Con i 6 punti che in questo momento dividono il Terracina dall’Ilvamaddalena e con lo scontro diretto non favorevole ai tigrotti che porta il conteggio a 7 punti, e con soltanto 7 giornate dal termine del campionato, agganciare l’ultimo posto utile per andare ai play out è una utopia bella e buona.
Soprattutto, e dispiace affermare questo, con una squadra che in difesa balla il “tango delle capinere” ogniqualvolta l’avversario affonda i colpi, l’attacco sempre bulimico e un centrocampo in cerca d’autore, riteniamo che la dirigenza non possa pensare ad un reale recupero di una posizione utile per andare a giocarsi la categoria ai play out.
Quindi, è giunto, anche per la società, dopo la cocente sconfitta di questo pomeriggio contro il Real Monterotondo, il momento di tirare una linea netta sul da farsi in prospettiva futuro immediato.
Quella di oggi è stata l’ennesima partita incolore dei biancocelesti, anche se a tratti si è alimentata da un diverso “furore” agonistico, inconcludente però, sotto l’aspetto del risultato e soprattutto del gioco visto in campo.
La difesa, con Altobelli e Schiavino, che la dovevano puntellare alla grande ancora una volta si è fatta trovare impreparata e quasi sempre un passo indietro agli attaccanti avversari, che non erano fulmini di guerra, ma che alla prima occasione utile hanno depositato il pallone in fondo alla rete difesa da Uva.
Questo al 55’ della ripresa, dopo un primo tempo quasi inguardabile per tutte e due le formazioni.
Al 55’ – dicevamo – la rete arriva da un cross sulla sinistra e una incornata, solo soletto in area di rigore, di Menghi, con la difesa di casa a cimentarsi nel gioco delle “belle statuine”.
Il Terracina cerca di serrare le fila per pareggiare, ma di tiri in porta neanche l’ombra, con il centravanti Jelicanin e l’intero fronte d’attacco che letteralmente vaga in mezzo al campo senza ricevere e quindi toccare palla.
Mentre i biancocelesti tentano di sfondare in ogni modo la linea di difesa del Real Monterotondo, al 60’ la doccia fredda: per doppia ammonizione l’arbitro manda anzitempo negli spogliatoi Mazzon, che lascia nel momento topico dell’incontro la squadra in 10 uomini.
Al 76’, pur costretta a giocare in 10 , il Terracina pareggia con una bella incursione in area di rigore di Ronci.
Ma 5’ dopo, all’81’, era il Real Monterotondo che con il n.11 Asini ripassava in vantaggio, mentre all’85’ i ragazzi di mister Palo reclamano un calcio di rigore su Fontana, non concesso dallo scarso direttore di gara.
L’incontro termina con i giocatori e mister Palo sotto la Curva Mare a ricevere, comunque, l’applauso della tifoseria organizzata.
L’unica in questo campionato a non aver perso un solo “incontro di tifo”.
e.
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