mercoledì 24 Aprile 2024,

Interventi

Ξ Commenta la notizia

“Sezze e l’extraterritorialità”

scritto da Redazione
“Sezze e l’extraterritorialità”

Non ci interessa minimamente entrare nel merito di una querelle che vede impegnati gruppi di interesse contrapposti all’interno del Comune di Sezze. Ma l’utilizzazione, a scoppio ritardato, di certi argomenti anni fa censurati, ci riferiamo al “caso Papadia”, non può esimerci dall’intervenire. Per un motivo molto semplice: nell’estate del 2012 è stato Movimento libero Iniziativa sociale, con una serie di interventi pubblici, a sollevare la questione di quel “consulente senza titoli” che da anni faceva sentire tutto il peso della sua azione nell’ambito dell’ente, pur non avendo le carte in regola. Il caso fu segnalato da Mlis al gruppo radicale, che ne fece oggetto di interrogazioni a livello regionale all’allora presidente Polverini,  ed anche parlamentare all’allora presidente del Consiglio Mario Monti, tramite Rita Bernardini. Il Movimento indirizzò tramite una campagna stampa locale, interrogativi ben precisi all’indirizzo del sindaco Andrea Campoli. Si trattava di questioni estremamente rilevanti e gravi per il Comune, questioni che in altri enti hanno condotto all’apertura di inchieste giudiziarie. A Sezze, la delicata problematica si è invece scontrata contro un muro di silenzi, cosa che ci condusse a definirlo il “Comune delle tre scimmiette”, dove nessuno vede, sente e tantomeno parla. Risposte non ne arrivarono, a nessun livello, ed a tutt’oggi sulla questione Papadia sembra essere caduta una cappa. Muto è stato il sindaco Campoli e muto continua ad essere. Muti tutti i consiglieri comunali, di tutti gli schieramenti e muti continuano ad essere. Muti i funzionari, muti i dipendenti. Come per altri gravissimi problemi, si è cercato, forse riuscendoci almeno finora, a far passare tutto nel dimenticatoio. Si confida sempre in quella sorta di stato di “extraterritorialità” di cui  gode Sezze ormai da decenni.


Movimento libero Iniziativa sociale – lavocelibera.it

Rispondi alla discussione

Facebook