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SIMEONE (FI): “FORMIA, CASATI NEL 2019 AVEVA PROMESSO UNA TAC A 64 STRATI PER IL DONO SVIZZERO. UN’ALTRA PRESA IN GIRO?”

scritto da Redazione
SIMEONE (FI): “FORMIA, CASATI NEL 2019 AVEVA PROMESSO UNA TAC A 64 STRATI PER IL DONO SVIZZERO. UN’ALTRA PRESA IN GIRO?”


“Abbiamo appreso che dopo 11 giorni di fermo la Tac del Dipartimento Emergenza ed Accettazione presso il Dono Svizzero è stata finalmente riparata ed è funzionante.  Una buona notizia che non deve però indurci a facili entusiasmi. Da quasi un anno stiamo aspettando l’installazione di un’apparecchiatura ben più sofisticata che al momento è rimasta chiusa nel cassetto dei sogni. Il manager dell’Asl Giorgio Casati poco meno di un anno fa promise infatti l’approdo al Dono Svizzero di una Tac capace di diagnosticare con 64 strati. La promessa, lo ricordo, venne fatta dal direttore generale dell’Asl durante un incontro con i sindaci e amministratori del distretto sanitario del sud pontino. Avevamo auspicato che non fosse una mossa ‘riparatrice’ rispetto alla mancata attivazione della Risonanza Magnetica Nucleare, tanto da sperare e credere in un salto di qualità dell’offerta sanitaria del Dono Svizzero.  Evidentemente quello che poteva apparire come un ‘contentino’ rischia ormai di trasformarsi in una colossale presa in giro. A distanza di 11 mesi, le parole pronunciate dal dottor Casati suonano come l’ennesima promessa non mantenuta. Mi chiedo per quale motivo si continui a mancare di rispetto l’intera  comunità del golfo. Una comunità fatta di persone, pazienti, utenti costretti a rivolgersi a strutture private per poter effettuare gli esami diagnostici di cui necessitano. Gente condannata a percorrere decine se non centinaia di chilometri, trascorrere tempo lontano da casa, magari in un’altra regione, solo per poter ottenere il diritto alle cure. E’ lecito quindi domandarsi, tutto ciò quanto ci costa in termini di mobilità passiva extra-regionale? E’ troppo chiedere conto al direttore generale Casati delle continue promesse non mantenute? Nonché dei ritardi nell’installazione o riparazione di apparecchiature diagnostiche essenziali? Mi auguro che prima o poi qualcuno si assuma le proprie responsabilità”. Lo dichiara in una nota Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale del Lazio e presidente della commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria e welfare

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