venerdì 29 Marzo 2024,

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Terracina. “Città Partecipata” al sindaco: non ci incanti

scritto da Redazione
Terracina. “Città Partecipata” al sindaco: non ci incanti

Con un comunicato pubblicato sul sito web del Comune, il sindaco Nicola Procaccini definisce inquietante la propagandistica disinformazione sollevata in merito al bando di  gara per la raccolta dei rifiuti”.
Nello stesso comunicato il sindaco avvisa coloro che hanno sollevato dubbi in merito alle modalità di elaborazione del bando stesso, arrivando al punto di fare una oscura minaccia quando scrive che “quello che è importante affermare è di stare attenti alle parole che si usano perché, come già avvenuto per una querela per diffamazione a mezzo stampa nei confronti di un’emittente locale, non ci sarà alcuna remora nel tutelare la propria onorabilità e quella dell’Ente Comune rispetto alla vicenda.”
Egli afferma inoltre che ”sul bando licenziato dall’Amministrazione comunale si è lavorato per mesi, coinvolgendo tutti nella stesura: dentro il bando vi sono proposte, modifiche, aggiunte, sottrazioni ad opera di associazioni, privati e singoli consiglieri comunali”.
Tanto da affermare che, alla luce di questo percorso, che si stia procedendo  con la massima trasparenza.
Noi che non temiamo minacce tese a intimorire chi si azzardasse a far sentire la propria voce, diciamo che ci sarebbe molto da discutere sul concetto di trasparenza
E’,infatti, evidente che il Sindaco ha una sua concezione che lo porta a sostenere, di fatto,che in una pubblica amministrazione la trasparenza possa fare a meno di atti formali e che si possa espropriare addirittura il consiglio comunale delle proprie competenze.
Chi amministra la cosa pubblica, non può limitare la trasparenza a indirizzi impartiti all’Ufficio Tecnico Comunale dall’Amministrazione nelle varie riunioni.
Circostanza questa di cui si dà atto nell’atto di Giunta dell’ottobre u.s. con il quale sono stati deliberati gli indirizzi cui attenersi nella predisposizione degli atti di gara.
Nel caso specifico, la formalità degli atti, prima garanzia di trasparenza, sarebbe stata ancor più necessaria se è vero come dice il Sindaco, nel comunicato, che il bando di gara “è atto delicato perché riguarda l’appalto più importante dal punto di vista sociale ed economico della storia della  città”
I metodi “verbali”, adottati dall’Amministrazione nella gestione delle fasi di gestione precedenti la stesura del bando di gara, hanno comportato una enorme svista procedurale in relazione alle norme amministrative che regolano le competenze degli organi del Comune.
Svista che, se è fondata la nostra ipotesi, potrebbe vanificare tutto ciò che è stato fatto sino ad ora.
Riteniamo, infatti, che l’unica sede  deputata ad assumere le scelte e gli indirizzi di base, dopo i quali e solo allora, la giunta potrà esercitare il ruolo di gestione che le compete, sia il Consiglio comunale.
Forse abbiamo una informazione incompleta, ma non risulta alcun atto formale con il quale il consiglio comunale abbia revocato la delibera di consiglio n.60 del 4 agosto 2005 con la quale, scegliendo un modello di gestione diverso dalla conduzione diretta o esclusivamente privatistica, fu deliberata la costituzione di una società mista, con la maggioranza delle azioni in mano pubblica.
Fu quella una scelta fatta dal consiglio comunale  e solo il consiglio comunale è deputato a decidere se continuare con lo stesso modello o ricorrere a una gestione diretta o affidarsi completamente al privato.
Il fallimento della Terracina Ambiente ha determinato la fine di quella società, ma non ha annullato.
Il deliberato di consiglio!
Siamo convinti che se l’Amministrazione non si fosse limitata a una trasparenza solo formale, si sarebbe potuto evitare di perdere inutilmente mesi per partorire un topolino nato morto.

p. Città Partecipata
(Gino Di Mauro)

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