venerdì 19 Aprile 2024,

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Primarie Pdl, è bufera, Berlusconi pronto a presentare una sua lista

scritto da Redazione
Primarie Pdl, è bufera, Berlusconi pronto a presentare una sua lista

Nella bufera. Ancora una volta in bilico. Ma le primarie del Pdl ad oggi “sono ancora un fatto“, come sottolinea il segretario Angelino Alfano, forte delle 100mila firme presentate a sostegno della sua candidatura. Il rischio che la discesa in campo del Cavaliere le incenerisca è dietro l’angolo, ma “sarà l’ufficio di presidenza a prendere la decisione“, una dichiarazione che suona un po’ come una dichiarazione di guerra. L’ennesimo gioco di illusionismo di Berlusconi (Fi2.0; Fi o Forza Italiani quale che sarà) è atteso al massimo per giovedì, come annunciato da Emilio Fede, e forse già qualcosa si potrebbe sapere domattina, alla “Telefonata” con Belpietro, alla quale è annunciata la sua presenza. Un passo che potrebbe dividere in due il consenso ora accreditato da alcuni sondaggi al Popolo della libertà, un 14 per cento totale che potrebbe essere risucchiato al 50% da una nuova lista guidata dall’ex premier. Ma a prescindere dai ‘coup de theatre‘ che il presidente sta preparando – a questo scopo oggi si è riunito ad Arcore con un gruppo di fedelissimi – sono sempre più numerosi quelli che il confronto lo vogliono comunque. A riprova della necessità delle primarie c’é chi cita l’esempio del centrosinistra, da Alfano a Cattaneo, da Alemanno a Giorgia Meloni che in visita alla sede storica di quello che fu la prima sede del Pci afferma: “Belle le primarie, facciamole anche noi“. E se c’é Berlusconi, “che partecipi anche lui“.
Il segretario, con l’obiettivo di tenere in pista le primarie, riferiscono fonti del partito, studia il da farsi e convoca una riunione a via dell’Umiltà. La tensione con l’ex premier è più che palpabile. I militanti della Giovane Italia (di cui la Meloni è stata leader), già oggi si sono mobilitati con bandiere e slogan davanti alla sede del partito in via dell’Umiltà e annunciano una replica, già per domani, con un sit-in ad oltranza, al quale è prevista anche la presenza di vari altri esponenti ex An. Alfano chiede che il Cavaliere faccia chiarezza al più presto. E con lui anche Fabrizio Cicchitto e Osvaldo Napoli, sempre più preoccupati dal braccio di ferro che si va consumando ormai da giorni e che sottrae energia al partito. Una prova di forza che il leader dell’Udc definisce “una vicenda molto triste“. Ed evidenzia: “quando si mette sullo stesso ring chi è abituato a dare colpi sotto la cintura e chi è abituato a rispettare le regole, le cose non potevano che andare così“.
Il segretario della Lega Nord ad Alfano suggerisce invece “di fare le primarie, se Berlusconi vuole candidarsi, bene“. Intanto l’ampia rosa di candidati, che avevano annunciato la propria partecipazione, si è ampiamente sfrondata. Le firme sono state consegnate da Alfano (100mila); Meloni (70mila); Guido Crosetto (circa 20mila); Daniela Santanché (17.600); Gianpiero Samorì (15.800); Alessandro Cattaneo (12mila); e Michaela Biancofiore (10.461). Non si hanno notizie di Alessandro Proto, e comunque l’ufficialità del risultato si avrà solo nei prossimi giorni. L’ex ministro dell’Agricoltura Giancarlo Galan ha invece depositato le firme, ma ha scelto di ritirarsi in extremis perché a questo punto, Berlusconi o meno, secondo lui le primarie sono “sbagliate“.  E già partono le schermaglie tra gli ex An e gli ex Fi, via Twitter: “la scelta è tra un soggetto politico e una corte“, scrive Massimo Corsaro (ex An) con la berlusconiana Nunzia De Girolamo che risponde: “é meglio un partito unito che un partito di correnti“.

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