giovedì 28 Marzo 2024,

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“Povera Terracina”

scritto da Redazione
“Povera Terracina”

DOPO 30 ANNI DI LONTANANZA RITROVO UN FANTASMA STRACCIONE CON POCHI RICCHI OLIGARCHI E DINASTIE CHE GODONO SULLE CASSE PUBBLICHE E UNA MIRIADE DI FAMIGLIE CHE LANGUONO.

Una popolazione che si accontenta delle briciole che cadono dalla tavola imbandita dei soliti ricchi o arricchiti. Famiglie che ormai sono dinastie di figli nipoti e pronipoti che vivono sulle spalle delle casse comunali, parvenu che ottengono voti, posti di potere e stipendi con clientele associative, ospedaliere, agricole, commerciali e oligarchi della ristorazione, degli alberghi, dei supermercati, degli stabilimenti che accumulano ricchezze e orientano i voti, professionisti e tecnici al soldo del sistema che accettano i rischi di un processo pur di continuare nella logica degli affarucci, criminali che investono in attivita’ con capitali di riciclaggio consapevoli che non ci sara’ alcun disturbo…un sistema “chiuso” dove i dissidenti (si da oggi utilizzero’ questo vocabolo vista la natura antidemocratica del potere terracinese) devono essere messi in condizioni di non nuocere con mezzi leciti e illeciti (mancate risposte, dinieghi, querele, falsi, minacce, controlli sulle proprieta’, ricatti su atti amministrativi, etc..)…tutti inginocchiati (come ebbe a dire una esponente di una dinastia ben conosciuta lasciandomi senza parole)…povero popolo terracinese che langue senza una lira, ricattato dal piu’ forte, con lavori precari e sottopagati, senza strade infrastrutture e servizi, costretto a fare il leccacalze del potente di turno, costretto ad applaudire anche a mostri di cemento con la vecchia scusa del lavoro agli operai, intimidito al punto di aver paura di esprimersi pubblicamente anche solo con un “Mi Piace:…piango lacrime perche’ torno dopo 30 anni e la ritrovo un fantasma straccione, senza piu’ memoria dei propri diritti, spogliato delle sue ricchezze storiche e naturali e diventato un bevitoio e vomitatoio a poco prezzo per giovani poveri.

SPERIAMO NEL RISORTO, NELLA RINASCITA.

Anna Giannetti

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