venerdì 26 Aprile 2024,

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Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

scritto da Redazione
Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

ANTONIO DI PIETRO A RADIO CUSANO CAMPUS: “GLI ITALIANI SI LAMENTANO MA POI IN CABINA ELETTORALE CALANO LE BRAGHE E VOTANO PER CHI GLI HANNO DETTO DI VOTARE, CAMPANIA E NAPOLI DOCET. GABRIELLI SCORRETTO, ROMA ANDAVA SCIOLTA”. SU SALVINI: “AI MIEI TEMPI C’ERA BRIGITTE BARDOT…”
Antonio Di Pietro è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, durante il format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio. Diverse le tematiche affrontate dall’ex magistrato, che ha ammesso: “Mi manca la toga. non mi manca la politica, se dovessi tornare indietro non la rifarei, ma la toga mi manca eccome, soprattutto in momenti come questo, mentre sta per iniziare il processo legato a mafia capitale“.
A proposito di mafia capitale, Di Pietro ritiene assurdo che non si sia proceduto al proscioglimento del consiglio comunale: “Il comune di Roma andava sciolto, lo scioglimento del consiglio è un atto preventivo e che si fa a prescindere dall’esito del processo. Ritengo una colpa politica e istituzionale il comportamento del Prefetto Gabrielli. Non sciogliere il Comune ma dare una badante a Marino è offensivo per chi l’ha fatto, per chi la riceve e per i cittadini. I fatti hanno dimostrato che l’amministrazione capitolina non si trova nelle condizioni di poter agire“.
Secondo Di Pietro il problema possono risolverlo solo i cittadini: “Bisognerebbe tornare a votare e fare in modo che nuove realtà possano rappresentare i cittadini. Il vero problema, Napoli e Campania docet, è che quando si va a votare il cittadino deve capire che non dipende da nessuno, se non da sé stesso. Il cittadino si lamenta ma poi dentro alle urne si cala le braghe e votano quello che gli hanno detto di votare. Realtà come Roma o Milano hanno bisogno non di un uomo solo al comando, ma di squadre in grado di fare rete. Ho provato a candidarmi a Sindaco di Milano, ce ne fosse uno che mi ha dato una mano. Il primo a scaricarmi è stato il Pd, poi ha preso le distanze da me anche l’amico Casaleggio“.
Di Pietro non crede che Berlusconi possa essere ancora decisivo in politica: “Tra poco avrà bisogno di qualcuno che gli mette i pannolini, dove va? Arrivano dei momenti in cui bisogna avere l’umiltà di mettersi da parte“.
Grillo, invece, ha fatto secondo Di Pietro un servizio al Paese: “I cittadini grazie a lui sfogano la rabbia nelle urne e non vanno in piazza a sfasciare le macchine. A Grillo andrebbe fatto un movimento. Il problema è che anche nel Movimento c’è qualche personaggio che è andato a farsi solo gli affari propri. Anche Grillo ha capito, come me che l’ho fatto tardi, che la selezione della classe dirigente non è una cosa semplice. In questo senso, la Prima Repubblica, era piena di ladroni ma anche di tanti personaggi che hanno fatto la storia d’Italia“.
Un’ultima battuta su Salvini: “Ormai è un personaggio che fa tendenza, ci sono tanti personaggi che cercano di salire sul suo carro. AI miei tempi si andava dietro a Brigitte Bardot, ora si va dietro a Salvini…“.


Scioperi: Calabria (Fi), chiusura siti Roma esempio autolesionismo
Dopo i cancelli di Pompei chiusi quest’estate, stavolta tocca a Roma: i turisti trovano gli accessi al Colosseo, al Foro Romano e ad altri siti archeologici simbolo della Capitale sbarrati causa assemblea sindacale. L’ennesima prova di autolesionismo, l’ennesimo esempio di sindacalismo spinto all’eccesso e un danno di immagine di cui non si sentiva proprio il bisogno, tanto più con il Giubileo alle porte. Insomma, una vergogna che danneggia tutta l’Italia“. Lo dichiara in una nota la deputata di Forza Italia Annagrazia Calabria. “In attesa delle solite reazioni stizzite di circostanza da parte del governo e del sindaco Marino, cioè di quella sinistra che con il sindacalismo è sempre andata a braccetto, Roma e l’Italia incassano l’ennesima brutta figura. Riscrivere le regole sullo sciopero, anche in questo settore, è ormai improcrastinabile e speriamo che non accada all’insegna del solito compromesso al ribasso con le posizioni cigielline così diffuse nel Pd“, conclude.


Il deputato dei Conservatori e Riformisti Nicola Ciracì, intervenuto ai microfoni della trasmissione “La Storia Oscura” su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano, ha parlato della rifondazione del centrodestra e delle riforme costituzionali. “L’unica ricetta in grado di rifondare il centrodestra ormai in pezzi –ha affermato Ciracì- sono le primarie. E questa è la ricetta di noi Conservatori-Riformisti. A tal proposito, anticipo che stiamo per presentare una proposta di legge per istituzionalizzarle. Il popolo moderato del centrodestra dovrà quindi scegliere chi sarà il prossimo leader e il prossimo premier da indicare. Berlusconi era il leader incontrastato, quella bella esperienza però è giunta al capolinea; oggi c’è da ricostruire un tessuto, un rapporto tra il popolo del centrodestra e tutti quanti noi politici di centrodestra che non può che passare per un consenso democratico. Detto questo –aggiunge Ciracì- noi Conservatori-Riformisti non poniamo veti nei confronti delle altre forze di centrodestra: cioè, non può esistere un centrodestra senza la Lega, senza Fratelli d’Italia, senza Forza Italia. Credo però che non ci sarà posto per chi sta governando da tempo con Renzi come l’Ncd. Le riforme costituzionali volute da Renzi? Diciamo “no all’Italicum” e siamo del tutto contrari al nuovo Senato voluto dal Premier; siamo per cancellare del tutto il Senato. Il nuovo Senato voluto da Renzi e la nuova legge elettorale –conclude il deputato dei Conservatori e Riformisti- porteranno alla fine della democrazia. Quando si da a un unico partito la possibilità di avere una maggioranza bulgara anche prendendo solo il 30% dei voti, credo ci sia qualche problema. Come Conservatori e Riformisti eravamo già contrari al ‘Patto del Nazareno’, in Parlamento pertanto voteremo contro le riforme costituzionali volute da Renzi”.

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