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Presentato in Regione il Premio nazionale di storia “Luigi Di Rosa”

scritto da Redazione
Presentato in Regione il Premio nazionale di storia “Luigi Di Rosa”

E’ stata presentata ufficialmente questa mattina presso la Sala Latini del Consiglio Regionale del Lazio la quarta edizione del Premio nazionale di storia contemporanea intitolato alla memoria di Luigi Di Rosa, il giovane studente ucciso il 28 maggio 1976 a Sezze a conclusione di un comizio dell’onorevole Sandro Saccucci.
Il Premio, nato su iniziativa dell’Associazione no profit Araba Fenice di Sezze e realizzato in collaborazione con il Centro Studi di Storia contemporanea ”Luigi Di Rosa”, è destinato a storici, dottorandi in Storia e studenti universitari ai quali viene chiesto di cimentarsi sul tema “L’Italia degli anni di piombo nel contesto internazionale” e ha come obiettivo quello di approfondire la ricerca storica nel periodo compreso tra il 1968 e il 1980. Un’iniziativa che intende dunque puntare i riflettori sui cambiamenti sociali e culturali, sui movimenti politici e sui fenomeni di terrorismo che hanno duramente segnato la storia italiana e ricordare, con la figura del giovane ucciso.
Alla presentazione dell’iniziativa, che raccoglie una serie di incontri che si terranno dal 9 maggio a 1 giugno, erano presenti il vice presidente del Consiglio regionale Massimiliano Valeriani, il presidente della Commissione regionale cultura Eugenio Patanè, il consigliere regionale pontino Enrico Forte, il presidente dell’Associazione Araba Fenice Gian Carlo Mancini e il consigliere comunale di Sezze Sergio Di Raimo.
E’ stato quest’ultimo ad illustrare nel dettaglio il programma dell’edizione 2014, che gode del patrocinio del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, del Consiglio Regionale del Lazio e del Comune di Sezze. Il primo appuntamento è fissato per l’8 maggio prossimo presso la Biblioteca del Senato che ospiterà un convegno internazionale di studi su “L’Italia degli anni di piombo nel contesto internazionale” al quale parteciperanno, tra gli altri, la sorella di Luigi Di Rosa, Maria, il capogruppo Pd al Senato Luigi Zanda, il senatore Claudio Moscardelli, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Sesa Amici, il consigliere regionale Enrico Forte, il sindaco di Sezze Andrea Campoli, il professor Rino Caputo, la figlia di Aldo Moro, Agnese. Relatori i professori Silvio Pons, Umberto Gentiloni e Christian Jansen.
«Quest’anno partecipano dieci libri, tre tesi di laurea e tre di dottorato giunti da ogni parte d’Italia – ha spiegato Mancini ma ci arrivano anche lavori dalla Spagna tanto vogliamo aprire il premio anche ai paesi europei».
«Questa iniziativa rientra perfettamente nel solco di quelle attività avviate dalla Regione, come il Progetto ABC, per diffondere la cultura e la conoscenza – ha sottolineato Patanèsoprattutto tra i nostri giovani che spesso non conoscono la storia di quegli anni».
Valeriani ha sottolineato come «tutte le iniziative volte a recuperare la memoria e rimuovere le troppe dimenticanze meritano attenzione e sostegno perché contribuiscono a far conoscere gli eventi più recenti della storia italiana. Il progetto – ha aggiunto – potrebbe essere portato all’interno delle scuole per aiutare i ragazzi a conoscere quegli anni».
«Ho seguito fin dalla sua prima edizione questo premio – ha ricordato Enrico Forteil cui pregio maggiore è quello rileggere e una parte della nostra storia e fare luce su quegli anni difficili ai quali anche la città di Sezze ha pagato un pesante tributo di sangue. Questa iniziativa ha un valore nazionale e merita di essere conosciuta ed inserita nel programma delle iniziative della Regione Lazio anche con forme di sostegno economico proprio perché aiuta a conoscere un pezzo di storia che probabilmente viene studiata più all’estero che in Italia».

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