venerdì 19 Aprile 2024,

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Terracina. Elisuperficie h24 al “Fiorini” persa nel buio della notte più nera

scritto da Redazione
Terracina. Elisuperficie h24 al “Fiorini” persa nel buio della notte più nera

Noi che viviamo il sistema sanitario regionale facendone una primaria battaglia pubblicistica da decenni, abbiamo la memoria chiara di chi politicamente in questa città ha determinato in meglio le sorti dell’ospedale e dei servizi sanitari offerti ai cittadini.

E non sono certamente coloro che hanno occupato negli ultimi 12 anni gli scranni del Consiglio comunale dei terracinesi (sia di maggioranza sia di opposizione).

Sempre più spesso vediamo, da cittadini senza paraocchi, il volteggiare di elicotteri che si alzano in uno spazio “selvaggio” dell’ospedale Fiorini per trasportare gli ammalati gravi in uno dei nosocomi della Regione Lazio.

Di notte questo soccorso urgente non può essere effettuato perché l’area dell’ospedale Fiorini non è mai stata definita per i voli notturni, in quanto la postazione per un eliporto non è stata realizzata.

Eppure nel 2021 la Regione Lazio aveva deliberato la costruzione di una elisuperficie H24, impegnando il Comune nella predisposizione degli atti necessari all’interno dell’area indicata, producendo una variante al PRG denominata “Riqualificazione urbana del settore Nord Ovest”, propedeutica per la realizzazione del progetto e l’avvio del fondamentale servizio.

Si badi bene, il tutto senza impegno di spesa per il Comune.

In riepilogo: la Regione Lazio invita il Comune ha predisporre gli atti, la giunta comunale dà seguito e con una delibera invita il “Dipartimento lavori pubblici progettazioni ed espropri” nella predisposizione del progetto e la realizzazione dell’elisuperficie.

Dopodiché: il BUIO ASSOLUTO.

Per questo ci permettiamo, sommessamente, di chiedere al Commissario prefettizio di illuminare i cittadini sulle eventuali motivazioni che hanno impedito all’ente di definire il percorso per la realizzazione di una ELISUPERFICIE H24 all’interno dell’ospedale Fiorini.

Si rimane nell’attesa.

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