venerdì 19 Aprile 2024,

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Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

scritto da Redazione
Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

Alessandro Onorato, capogruppo della Lista Marchini nell’ormai ex Consiglio Comunale, è intervenuto questa mattina su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it) , nel corso del programma ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Onorato è stato particolarmente duro nei confronti del Movimento Cinque Stelle: “Ma avete sentito l’ultima proposta dell’ex capogruppo grillino, De Vito? Secondo i grillini per chiudere i campi rom bisogna dare 400 o 500 euro al mese ai nomadi di buoni casa oppure dargli le case popolari. Ma dove vivono? Su Marte? I diritti anche per i rom devono andare di pari passo con i doveri. Il vero razzismo per chi vive a Roma riguarda chi oggi non vive nei campi nomadi. Bisogna chiudere immediatamente tutti i campi nomadi irregolari e rispedire a casa chi c’è dentro. Nei sette campi nomadi regolari che sono a Roma invece bisogna ripristinare la legalità. Dal giorno dopo chi ci abita deve pagare le utenze. Se non hanno i soldi per pagarsi le utenze devono fare ore lavoro per la pulizia di parchi e giardini. C’è una legge che deve valere per gli italiani, per i rom, per i senti, per tutti allo stesso modo. E bisogna smetterla anche con i pulmini per la finta integrazione scolastica. Se c’è una lontananza che supera X metri dalla scuola c’è il pulmino, altrimenti anche i nomadi dovranno prendere l’autobus e pagare il biglietto, perché la salita sugli autobus sarà da davanti. Se il Movimento Cinque Stelle rispolvera la proposta della sinistra più estrema di dare i buoni per la casa ai rom mi chiedo che cosa dovrebbe fare la gente onesta che una casa non riesce ad averla. Andare a rubare?“.
Da Onorato, poi, una rivelazione sulla futura composizione della lista Marchini: “I partiti hanno fallito ma nei partiti ci sono persone oneste e competenti. Dico di più: nelle nostre liste avremo ex candidati del Movimento Cinque Stelle che hanno preso anche tanti voti ma che sono stati allontanati da Grillo, Casaleggio e la setta dei grillioti grillini di Roma perché hanno avuto il coraggio di dire no ai loro diktat. Abbiamo già nelle nostre fila ex coordinatori di Municipio del Movimento Cinque Stelle, a Roma il Movimento Cinque Stelle è una setta parentale, o fai parte della cricca di De Vito&Co oppure ti cacciano. Loro sono degli stalinisti“.


COMUNE, PALOZZI (FI): “PERPLESSO PER MANCATO COMMISSARIAMENTO MUNICIPI”
Nutro forti perplessità in merito alla decisione, presa nelle scorse ore da Franco Gabrielli, di lasciare in carica giunte e consigli dei Municipi, nonostante il commissariamento del Comune di Roma. Rispetto la scelta dei prefetto, ma non vorrei che tale provvedimento rischi di apparire quasi una forzatura legislativa, che potrebbe avere conseguenze non indifferenti per gli equilibri politici della Capitale. Ricordo infatti che, eccezion fatta per il Decimo ad oggi commissariato, tutti i Municipi di Roma sono guidati da minisindaci di centrosinistra. E’ dunque necessario il rigido e deciso controllo del commissario Tronca e del prefetto Gabrielli al fine di evitare che questa realtà istituzionale, che si trascinerà sino alle prossime elezioni comunali, non si trasformi nell’insperata stampella di un Pd, già dilaniato dalle proprie faide interne. Sarebbe stato forse opportuno sciogliere anche i Municipi”. Così il consigliere regionale e coordinatore FI provincia di Roma, Adriano Palozzi.


Il Dott. Domenico Iscaro, Presidente Nazionale Anaao Assomed, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it) , per parlare dei tagli alla sanità.
I provvedimenti che si sono succeduti negli ultimi tempi stanno mettendo in serio pericolo il diritto alla salute e il sistema sanitario nazionale -ha affermato Iscaro-. Nella Legge di stabilità solo 1 miliardo è stato destinato alla Sanità. Così si manda la sanità in crisi e la si costringe a tagliare. Con questa politica del definanziamento si staccano pezzi della sanità pubblica, indirizzando le entrate verso il privato. Con una politica orientata ai tagli lineari, trattando la sanità come fosse un bancomat, si finisce col penalizzare i cittadini italiani che vivono in regioni commissariate e hanno perciò la sanità peggiore. Chi può permetterselo si rivolge al privato, chi non può evita di curarsi. Ce l’abbiamo direttamente con le regioni per quanto riguarda concretamente lo stato della sanità pubblica, ma in questo caso c’è anche un mandante nascosto che è il governo. Nel 2009/2010 si è cominciato con tagli lineari che hanno ridotto la sanità pubblica in questo stato. Da quel momento è cominciata una rincorsa ad abbattere la spesa sanitaria, senza rintracciare i punti più critici su cui si dovrebbe agire”.


Guido Castelli, sindaco di Ascoli e delegato Anci, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Il divertimento vero o presunto -ha spiegato Castelli- deriva dai conti delle regioni e dei comuni, credo che se anche avesse ragione il premier non vedo cosa ci sia da divertirsi. Se lui allude a sprechi, dovrebbe essere arrabbiato più che divertito. Comunque sarà una sfida all’Ok Corral, Renzi e Chiamparino sfodereranno pistole fumanti. Con i comuni c’è bonaccia, qualcuno si è anche chiesto se non fosse eccessivo il gradimento espresso dall’Anci nei confronti della manovra. Lo scenario di guerra è tra regioni e governo. Questa è l’ennesima manovra che non prevede tagli alla spesa centrale. Questo è l’argomento che dovrebbe indurre Renzi ad un atteggiamento un po’ meno sbruffone rispetto alle autonomie. I comuni rispetto agli altri anni hanno subito meno schiaffoni. L’assegno ‘paro paro’ che darà Renzi ai comuni è un assegno d’importo pari al gettito che ricevevano i comuni dalla Tasi. Sarà un assegno più striminzito per chi come Ascoli applicava le aliquote più basse, sarà invece più sostanzioso per chi aveva applicato le aliquote più alte. Trattandosi di trasferimenti dallo Stato, dà fastidio veder premiato chi era meno virtuoso e aveva alzato le tasse, vedendo invece svantaggiato chi le aveva messe basse. Questo è un paradosso tutto italiano. Serve una rivalutazione complessiva e non episodica della tassa sul patrimonio immobiliare. Sono molto preoccupato ma rispetto alla roulette russa dei tagli, quest’anno ai comuni è andata meglio, perché gli schiaffoni si sono concentrati sulle regioni. Qualche malelingua dice che il governo sta penalizzando le regioni perchè sono patrie di quell’area dem che è contro Renzi. Sanità? Spesse volte non vengono inflitti tagli diretti ai comuni però poi dietro l’angolo si cela il rischio di tagli indiretti, che magari vengono inflitti dalle regioni ai comuni. Il trasporto pubblico locale è un altro punto dove le ragioni tagliano per avere fondi da destinare alla sanità”.


Emma Bonino, ex Ministro degli esteri, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “Il mondo è piccolo”, condotta da Fabio Stefanelli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Bonino, che di recente è stata premiata a New York con il Fred Cuny Award for the Prevention of Deadly Conflict dell’International Crisis Group, ha affrontato il tema dei rifugiati.Si sta perdendo il senso del diritto -ha affermato Bonino-. Rifugiati o repressi da guerra sono tutelati da convenzioni internazionali che abbiamo tutti sottoscritto, sono le convenzioni degli anni ’50 post Seconda guerra mondiale. Di queste convenzioni oggi poco è rimasto. Fred Cuny è stato l’eroe di Sarajevo che poi sparì nella guerra cecena. Quei tempi sembrano lontani. Oggi chi viola queste convenzioni è spesso il Mondo occidentale che le aveva promosse. Per non parlare dei massacri in loco. Oggi l’attenzione è richiamata sulla Siria, ma i profughi e soprattutto i rifugiati vengono da zone come Afghanistan, Iraq, Eritrea, Somalia, Nigeria, Ciad, ecc… Noi questo fenomeno dell’ immigrazione l’abbiamo chiamato invasione, crisi e in tanti altri modi. Ma se andiamo a guardare le cifre è impressionante che il più ricco continente al mondo come l’Europa abbia difficoltà anche solo a pensare di integrare o comunque proteggere un milione di persone. Quello a cui stiamo assistendo è tristissimo e preoccupante perché è una violazione di diritti e di un mondo che si sta chiudendo a riccio, l’Europa in particolare. E’ una crisi di valori che attanaglia l’antico mondo occidentale e proprio per questo la trovo particolarmente inaccettabile. L’Europa ragiona sulle quote, ma non ha capito che si tratta di un fenomeno strutturale destinato a stare con noi per anni e la storia ci ha insegnato che quando si lascia il proprio Paese per la guerra, chi può cerca di rifarsi una vita da un’altra parte”.
Emma Bonino ha fondato l’Ong No Peace Without Justice, con l’obiettivo di favorire un sistema efficace di giustizia penale internazionale. “Ogni azione militare ha errori e vittime collaterali -ha spiegato Bonino-. Proprio per questo la Comunità internazionale aveva deciso che le operazioni militari contro un altro Paese devono essere regolate dal Consiglio di sicurezza Onu. Oggi però abbiamo interventi militari non garantiti dal Consiglio di Sicurezza, ma ordinati da Paesi come la Siria che chiede interventi militari alla Russia contro l’Isis. In questo caso il rischio di fare vittime tra i civili aumentano. A volte le vittime civili diventano il vero obiettivo delle guerre, come fu per la guerra dei Balcani, in cui Milosevic voleva sterminare la popolazione kosovara. A livello internazionale c’è un’evidente assenza di azione collettiva, per il semplice motivo che gli interessi delle potenze internazionali e locali sono divergenti, per non dire contrastanti. Un esempio di questa situazione è la Siria”.
E’ importante che l’Europa diventi federale -ha affermato Bonino-. Nel mondo globalizzato, se vogliamo avere una parola che conta da dire ai tavoli importanti dei negoziati, è chiaro che se si siede al tavolo un’Europa politica con una linea politica sola ha più peso ed è più ascoltata. Se si siedono al tavolo una serie di Paesi europei con politiche contrastanti il peso viene meno”.


Il Senatore Stefano Esposito, ex assessore ai trasporti del Comune di Roma, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ecg Regione”, condotta da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Sulla desecretazione della relazione su Mafia Capitale. “Per la Commissione Antimafia non è stata ancora desecretata –ha affermato Esposito-, la presidente Bindi ha detto che chiederà la desecretazione. Dal comunicato della Prefettura non si capisce se è stata desecretata tutta la relazione. L’importante è che sia stata messa a disposizione della procura per il processo. Quelle 800 pagine dovrebbero poterle leggere tutti perché emerge il quadro che abbiamo denunciato: una macchina amministrativa che ha bisogno di una bella revisione strutturale”.
Sulle critiche di Sgarbi.Sgarbi, Ferrara e Travaglio pensano che noi ci siamo inventati la mafia a Roma –ha dichiarato Esposito-. E’ evidente che c’è una differenza tra mafia capitale e la criminalità organizzata tradizionale. Ma in questa vicenda i metodi che vengono praticati sono molto simili a quelli mafiosi. Invece di giudicare e dire che ci siamo inventati la mafia, converrebbe osservare bene e magari anche Sgarbi dovrebbe leggerla quella relazione così capirebbe”.
Sul commissario Tronca.Non ho parlato con Tronca -ha spiegato Esposito-, se riterrà utile sentirmi sono a disposizione. Non è tenuto a sentire quelli che c’erano prima. Io comunque ho mandato una relazione al Prefetto Gabrielli con tutti gli aspetti più importanti da risolvere. Tronca l’ho incontrato due-tre volte, lo conosco come persona solida e preparata. Gli attacchi di Luxuria nei suoi confronti mi sono sembrati anche un po’ volgari. Lui deve gestire i prossimi 7-8 mesi ma soprattutto dovrà fare in modo che la macchina del Campidoglio porti a termine le opere messe in campo per il Giubileo. Poi avrà delle questioni che neanche immagina. Probabilmente lui di cosa è Atac non ha neanche idea. Io continuerò ad occuparmene. Da vice-presidente della commissione trasporti”.
Sul prossimo sindaco.Continuo a pensare che ci voglia una figura politica solida –ha affermato Esposito-, con un progetto da presentare ai romani semplice e concreto di risoluzione dei problemi cronici che vive la città. I primi 2 anni e mezzo il prossimo sindaco deve individuare i problemi più seri e cercare di risolverli. Si devono mettere al centro le questioni di quotidianità. Io sindaco? Una dote che devono avere tutte le persone che fanno politica è il senso del limite. Non ho le qualità per fare il sindaco in una grande metropoli. Roma merita un sindaco romano, che conosca bene tutta la città, anche negli ambiti più nascosti”.
Su Marino.Sono rimasto deluso da Marino perché quando sono andato a lavorare con lui ho messo a disposizione tutta la mia lealtà –ha spiegato Esposito-. E’ stato brutto scoprire che lui ha raccontato una bugia mercoledì scorso quando abbiamo fatto la riunione da Causi. Lui sapeva di aver ricevuto un avviso di garanzia per la questione scontrini e lui si è guardato bene dal dirlo. I bugiardi in politica non vanno bene. Non voglio giudicare se è matto o no, perché è un tema talmente inverificabile che rischia di essere una discussione inutile. Qualcuno si è innamorato della figura di Marino solo perché ha pensato che potesse essere l’anti-Renzi. Basti pensare a Sel che voleva sfiduciare Marino e due mesi dopo, solo perché Marino si è messo contro il Pd e loro supponevano che dietro la decisione di far dimettere gli assessori ci fosse Renzi, hanno iniziato a difendere Marino a spada tratta. In politica la serietà non si acquista al mercato, o ce l’hai o non ce l’hai”.

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