venerdì 19 Aprile 2024,

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Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

scritto da Redazione
Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

“CHIESIMO”, GASPARRI FURIOSO SU RADIO CUSANO CAMPUS: “È PIENO DI TESTE DI CAZZO CHE NON HANNO NULLA DA FARE E GUARDANO QUESTE COSE. SONO DELLE TESTE DI CAZZO, IMBECILLI, TOSSICI, DEVONO USCIRE DALLA DROGA, CONTATTERÒ COMUNITÀ TERAPEUTICHE PER FARLI AIUTARE
Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it), nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Gasparri non si aspetta nessun passo indietro dai vari candidati a sindaco di Roma dell’area legata al centro destra: “Allo stato niente fa pensare che ciò possa accadere. Comunque Giorgia Meloni ha cambiato idea quattro volte, magari cambierà idea una quinta volta, ma al momento è improbabile. Chi considera Berlusconi politicamente morto lo sottovaluta e gli manca di rispetto, parliamo di una persona che ha fatto la storia della politica italiana e internazionale, basti pensare a quanto ha dichiarato Obama qualche giorno fa a proposito della Libia. E comunque Forza Italia è ancora una forza importante, se si vuole un centrodestra che stia in campo per vincere e governare. A meno che non si voglifare un aggregato oltranzista come accade in altre parti d’Europa destinato comunque a perdere. E’ un grave errore, poi, usare le elezioni amministrative per il Comune di Roma, per cercare di valutare il proprio peso nel centrodestra. Questo non è un congresso, bisogna mettere al centro del proprio pensiero i cittadini romani. Nella Capitale ci sono tante emergenze, Bertolaso è stato chiamato per questo.  Giorgia Meloni, quando le abbiamo chiesto di candidarsi, ci ha risposto sempre in maniera molto ferma parlando delle sue responsabilità di madre. Bertolaso non ha mai voluto offenderla, la Meloni a febbraio ha risposto a tanti di noi sia a voce che per iscritto esigendo che si rispettasse il suo stato. Bertolaso non voleva offenderla, tutto viene montato in modo strumentale.
Gasparri, poi, ha letteralmente sbottato quando si è parlato dell’errore grammaticale apparso ieri sul suo profilo twitter. “Chiesimo? Non l’ho scritto io, ma una ragazza del mio staff che stava seguendo una diretta televisiva.. Che dovrei fare, lapidarla per un errore di battitura? Chi specula queste cose è un imbecille. Sono degli imbecilli. La mia collaboratrice ha sbagliato, che devo fare? Le teste di cazzo che fanno speculazione su questi errori sono degli imbecilli, questa è autentica di Gasparri. Non licenzio la mia collaboratrice, licenzio le teste di cazzo che perdono tempo inutilmente sulla rete dietro a queste cose. Io non scrivo ‘chiesimo’, non dico ‘chiesimo’, come le teste di cazzo che non sanno neanche leggere. Il mio profilo su Twitter è oggetto di una particolare attenzione? Perché sono delle teste di cazzo incapaci di esistere, esistono solo nella misura in cui criticano me. Sono dei frustrati e dei tossici. Sono dei tossici, devono uscire dalla droga, contatterò delle comunità terapeutiche con le quali ho tanti rapporti per assistere persone che devono uscire dalla droga farli aiutare. Adesso mi raccoglierò tutto questo elenco di teste di cazzo, ma non licenzierò una ragazza che ha sbagliato a scrivere una parola. Auguro a queste bacate di rivelarsi tali nella vita.


Il Prof. Francesco Javier Ansuategui, docente dell’Università Carlos III di Madrid è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Il mondo è piccolo”, condotta da Fabio Stefanelli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
In merito alle trattative tra Ue e Turchia per la gestione dell’emergenza migranti. “E’ una vergogna perché il realtà stiamo parlando di deportazioni -ha affermato il prof. Ansuategui-. Le espulsioni massive sembrano deportazioni di altri tempi. La politica europea, almeno in teoria, dovrebbe essere orientata ai compromessi in favore dei diritti. In questo senso stiamo parlando di rifugiati che vogliono arrivare in Europa per una questione basica di sopravvivenza. Sono persone che hanno due possibilità: fuggire dal proprio Paese o morire. Non stiamo parlando di immigrati normali, ma di rifugiati che fuggono dalla morte quasi sicura. Sembra che l’Europa abbia perso la sua umanità. Le espulsioni vanno valutate caso per caso, stiamo parlando di persone con nome e cognome e una storia personale. L’accordo che stanno discutendo Ue e Turchia è negativo perché significa la conversione dei diritti umani in merce che ha un valore di mercato. Il valore di mercato sono i soldi che riceverà la Turchia per gestire questa situazione”.


Roma, Meloni a Radio Cusano Campus: “Voto alla Raggi? Non mi sono iscritta al M5S. Lei e Giachetti sono due facce della stessa medaglia. Agli alleati dico di non impuntarsi per interessi di partito. Mandiamo a casa Renzi e gli affamatori di italiani. Alemanno non può chiedermi di difendere la sua giunta, in quegli anni sono stata poco in Campidoglio
Giorgia Meloni, candidata sindaco a Roma per Fratelli d’Italia, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Riguardo le presunte dichiarazioni su un suo eventuale appoggio a Virginia Raggi in caso di ballottaggio M5S e Pd. Praticamente è come se mi fossi iscritta al M5S, questo è il giornalismo italiano –ha affermato Meloni-. I giornalisti devono semplificare. Al momento escludo di votare qualcun altro al ballottaggio, se mi sono candidata è perché penso di arrivarci io al ballottaggio. Semmai mi chiedo con chi arriverò al ballottaggio. Tra l’altro, considero Giachetti e la Raggi due facce della stessa medaglia perché Pd e M5S sono entrambi di sinistra, lo sono nelle scelte fondamentali, come ad esempio sull’immigrazione. Mi troverei comunque in estrema difficoltà a votare un esponente della sinistra. Noi vogliamo ad occupare il campo avverso alla sinistra”.
Semplificare il quadro del centrodestra a Roma e a livello nazionale. “Si può trovare un modo qualunque per semplificare il quadro e non generare confusione –ha spiegato Meloni-. Più si confonde il quadro più diventa difficile per un elettore, anche qualora avesse un’identità politica chiara, capire qual è il modo migliore per affermare quell’identità politica. Dai sondaggi emerge che i candidati che hanno possibilità di vincere sono Raggi, Giachetti e Meloni quindi sono chiare le forze in campo. Tutti sanno che la partita più agevolmente per noi si gioca intorno alla mia candidatura, ma mi piacerebbe che gli altri ci dessero una mano per fare squadra insieme. Altrimenti, pur di avere il proprio momento di visibilità facendo crescere di zero virgola il proprio movimento, alla fine si fa il gioco degli avversari. Io favori a Renzi non ne voglio fare, voglio mandare a casa questo governo. Questi sono affamatori di italiani, stanno lì a fare i burattini delle lobby e gli interessi dei poteri forti. Chiunque voglia riprendersi la propria sovranità e i propri diritti deve aiutarci a mandarli a casa. E’ inevitabile che in queste elezioni amministrative c’è una posta in gioco molto alta: da una parte c’è il tema di restituire a Roma la sua dignità, dall’altra quella di combattere il governo nazionale. Per questo ho deciso di candidarmi nonostante la mia situazione. Penso che di fronte a sfide di questo tipo devi abbandonare le remore e metterti in gioco. Renzi si è sfregato le mani ritenendo che il centrodestra fosse fuori dai giochi e che se la giocassero solo Pd e M5S, e allora ho deciso di scendere in campo perché regali a Renzi non ne faccio. Ho fatto appelli affinchè si possa ritrovare un percorso comune all’interno del centrodestra. Ai cittadini non interessa chi detiene la leadership del centrodestra, il problema è chi governerà Roma nei prossimi 5 anni, su questo ci dobbiamo mettere d’accordo. Io e Salvini non siamo dei ragazzotti, io sono il presidente di un partito politico che ho fondato insieme ad altri folli come me, senza che nessuno ci desse una mano, non dobbiamo niente a nessuno. Quello che abbiamo lo dobbiamo agli italiani che ci seguono e che sanno che siamo all’opposizione del governo Renzi. Attenzione a non compromettere i risultati delle amministrative per delle impuntature, mi aspetto che anche gli altri mettano da parte i tatticismi e gli interessi di partito”.
L’ex sindaco Gianni Alemanno ha detto che Meloni non deve prendere troppo le distanze dall’esperienza della sua giunta. “E’ comprensibile che Alemanno difenda la sua amministrazione –ha affermato Meloni-, ma non può chiedere a me di farlo. Non me ne sono molto occupata. Quando Alemanno era sindaco sono stata in Campidoglio 4 volte. Deve capire il mio desiderio di fare il sindaco meglio di come lo si è fatto in passato”.
Il suo piano per Roma. “Immagino una Roma nella quale i cittadini inizino a credere che le cose possano cambiare –ha spiegato Meloni-. Se a Roma dilaga in questo modo la non curanza, il malaffare, la sporcizia, è perché a un certo punto, di fronte ad una classe dirigente che non è stata all’altezza, i romani hanno smesso di crederci e una città si rimette in piedi se ci credono i cittadini. Bisogna però dare il buon esempio, partendo dall’amministrazione. Cantone ha denunciato l’illegalità negli appalti del Comune di Roma, noi di Fratelli d’Italia avevamo fatto notare che con la giunta Marino erano aumentati gli affidamenti diretti alle cooperative sociali. Se si vogliono riprendere in mano le redini di questa città, si devono prendere per mano le persone responsabili e si vanno a stanare gli irresponsabili”.
In merito al suo quartiere. “La Garbatella –ha affermato Meloni- ha avuto la fortuna di essere un quartiere che è a un certo punto è diventato di moda grazie al film “Caro diario” di Nanni Moretti e a “I Cesaroni”. E’ esattamente questa la sfida che dobbiamo dare, far tornare di moda Roma. Bisogna valorizzare la storia di Roma facendola coincidere con la modernità. Roma è vista come una città antica, vecchia. Dobbiamo farla diventare una smart city. Ci sono degli interessi se i quotidiani di tutto il mondo stanno lì ogni giorno a fare le foto al degrado per sbatterle in home page. Perché Roma è una città che fa paura alle altre, che fa troppo concorrenza, per questo dicono che fa schifo anche oltre di quello che è. C’è un interesse dei nostri competitors, a cui non dobbiamo dare alibi”.
Sul suo stato di gravidanza e l’opinione del suo compagno. “Il mio compagno fortunatamente è nato in questo millennio –ha raccontato Meloni-, quindi mi ha detto: ‘fai quello che ritieni più giusto e io sarò comunque al tuo fianco’. Come direbbe qualunque uomo degno di questo nome. Mi ha dato molto fastidio che abbiano cercato di intervistarlo per fargli dire qualcosa contro di me e in qualche salotto buono della tv lo hanno redarguito dicendogli che doveva farmi rimanere a casa. Se è un uomo da sposare? Di solito la dichiarazione non la fanno le donne, ma gli uomini”.


ROMA, LOMBARDI (M5S) A RADIO CUSANO CAMPUS: SALVINI E MELONI DICONO CHE AL BALLOTTAGGIO VOTEREBBERO RAGGI? QUANDO LI SENTIAMO SE GRATTAMO. FORSE STIAMO SBAGLIANDO QUALCOSA SE QUESTI MANIFESTANO OPINIONI DEL GENERE. SCHERZI A PARTE, COMUNQUE, NON CE NE FREGA NIENTE. TIRIAMO DRITTO”.
Roberta Lombardi, deputata del Movimento Cinque Stelle, è intervenuta questa mattina su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it), nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Roberta Lombardi ha commentato le dichiarazioni di Salvini prima e Meloni poi. I due hanno annunciato che in un eventuale ballottaggio il loro consenso andrebbe a Virginia Raggi: “Se non fossi una signora, direi che se grattamo quando li sentiamo. Però una domanda sorge spontanea, forse stiamo sbagliando qualcosa se tutti questi manifestano opinioni del genere. Scherzi a parte, a noi non ce ne frega niente, tiriamo dritto, abbiamo il nostro progetto per la città, il nostro percorso da fare con i cittadini, un programma da realizzare e quindi continuiamo a fare le nostre cose in assoluta serenità. Gli altri, poi, possono fare tutti i giochini che gli pare, come hanno sempre fatto, perseguendo solo i loro affari mentre la città affondava. Noi non abbiamo ideologie ma buone idee e buone pratiche da attuare, si devono rassegnare a questo“.
Da Roberta Lombardi, poi, una battuta anche su Denis Verdini e i suoi rapporti con il Partito Democratico: “Se Verdini governa o meno con Renzi? Ma come, ancora ci poniamo questa domanda? Dopo aver votato le leggi fondamentali del nostro ordinamento democratico, che sono le riforme incostituzionalli, la legge porcata italicum e ora gli ha dato anche la fiducia, che devono fare, mettersi a pomiciare in mezzo all’emiciclo? E’ bellissima la parodia di Crozza, è meravigliosa. I renziani che dicono che non governa con loro fanno come Scajola che disse che si sarebbe dimesso se avesse appurato che gli avevano regalato una casa. Dovrebbero acclarare che Verdini governa con loro a loro insaputa“.


MARCHINI A RADIO CUSANO CAMPUS: A ME INTERESSA SOLO ROMA, A QUESTI POLITICI DI NON GLIENE PUO’ FREGAR DI MENO, PENSANO A QUESTIONI NAZIONALI. MELONI IN CAMPO? ME LO ASPETTAVO
Il candidato sindaco a Roma Alfio Marchini è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’università degli studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it), nel corso del format ‘Ecg Regione’, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Ci vogliono lasciare vivere in un mondo virtuale. Ci sono dibattiti virtuali, sondaggi virtuali della stampa che si dice democratica palesemente al servizio dei partiti. E’ la negazione della volontà di comprendere ciò che sta accadendo: l’ex centrodestra è esploso, l’ex centrosinistra non esiste più. Si continuano ad accavallare su discorsi nazionali politici teorici, dei problemi dei romani non interessa a nessuno. Questo fa in modo che la gente si disaffezioni non va a votare e così rimane tutto com’è. Ma i romani sono più svegli di loro, hanno capito che il balletto della politica è finalizzato a mantenere lo stato di fatto della realtà così com’è, in modo che la vecchia politica possa continuare a vivere“.
Marchini sull’idea di Francesco Storace: “Storace sta dimostrando di essere un politico, sapendosi posizionare in modo intelligente e in questa fase sta dimostrando di essere dai pochi che fa lo sforzo di andare oltre la mera conta interna per vedere poi i posizionamenti in vista di una campagna elettorale nazionale che ai romani non interessa“.
Marchini non è stato sorpreso dalla decisione di Giorgia Meloni:Mi aspettavo che la Meloni scendesse in campo perché la politica è una scienza esatta. Quando si è resa conto che alla sua destra avrebbe avuto Salvini e Storace che gli avrebbe eroso i voti e lei doveva fare un asse con Berlusconi e Bertolaso, alla fine ha fatto ciò che doveva fare. La Meloni è una politica e coerentemente ha fatto un ragionamento tutto politico. Tra il suicidio e il sacrificio di farsi una campagna elettorale incinta, ha scelto la seconda. E’ coerente con le esigenze del suo partito di massimizzare il proprio voto“.
Se Roma è in questo stato, secondo Alfio Marchini, la colpa non è soltanto dei politici: “Se la città è in questo stato, non è colpa solamente dei politici, ma anche di chi ha raccontato la politica in questi anni. Chi casca dal pero oggi e dice che c’è mafia capitale e che ci sono gli appalti truccati dove stava? Tutti i romani lo sapevano. Continuano a parlare di quello che succede nei posti chiusi e non di quello che interessa ai cittadini, ovvero i mezzi pubblici, la sicurezza, la pulizia“.
Marchini conferma che a lui interessa solo Roma:La disinformazione di certi personaggi mi tira in mezzo ai balletti della politica nazionale, non me ne può fregar di meno. A me interessa Roma“.
Marchini è felice del rapporto che ha con i cittadini romani:Un signore mi ha invitato a mangiare Aglio olio e peperoncino a casa sua, ci andrò quando non ci saranno giornalisti, nei prossimi giorni senza dirlo a nessuno andrò a trovarlo e ci faremo una spaghettata. Mi ha fatto piacere che a Tor Sapienza noi abbiamo avuto un’accoglienza affettuosa, calorosa, mentre gli altri ci vanno accompagnati dalla polizia. I romani, al di là di quello che gli raccontano, sanno valutare la realtà guardando le persone dritte negli occhi”.


Nuovi sviluppi sul caso di Madalina Pavlov, la 21enne romena morta in circostanze misteriose il 21 settembre 2012. Se ne è parlato in una puntata speciale de “La Storia Oscura” trasmissione curata e condotta da Fabio Camillacci su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it). La ragazza precipitò dalla terrazza di uno stabile di 6 piani in via Bruno Buozzi a Reggio Calabria. In un primo momento il caso fu catalogato come “suicidio”, ma successivamente, questa ipotesi ha lasciato spazio a molti dubbi e incongruenze e si è fatta strada quindi l’ipotesi della caduta accidentale in seguito a una colluttazione o addirittura di un omicidio.
Il legale della famiglia Pavlov, l’Avvocato Antonio Petrongolo del Crime Analyst Team, ha spiegato che “sono emersi elementi importanti nell’indagine. E’ stata trovata una traccia di vernice sullo stivale, che sembrerebbe appartenere ad un colorante che viene solitamente utilizzato nella nautica. Stiamo presumendo che quella vernice sia riferibile ad un passaggio precedente all’evento in cui ha perso la vita, legato ad un sopralluogo fatto dalla Marina sulla spiaggia e pensiamo che possa appartenere a qualche imbarcazione che in quel momento poteva essere in stallo sulla spiaggia stessa. Ricordo che la spiaggia è a circa 150 metri dal luogo dell’evento. Questo si sposa con l’altro elemento, quello dei granelli di sabbia ritrovati sul corpo della vittima. Sono due elementi che camminano verso la stessa direzione. Ci confronteremo sugli ulteriori passaggi che intendiamo fare, perché non ci fermeremo qua. Stiamo setacciando a 360° tutte le conoscenze di Madalina”.


Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Il mondo è piccolo”, condotta da Fabio Stefanelli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Riguardo il caso di Giulio Regeni e le parole del presidente egiziano Al Sisi. “Prendiamo atto –ha affermato Noury– di questo impegno di Al Sisi a far emergere la verità che stiamo chiedendo. Ma qui mi fermo. Perché non mi piace l’entusiasmo sperticato con cui sono state accolte le dichiarazioni di Al Sisi da Renzi. E non mi piacciono alcune espressioni di Al Sisi riguardo i rischi di quello che potrebbe accadere tra Italia ed Egitto se si tirasse troppo la corda,. Non vorrei che in quell’intervista avesse mandato un messaggio all’Italia: accontentatevi di quello che uscirà, prendete per buona quella versione e chiudiamola così se no sono guai. Mi pare evidente che in quell’intervista ci sia una sorta di meta testo che lascia intendere di aver subito le pressioni internazionali sul caso Regeni, ma dall’altro lato c’è anche una rivendicazione del ruolo dell’Egitto di cui secondo lui l’Italia dovrebbe tener conto. Nell’intervista che gli hanno fatto c’è un grande assente: il tema delle violazioni dei diritti umani in Egitto. E in questo contesto va inserito l’omicidio di Regeni”.

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