Con i continui disastri ai quali il calcio nazionale e non solo ci ha ormai abituato e anche nauseato da anni, ritornare a guardare una partita di piccoli calciatori in erba ti riconcilia con quello che dovrebbe essere il gioco più bello del mondo.
Ed è un pomeriggio ben speso, da genitore ma anche, credo, da appassionati dei primordi del gioco del calcio, dove non c’è risparmio di energie, tatticismi (anche se qualche allenatore vorrebbe sempre vincere anche nelle partite amichevoli), ma conta soltanto la voglia di correre dietro ad un pallone e divertirsi.
La scuola calcio, come quella che sostiene la società Anxur di Terracina, ha una organizzazione professionale, con un impegno costante nella cura dei giovani praticanti: dall’insegnamento dei “fondamentali” del gioco, ad un cartellone di eventi sportivi, in casa e fuori dalla mura amiche, importante e visto in poche altre realtà simili.
Ieri, sul terreno in terra battuta della 167, si sono date battaglia, fino all’ultimo minuto utile, una delle formazioni della scuola calcio di casa contro una di quelle della vicina società di Borgo Hermada.
Per la cronaca l’incontro è terminato 13 a 3 in favore dei ragazzi terracinesi, che hanno mostrato al folto pubblico presente (rigorosamente in piedi e vociante) una discreta intesa di gioco che denota il recepimento degli insegnamenti ricevuti dagli istruttori.
Tutto bello, dunque?
Si, tutto bello nel vedere la gioia dei ragazzi praticare il gioco del calcio e di confrontarsi con i colleghi di pari età.
Ma sul fronte della infrastruttura sportiva, il campo della 167, dove i giovani calciatori si allenano e giocano le partite, pur con una miriade di lavori di miglioramento effettuati dalla società terracinese, questo rimane in condizioni poco dignitose.
Pensate, che dalla firma della concessione per l’uso del campo 167 da parte del Comune di Terracina, circa 10 anni orsono, subito dopo i Vigili del Fuoco rimasti senza “casa” hanno chiesto e ottenuto l’uso provvisorio degli spogliatoi e degli spazi annessi.
Un uso provvisorio che è durato anni, giusto il tempo (si fa per dire) di costruire la nuova caserma in via Appia, ed ancora oggi, dopo qualche mese che i “pompieri” si sono trasferiti lasciando la struttura, che era nuova di zecca, in condizioni pessime e con molti lavori di restauro da fare, la restituzione non è avvenuta.
L’ufficio tecnico comunale, “palleggiando la pratica alla maniera della “Mano de Dios” tarda il percorso di restituzione della palazzina e degli spazi annessi alla società, benché questa si sia detta pronta anche ad effettuare i lavori di restyling occorrenti a proprie spese.
Ma non vorremmo che questa storia del ritorno dei necessari spazi per ottimizzare la mission d’istituto della società Anxur, diventi un tormentone che la penalizzi peggio di come in questi ultimi 10 anni circa l’ha ferocemente svantaggiata.
E con loro i ragazzi, le loro famiglie e soprattutto gli ospiti al seguito dei piccoli calciatori che ogni settimana affollano i bordi del campo, che di meraviglie dello stato dell’arte della struttura si fanno non molte.
e.
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