venerdì 06 Dicembre 2024,

Cronaca

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“Notizie: di tutto di più – 1”

scritto da Redazione
“Notizie: di tutto di più – 1”

COMUNALI, CACCIOTTI (FI): “CENTRODESTRA SOSTENGA ALFIO MARCHINI”
In vista delle elezioni amministrative del Comune di Roma, ritengo che il centrodestra debba appoggiare la candidatura a sindaco di Alfio Marchini. Uomo brillante, imprenditore di successo, volto nuovo della politica, Marchini ama la sua città e rappresenta la figura perfetta per riportare il centrodestra al governo della Capitale. Naturalmente tutto ciò, non rinunciando ai nostri simboli”. Così, in una nota, l’esponente di Forza Italia e vicepresidente del Consiglio metropolitano di Roma Capitale, Mario Cacciotti.


ACEA, COORDINAMENTO ACQUA PUBBLICA: DUBBI COMUNE SU FUSIONE CON FROSINONE
Questa mattina nella sede della Provincia di Roma gli amministratori dei comuni dell’Ato2 avrebbero dovuto incontrarsi per decidere, tra le altre cose, sui distacchi idrici e sulla proposta di fusione con l’ambito di Frosinone. Una riunione rinviata talmente in ‘zona cesarini’ che alcuni sindaci si sono comunque presentati, e che il personale stesso della Provincia ha predisposto la Sala per la riunione. Cos’è successo per annullare all’ultimo momento un’assemblea così importante? Semplice: il Comune di Roma, rappresentato dal sub-commissario Spadoni, non è convinto che la fusione sia un’operazione opportuna, e vuole più tempo per valutare“. Così in una nota il Coordinamento regionale acqua pubblica.
Al di là delle valutazioni sul sistema democratico dell’assemblea dei sindaci, nella quale il Comune di Roma gode di diritto di veto, il risultato è un deciso stop al disegno di fusione che i vertici di Acea Ato2 hanno tentato di imporre ai sindaci della provincia di Roma con una lettera datata 23 dicembre: 30 giorni di tempo per esprimersi, dopo i quali si sarebbe avvalsa del ‘silenzio – assenso’. Ma il silenzio non c’è stato e ad oggi – continua la nota – non c’è nemmeno l’assenso, secondo quanto affermato dal vicesindaco di Roma Metropolitana, Mauro Alessandri. Lo stesso commissario Tronca ha alzato il telefono per fermare tutto: poco chiaro il progetto di fusione, troppo complessa la situazione di Acea Ato5, che è stata messa in mora per inadempienze, e ha buone possibilità di essere cacciata dai sindaci del Frusinate. Anche Tronca deve essersi chiesto: a chi conviene questo matrimonio? Sicuramente non ai cittadini e ai comuni del Frusinate, che si vedrebbero rientrare Acea dalla finestra, molto probabilmente nemmeno ai cittadini e comuni della provincia di Roma, che si troverebbero ‘sposati’ con una gestione ormai al collasso e che rischiano di perdere ancora di più il controllo sulle scelte di un’azienda sempre più grande e lontana“.
Molte sono le domande e poco il tempo per cercare le risposte: la conferenza è nuovamente convocata per mercoledì 17 febbraio. Per quella data è necessario che anche la Regione Lazio faccia un passo per concretizzare la legge 5/2014 e che l’assessore Refrigeri rispetti gli impegni confermati nell’ultima seduta del Consiglio regionale: portare in consiglio entro un mese la proposta di riordino degli ambiti di bacino idrografico del Lazio. In questi 10 giorni è importante che gli enti locali si confrontino con le loro comunità per scoprire perché ‘questo matrimonio non s’ha da fare’ e dare parere contrario alla fusione. Il 17 febbraio – conclude la nota – sarà però l’occasione per dire Sì al diritto all’acqua, modificando la Carta dei Servizi inserendo l’obbligo di lasciare il flusso idrico minimo vitale anche per chi non riesce a saldare la bolletta idrica. Il 17 febbraio sarà un giorno importante per l’acqua di Roma, per questo invitiamo a essere presenti“.


M5S. DI MAIO: SERVE VINCOLO MANDATO, E TRADITORI LI LASCIAMO AL PD. CONTA RISPETTO PROGRAMMA E PRINCIPI, ANCHE A RISCHIO PERDERE CONSENSI
Abbiamo sempre sostenuto che in Italia debba esistere il vincolo di mandato“. Lo scrive su facebook Luigi Di Maio (M5s), vicepresidente della Camera, che aggiunge: “In Portogallo se ti fai eleggere con i gialli e poi passi ai verdi, torni a casa. Io penso che tutti possano cambiare idea ed e’ un diritto sacrosanto, ma se vuoi cambiare casacca, torni a casa e ti fai rieleggere. Per i nostri EuroParlamentari, alle elezioni del 2014, abbiamo già applicato questa regola internamente, istituendo il recall: un referendum online per far dimettere un eletto qualora tradisse i nostri valori o le nostre regole, possono indirlo 500 cittadini. In caso di mancato rispetto dell’esito della consultazioni, sono previste sanzioni pecuniarie“.
Se tutti avessero fatto come noi – dice ancora-, in Italia non avremmo avuto governi fondati sul tradimento del mandato elettorale. Quindi oggi non avremmo leggi infami come la legge Fornero o la legge Boccadutri. I traditori li lasciamo al Pd. Che ne fa incetta mese dopo mese. Qui conta il rispetto del programma e dei nostri principi, anche a rischio di perdere consensi“.


DISABILI MALTRATTATI, GIP: OPERATORI VESSAVANO RAGAZZI PER DILETTO
Gli unici metodi ‘pedagocici’ utilizzati all’interno della del centro erano quelli tesi a tormentare gli ospiti psichicamente deboli con continue percosse, minacce e ingiurie“. E’ quanto scritto dal gip di Velletri, Gisberto Muscolo, nell’ordinanza di custodia cautelare emessa, su richiesta del procuratore Francesco Prete e del sostituto Antonio Verdi, nei confronti di 10 operatori socio sanitari dipendenti del centro di riabilitazione neuropsichiatrico Eugenio Litta di Grottaferrata.
Dall’inequivocabile tenere delle indagini si evince infatti che i ‘metodi educativi’ adottati quotidianamente, come prassi diffusa e condivisa dai coindagati del centro – scrive ancora il magistrato – sono ispirati al palese intento di terrorizzare i pazienti disabili psichici in modo tale da agevolarsi nel compito di controllo e gestione degli stessi“.
Una serie di vessazioni fisiche e psicologiche che, sostiene ancora il gip, in alcuni casi sarebbero state perpetrate con “la volontà cosciente di vessare e umiliare i ragazzi (tutti tra gli 8 e i 20 anni n.d.r.) in maniera assolutamente gratuita per il solo diletto degli stessi indagati“. Trattamenti, quelli riservati ai 16 giovani pazienti di uno dei reparti della struttura castellana di proprietà dell’ordine dei Camilliani, che il procuratore Francesco Prete, ha definito nel corso di una conferenza stampa, come “mirati ad ottenere immobilismo e silenzio dei ragazzi“. “Nella migliore delle ipotesi ha aggiunto il pm Antonio Verdi, alla presenza del generale del Nas Claudio Vincelli, del comandante Erasmo Fontana e del capitano Dario Praturlon – i ragazzi potevano attendersi l’indifferenza degli operatori. Le intercettazioni video mostrano che al solo passaggio degli indagati, i ragazzi si coprivano il volto con le mani per paura di essere picchiati“.
Tra le contestazioni mosse ai soggetti arrestati c’è anche quella di sequestro di persona. Un’accusa rivolta in particolare a Cosimo Carullo. L’uomo, l’unico finito in carcere, nel corso di un sopralluogo notturno da parte dei militari, nell’ottobre dello scorso anno, era stato sorpreso a dormire nella sua stanza, mentre al piano superiore aveva chiuso a chiave alcuni pazienti. Ascoltato dai magistrati dopo l’arresto, Carullo si sarebbe poi giustificato dicendo che nel centro, di notte, è presente un solo operatore per tutto il reparto, nel quale ci sono pazienti auto ed etero aggressivi. Un altro indagato, Cacciotti Andrea, stando alle intercettazioni ambientali eseguite dal Nas, sarebbe arrivato persino al punto di “ordinare” a un paziente di picchiare un altro ragazzo. Alle attività di indagine, hanno sottolineato gli inquirenti, hanno collaborato pienamente sia i titolari che la direzione sanitaria della struttura. Riassumendo la drammatica situazione all’interno del reparto dedicato ai più giovani all’interno del Villaggio Eugenio Litta, il gip scrive: “I pazienti vengono trattati come cose, presi per i capelli e trascinati, spintonati e strattonati senza alcun rispetto della loro fisicità e della loro sensibilità; vengono picchiati spesso e volentieri immotivatamente al solo scopo di terrorizzarli per condizionarne agevolmente i comportamenti e i movimenti; ingiuriati con epiteti di varia natura; presi in giro e irrisi con cattiveria e senza remore davanti a tutti“.


SANITÀ. LENA: UTERO IN AFFITTO COME ULTRAPROSTITUZIONE? ANDREI CAUTO. “NEL LAZIO STABILITE TARIFFE SU PROCREAZIONE ASSISTITA
Se l’utero in affitto è  ultraprostituzione? Su questo sinceramente sarei molto cauto…“. Risponde così Rodolfo Lena, presidente della commissione Politiche sociali e Salute presso il Consiglio regionale del Lazio, interpellato dall’agenzia Dire in merito alla dichiarazione del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che nei giorni scorsi ha parlato di utero in affitto definendolo una “ultraprostituzione“.
È una questione abbastanza particolare – ha proseguito- che secondo me però deve essere affrontata. Rispetto al discorso della procreazione assistita, noi abbiamo finalmente stabilito delle tariffe che danno certezza anche ai cittadini del Lazio, prima costretti ad andare fuori dalla regione. In generale è un tema che si sta dibattendo molto – ha concluso Lena – ma sul quale stiamo dando risposte importanti“.

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