venerdì 29 Marzo 2024,

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Regione Lazio, 60 mila euro a sostegno editoria e giovani talenti letterari

scritto da Redazione
Regione Lazio, 60 mila euro a sostegno editoria e giovani talenti letterari

È online da oggi il bando rivolto alle imprese editoriali del Lazio che distribuirà tra gli editori del territorio 60mila euro a sostegno della loro partecipazione al Salone internazionale del libro di Torino, edizione 2015 (14-18 maggio). Lo comunica in una nota la regione Lazio che, all’interno del programma ”Lazio Creativo” intende promuovere e valorizzare i giovani autori e lo sviluppo delle imprese e del territorio che vogliono partecipare alla fiera.
Sono invitati a presentare la domanda di agevolazione le micro e le piccole imprese editoriali del Lazio con almeno una sede operativa in regione e iscritte prima del 01/01/2013 al Registro imprese della Cciaa. Le case editrici interessate devono dimostrare di avere come attività prevalente l’editoria e di aver pubblicato un minimo di 5 novità editoriali nel 2014. Gli editori dovranno anche impegnarsi a portare, esporre e valorizzare al Salone Internazionale del Libro di Torino, almeno un’opera di un giovane autore con età inferiore ai 35 anni al momento della presentazione della domanda. Oppure dovranno avere almeno uno dei soci della casa editrice di età inferiore ai 35 anni al momento della presentazione della domanda.
Le risorse stanziate per questa azione sono complessivamente 60mila euro e ciascuna impresa editoriale potrà accedere a un massimo di contributo pari a 2mila euro, a copertura dei costi di stand e allestimento. ”Il bando rivolto alle piccola e media Editoria della regione Lazio, è online. Il premio è un contributo economico per affrontare le spese di partecipazione al Salone del Libro di Torino. Ma non si tratterà soltanto di soldi” spiega Lidia Ravera, Assessore alla CulturaPolitiche giovanili della Regione Lazio. ”Faremo spazio nel nostro stand ad autori e editori indipendenti, perché possano far conoscere il loro lavoro. In questo modo il Salone manterrà la sua vocazione pluralista, la crisi economica non costringerà i meno forti a restare a casa. La bibliodiversità sarà, ancora una volta, garantita”.

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