venerdì 29 Marzo 2024,

Cronaca

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Tutto Cori

scritto da Redazione
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Cori: presentate le due antiche tele sacre restaurate grazie ai fondi raccolti da CORARTE e al contributo dell’ICN-NAICI
Un nuovo benefattore finanzierà il restauro della ‘Pentecoste’ del Fontebuoni. Altre 15 le opere che CORARTE intende restaurare tra Cori e Giulianello
In tanti hanno partecipato sabato pomeriggio, nella Chiesa di Santa Maria della Pietà, alla presentazione delle due antiche tele restaurare su impulso dell’Associazione CORARTE e grazie ai fondi da essa raccolti tramite varie iniziative e al contributo offerto dall’ICN-NAICI del Presidente Piero Morucci, presente all’evento e calorosamente ringraziato dai presenti.
Le due opere sono state riconsegnate alla collettività e verranno riposizionate nei loro luoghi originari. La secentesca ‘Madonna del Soccorso con San Francesco e Sant’Agostino’ tornerà nella chiesa di San Salvatore; il settecentesco ‘Sposalizio della Vergine’ invece al suo posto nella Chiesa di Santa Maria della Pietà.
Dopo il saluto di Don Angelo Buonaiuto, la storica dell’arte Antonina Ducci ha inquadrato i due dipinti nel panorama generale dell’arte di quei periodi. L’animatore di CORARTE, Piero Manciocchi, ha illustrato i risultati del restauro, confrontando il prima e il dopo l’intervento effettuato dalle restauratrici Sandra Martin e Luana Milita.
Il restauro è durato in tutto quattro mesi, due per ciascuna tela. Il cantiere, aperto al pubblico, era stato allestito nei locali della Parrocchia di Santa Maria della Pietà. Una classe terza della primaria di Cori ne ha fatto oggetto di un laboratorio di educazione all’immagine con l’insegnante Antonella Corbi, incentrato sulla lettura iconografica e reinterpretazione delle immagini.
“Il coinvolgimento della scuola è un aspetto fondamentale dell’intero progetto – ha sottolineato Piero Manciocchi – il restauro delle opere d’arte antiche deve essere l’occasione per riscoprirle da parte delle Comunità locale e tutti gli attori che sul territorio fanno cultura possono prendere spunto dal restauro per creare momenti di approfondimento.”
La manifestazione si è conclusa con una bella notizia. Un nuovo benefattore finanzierà il restauro della prossima tela, ‘Pentecoste’, un’opera seicentesca custodita nella Chiesa di Santa Maria della Pietà e di grande rilevanza perché attribuita al noto pittore toscano Anastasio Fontebuoni, che lavorò a lungo a Roma per Papi e Cardinali.
Molti hanno contribuito acquistando il volume ‘Tutela e valorizzazione del tempio d’Ercole a Cori tra Ottocento e Novecento’ di Pier Luigi De Rossi. 100 copie sono state donate a CORARTE da Centro Stampa “la Piaia” di Sezze. CORARTE intende restaurare altre 15 tele tra Cori e Giulianello. Gli interessati a sposare la causa possono scrivere a piero.manciocchi@alice.it. L’auspicio è che questa idea possa diventare virale, cominciando ad allargarsi in altri comuni limitrofi, in modo che ulteriori gruppi di persone diano vita a simili progettualità (SERMONETARTE, NORMARTE, PRIVERNARTE …) (foto di Vincenzo Pacifici).


Cori: Giornata Mondiale della Poesia in ricordo di Cesare Chiominto ed Elio Filippo Accrocca
Due illustri poeti e concittadini che hanno contribuito coi loro versi a rendere lustro ad un’intera comunità, oltre che a dare un significativo contributo all’evoluzione della poesia italiana
Ricorre domani, lunedì 21 Marzo, primo giorno di primavera, la Giornata Mondiale della Poesia istituita dall’UNESCO nel 1999 per riconoscere all’espressione poetica un ruolo privilegiato nella promozione del dialogo e della comprensione interculturali, della diversità linguistica e culturale, della comunicazione e della pace. La città di Cori, culla di rimatori di elevata qualità espressiva, ricorda due dei suoi illustri poeti, coloro che più di tutti, ognuno con i suoi tratti distintivi, hanno contribuito coi loro versi a rendere lustro ad un’intera comunità, oltre che a dare un significativo contributo all’evoluzione della poesia italiana.
Cesare Chiominto (Cori 1920 – 2003), personalità artistica di alto livello, non solo locale, curò un inestimabile lavoro sul dialetto corese, condensando in tre opere, «Lo parlà forte della pora ggente», «Còri mé bbéglio», «Il dizionario corese italiano», una cultura millenaria, espressa nelle piccole cose di ogni giorno. Ha tratto ispirazione dalla quotidianità del lavoro dei campi, dei vetturali, dei pastori; dalle osterie ingoiate dalla civiltà del fast food; dalla continua frequentazione della povera gente, protagonista delle sue poesie. Districandosi tra il comico ed il drammatico, ha reso onore e dignità all’espressivo linguaggio dei contadini, arrivando a tradurre Marziale in corese.
Elio Filippo Accrocca (Cori 1923 – Roma 1996, riposa a Cori) fu allievo ed amico di Giuseppe Ungaretti, decisivo per la sua formazione poetica. Annoverato tra i grandi poeti postbellici italiani, fu il capostipite del Gruppo di Portonaccio. La sua vita intensa e solcata da vari lutti familiari fu l’ispiratrice di versi dolorosi. Ma nelle sue opere ha cantato anche la città di origine, luogo dell’infanzia e della memoria del mondo antico, consapevole della sua fondazione leggendaria e della sua storia pre-romana, dove nacque da padre ferroviere, di umili origini popolane. Un artista e un intellettuale a tutto tondo, che seppe vivere intensamente il suo tempo, forte della sua fede nella poesia da lui definita “un remo per approdare nel nuovo millennio”.

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