mercoledì 24 Aprile 2024,

Cronaca

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Tutte le ultime notizie della vicenda “Fiorito”

scritto da Redazione
Tutte le ultime notizie della vicenda “Fiorito”

“Un primo obiettivo l’abbiamo raggiunto: quello di trattare questa vicenda come qualsiasi altra perché l’obiettivo dell’accusa era quella di fare di Fiorito un capro espiatorio”. Questo il commento dell’avvocato Carlo Taormina, difensore di Fiorito insieme con il collega Enrico Pavia, dopo la sentenza di condanna del “Batman”. “Per quanto riguarda tutti gli altri – ha aggiunto riferendosi alle posizioni degli ex consiglieri regionali chiamati in causa dallo stesso Fiorito – che si trovano in condizioni ben peggiori nulla si vede all’orizzonte”. Parlando infine della configurazione giuridica del reato attribuito a Fiorito, ed annunciando ricorso in appello, Taormina ha detto di ritenere la sentenza “non corretta tecnicamente perché sulla base della giurisprudenza attuale i fatti contestati non rientrano nella fattispecie del peculato”.

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Io non ho accusato nessuno ma ho solo raccontato di un sistema. Spetta ai pm fare chiarezza”.Così l’ex capogruppo del Pdl alla Regione Lazio Franco Fiorito oggi condannato a tre anni e quattro mesi. “Avendo già restituito i soldi oggetto di contestazione, sono al momento l’unico politico che non ha preso soldi dalla Regione Lazio”, ha aggiunto Fiorito. In procura infatti , dopo il processo col rito abbreviato a Fiorito, vanno avanti gli accertamenti su come i gruppi gestivano i fondi durante la precedente giunta: ci sarebbero una decina di indagati  “Ho scontato i domiciliari ad Anagni e continuo a stare lì. La gente mi vuole bene. Il carcere è una esperienza terribile e che non auguro a nessuno. E’ sicuramente un passaggio che avrei evitato”, ha aggiunto il ‘Batman’ ciociaro. “Non ho speso i soldi per viaggi, auto e acquisto di immobili. Tutto quello che era stato scritto prima è stato definitivamente cancellato – ha concluso Fiorito – Continuo a ricevere attestati di solidarietà da ex consiglieri regionali e da sindaci, ma non dai grandi dirigenti del Pdl”.

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Con la sentenza a 3 anni e 4 mesi di reclusione emessa oggi dal gup di Roma, l’ex capogruppo del Pdl alla Regione Lazio, Franco Fiorito vede scongiurato il rischio di tornare in carcere. Considerando, infatti, che l’ex sindaco di Anagni ha già scontato a Regina Coeli sei mesi di carcerazione preventiva e considerato che il tetto minimo per scontare la pena è di tre anni, l’ex tesoriere non tornerà in carcere. Per sua stessa ammissione, Fiorito tornerà a vivere nella casa ad Anagni. “Vivo vicino casa di mia madre, lei ha bisogno di assistenza, è malata – ha raccontato lasciando il tribunale -. Questi ultimi mesi sono stati difficili”. L’ex sindaco ha raccontato di essersi “fidanzato” con una ragazza “conosciuta due mesi prima che entrassi in carcere ed ha avuto la forza di restarmi accanto. Dovrò fare ordine a cominciare da subito”.

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“Quei soldi mi sono stati assegnati tramite delibera. Non li ho rubati, per questa vicenda ho fatto fin troppo carcere”, ha detto Fiorito. “Abbiamo dimostrato – ha proseguito – documenti alla mano, di non aver commesso alcun peculato. Speriamo che la sentenza venga ribaltata in appello”. Fiorito è tornato in libertà lo scorso 28 marzo dopo oltre 5 mesi tra carcerazione preventiva e domiciliare. Nelle scorse settimane ha siglato un accordo con la Corte dei Conti di Roma per la restituzione alla Regione di un milione e 90 mila euro.

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“Fiorito ha prima vertiginosamente sottratto al Gruppo risorse per il suo fabbisogno e poi, non pago, una volta destituito dagli stessi colleghi ha inscenato l’inverosimile cercando di far passare le colpe proprie in colpe altrui”. Così l’avvocato Agostino Mazzeo, legale del Gruppo Pdl alla regione Lazio ha commentato la sentenza di condanna di Franco Fiorito. “Esprimo una soddisfazione puramente tecnico-giuridica. Il gruppo Pdl alla Regione Lazio, nella scorsa legislatura, era una compagine raggruppante anche numerosi giovani che, nei fatti, si era distinta per numero di atti normativi portati a compimento e che risultava aver fatto approvare leggi più di tutti gli altri. Tuttavia, a causa della condotta dell’imputato, di tutto ciò, non è rimasta traccia”.

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Il gup di Roma ha stabilito, inoltre, l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. Via libera ai patteggiamenti per due ex capo segreteria di Fiorito: Bruno Galassi e Pierluigi Boschi. Il primo ha patteggiato una pena ad un anno e 5 mesi, il secondo ad un anno e due mesi.

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