giovedì 28 Marzo 2024,

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Sezze. “Con i rifugiati si muovono troppi interessi”

scritto da Redazione
Sezze. “Con i rifugiati si muovono troppi interessi”

Sulla “questione stranieri“, a Sezze pensiamo di essere i soli ad avere le carte in regola per poterne parlare. Quando periodicamente essa si ripropone con dei casi più eclatanti rispetto a quelli che quotidianamente vivono i sezzesi, ci sembra di andare a dibattere questioni che affrontiamo dagli anni ’90, senza essere stati minimamente ascoltati da chi ha responsabilità di governo. Occorre però fare una netta distinzione tra i problemi legati alla immigrazione selvaggia, cioè quella che ha interessato e continua ad interessare localmente masse di cittadini provenienti dai paesi dell’est europeo, legati in particolare ad una economia sommersa e ad uno sfruttamento del lavoro irregolare ed a speculazioni varie, e quelli che nascono dalla gestione dei cosiddetti “rifugiati politici“. Non a caso, in tempi non sospetti, siamo stati i primi a parlare di un “business del rifugiato“, in particolare quando a Sezze arrivò l’allora ministro Mara Carfagna in visita alla cooperativa Karibù. Ancora non scoppiavano scandali, ma la nascita “spontanea” sul territorio di cooperative varie indirizzate a quella che viene definita accoglienza, ci fecero drizzare le orecchie. Perché, diciamolo chiaramente, tutto ruota intorno al giro d’affari ed alle ingenti somme di denaro che interessano il fenomeno. Sul quale, come è sembrato chiaro fin dall’inizio, ha puntato gli occhi una certa politica, favorita da atteggiamenti amministrativi volutamente disinteressati rispetto alla crescita del fenomeno ed all’afflusso sempre più considerevole di stranieri nel centro collinare lepino. Quanto è successo nei mesi scorsi è noto a tutti. Non è dato sapere, però, tranne quanto accaduto a qualche isolato responsabile di cooperativa, quale sia stata la sorte degli altri che, ricoprendo anche incarichi amministrativi e istituzionali, erano finiti al centro delle inchieste, vedendosi in qualche caso costretti alle dimissioni. Come non si riesce a capire quale sia il ruolo che assume quella cooperativa, ultimamente al centro di insistenti episodi di protesta da parte dei rifugiati che dovrebbe assistere. Ci chiediamo, a questo punto, se non sia fallimentare o fallito il progetto istituzionale che le investe; se esso sia effettivamente valido o abbia raggiunto i suoi scopi, cioè quelli di alimentare un mero giro di interessi. Si tratta di punti di domanda legittimi, uscendo, tutti questi soldi, dalle tasche dei cittadini italiani.

Movimento Libero Iniziativa Sociale

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