mercoledì 24 Aprile 2024,

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Zingaretti si dimette per candidarsi a presidente della Regione Lazio

scritto da Redazione
Zingaretti si dimette per candidarsi a presidente della Regione Lazio

La data, stavolta, è quella definitiva: nel Lazio si voterà il 3 e il 4 febbraio. Il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, così come disposto dal Tar del Lazio, ha firmato oggi il decreto di indizione. E la prima conseguenza sono state le dimissioni di Nicola Zingaretti, candidato del Pd alla carica di governatore, da presidente della Provincia: “Finalmente – ha commentato – abbiamo una data certa, ufficiale e definitiva, per lo svolgimento delle prossime elezioni. Le mie dimissioni saranno efficaci tra 20 giorni. Fino a quel momento resterò al servizio dell’istituzione che ho guidato con orgoglio in questi cinque anni“. A Palazzo Valentini, che non vedrà più sedere un presidente eletto, arriverà dopo Natale un commissario, che insieme al futuro sindaco della Capitale accompagnerà il complesso iter verso la futura città metropolitana.
La corsa per la Regione Lazio è dunque ora ufficialmente iniziata con la firma del prefetto Pecoraro, commissario per il Viminale, che ha dato attuazione alla sentenza del Tar che aveva accolto il ricorso contro il decreto di indizione delle urne il 10 e 11 febbraio firmato dalla governatrice uscente Renata Polverini. Date, quelle ‘bocciate’, che a suo avviso avrebbero invece evitato complicazioni amministrative legate alla consegna della documentazione. Ma ormai è deciso. E il centrodestra, con il tempo che a questo punto è davvero esiguo, si ritrova ancora senza un competitor per Zingaretti. Ma la giornata decisiva potrebbe essere già domani, quando Polverini potrebbe rendere pubblico se si lancerà verso la seconda campagna elettorale (in virtù del ‘Teorema Alfano’: “il detentore del titolo si ricandida“) o cederà piuttosto il passo all’alleato Francesco Storace. Domattina infatti la governatrice uscente sarà a Marino, a una convention politica dell’amico sindaco Adriano Palozzi. Giusto in tempo per anticipare il leader de La Destra, che domenica mattina al Teatro Olimpico di Roma scioglierà la riserva: se entro domenica mattina non ci sarà un candidato, ha fatto capire Storace, allora correrò io. Che faccia sul serio non ci sono dubbi. Anzi: già discute con Zingaretti da candidato in pectore: “La sanità? Al primo confronto tv, che sono certo accetterà, gliela spiegherò. E gli mostrerò i conti di Marrazzo“.
In mattinata l’attacco frontale di Zingaretti: “Da presidente della Regione – aveva detto – avrò le piene competenze commissariali sulla sanità (in passato si era detto favorevole invece alla permanenza di Enrico Bondi, ndr). La situazione è drammatica e tutto nasce dai 10 miliardi di debito lasciati negli anni in cui governava la destra”. “Storace ha una gran faccia tosta, i suoi debiti dureranno 30 anni“, ha incalzato Esterino Montino, capogruppo Pd regionale. Da parte polveriniana è partito il fuoco di fila: “Si informi sulle cifre, studi – le repliche degli assessori – la giunta ha dimezzato il disavanzo“. Insomma, a via Cristoforo Colombo non si molla la presa, e lo dimostra anche l’annuncio dell’anticipo al 12 dicembre dell’erogazione del bonus bebé. Zingaretti però è già in piena attività. Oggi ha incontrato i Radicali, ieri ha aperto alla Lista per l’Italia centrista. Ma il Pdl non si arrende: “Si deve avviare – ha commentato Francesco Giro – un confronto con Casini per il Lazio“.

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