sabato 20 Aprile 2024,

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Sanità regionale, “Attese infinite per un esame diagnostico”

scritto da Redazione
Sanità regionale, “Attese infinite per un esame diagnostico”

Ecografia all’addome? ‘Ripassi l’estate prossima’. E i mal di pancia dei malcapitati son così destinati ad impennarsi, come le liste d’attesa negli ospedali del Lazio, dove questo mese lo stesso centro unico di prenotazione, il Recup della Regione, conta ben 51 tipi di appuntamenti oltre i 200 giorni e 15 oltre i 300. Nel podio la maglia nera va all’ospedale romano Pertini, dove si attende un anno per un’ecografia all’addome superiore (362 giorni). Tris di secondi posti per gli oltre 11 mesi richiesti dall’altro ospedale capitolino, il S. Filippo Neri, per fare una mammografia, come all’ospedale di Tivoli (341 giorni), o al nosocomio di Latina per effettuare l’ecodoppler dei tronchi sovra-aortici (344 giorni). Ultimo gradino per un altro trio di ospedali romani: ancora il Pertini per i 10 mesi di fila per una Tac al capo, come il S. Filippo Neri e il S. Eugenio. E scarseggiano anche gli appuntamenti per le risonanze magnetiche nelle strutture pubbliche: il Recup segnala solo 96 esami disponibili al Policlinico Umberto I“. Lo scrive Antonio Sbraga su “Il Tempo”.
Tempi previsti disattesi. Nelle 8 file più lunghe solo una piccola parte – prosegue – da un minimo del 10% ad un massimo del 28%, rientra nei parametri temporali dettati dalla normativa nazionale (30 giorni per le visite ambulatoriali, 60 giorni per le prestazioni diagnostiche per immagine). Per le Tac del capo, infatti, solo in un decimo dei casi monitorati i tempi di attesa previsti dalla legge sono rispettati: 2 calendari su 20 (all’ospedale di Albano Laziale, con 45 giorni, e in quello di Cassino con 60). La salute di ‘Serie A’. Ma c’è anche una salute di serie A, come la lettera a cui è intitolata l’omonima azienda sanitaria del centro di Roma che colleziona ben 6 migliori tempi proprio dove le altre Asl arrancano di più. Nei 4 Distretti dell’Asl RmA (che comprendono l’ospedale S. Anna-centro per la donnam, il Nuovo Regina Margherita e l’Eastman), infatti, per un’ecografia del capo e del collo si aspettano dai 2 e 3 giorni ad un massimo di 18 (mentre in provincia, a Subiaco, si arriva fino a 311 giorni). File corte anche per gli ecodoppler (dai 3 ai 4 giorni al Nuovo Regina Margherita), a fronte dell’attesa-monstre di Latina, con 344 giorni.
I ‘fantastici 4’ distretti dell’Asl RmA eseguono alla svelta anche l’ecografia dell’addome completo, con tempi che vanno dai 4, ai 6 e fino agli 11 giorni, quando all’ospedale di Nettuno occorrono ben 310 giorni, e sono solleciti anche per le mammografie (dai 25 ai 58 giorni). Un dinamismo emulato solo in un caso dal San Filippo Neri, con i 12 giorni per effettuare un elettrocardiogramma dinamico (Holter), piuttosto ‘statico’, invece, all’ospedale di Latina, con ben 327 giorni d’attesa“. “La cura regionale. Ancora si fanno aspettare gli effetti benefici della cura annunciata 9 mesi fa dalla Regione Lazio, finanziata con 7 milioni di euro, per effettuare 113.388 esami in più (66mila per Roma e 47.361 per il resto delle province). Una terapia studiata per assicurare un supplemento di 40.840 esami ecografici (15.222 tac, 20.989 ecocolordoppler, 13.995 risonanze magnetiche, 8.227 ecocardio, 1.789 ecg da sforzo, 1.570 holter e 472 esami di pet). Ma anche 2.199 trattamenti di radioterapia in più, 624 tra scintigrafie e medicina nucleare, 1.500 gastroscopie, 5.205 visite specialistiche e 756 spirometrie“.

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