di cui alla legge 5. L’assessore all’Ambiente ha rassicurato in merito al fatto che l’atteggiamento della regione non è da intendersi come dilatorio; piuttosto, ha detto, la linea è quella di difendere la legge 5 apportando ad essa le necessarie modifiche, per poi procedere a verificare presso il dipartimento degli Affari regionali della Presidenza del consiglio dei ministri se il ricorso governativo sarà confermato oppure no. Inoltre, l’assessore si è impegnato a presentare entro 30 giorni la proposta della Giunta sugli ambiti.Il presidente della Commissione ha preso atto con soddisfazione degli impegni presi dall’Assessore.

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